Capitolo 6

220 15 2
                                    

Era passata una settimana da quando Luke aveva avuto quella discussione con Ashton e la sua presunta ragazza, che si era scoperto seguire ogni corso seguisse anche Luke. Le cose non andavano affatto bene, il ragazzo stava seriamente prendendo l’idea di abbandonare la scuola. L’idea di dover sopportare per ancora due anni Ashton e la sua amichetta di cui non si ricordava nemmeno il nome lo opprimeva, non avrebbe resistito.

 Le sue Converse camminarono in quei corridoi, fino a raggiungere la presidenza. Dalla stanza che ospitava il preside Wayne, proveniva una base musicale, e una voce che canticchiava sopra di essa. Decise di bussare, nonostante la musica gli piacesse. La musica era l’unica cosa in grado di sciogliere Luke Hemmings, per quanto gli bastasse, anche lui aveva un cuore di pietra in grado di rompersi. E l’unica cosa che era in grado di romperlo era la musica. Luke amava la musica, nonostante fosse sinonimo di debolezza per sé stesso, lui amava quel miscuglio di parole e note musicali. Una voce urlò di entrare, e Luke, con la mano che tremava, aprì la porta di legno della presidenza. Non appena la robusta figura del preside vide il biondo, un’espressione accogliente si espanse sul suo viso paffuto.

 “Oh, il nostro carissimo Hemmings.” Sorrise. Il suo sorriso terrorizzava Luke. Era così perfido, si sarebbe potuto vedere anche a centinaia di chilometri che era falso. “Qual buon vento ti porta in presidenza solo dopo venti giorni di scuola?” Domandò accigliandosi. Luke strinse le maniche della sua felpa, cercando di riscaldarsi senza successo.

“Ehm.. Ecco..” Luke si morse il labbro, tutta la sicurezza in lui acquisita durante le varie liti con Ashton stava svanendo nel nulla, e lui non sapeva nemmeno il perché. “Ho.. Ho preso la decisione di lasciare la scuola.” Disse tutto d’un fiato. Il signor Wayne sobbalzò sulla poltrona di pelle, tanto da fare un piccolo saltello imbarazzato.

“Che cosa vai dicendo, Lucas?” Chiese sconvolto, era convinto che l’arrivo di Luke dopo tanto tempo avrebbe portato una rivoluzione al college St. Andrew, ma se Luke se ne fosse andato tutti i progetti pensati per i rapporti fra gli alunni sarebbero andati a monte, e con loro migliaia di lavoro straordinario svolto.

“H-Ha capito signor preside..” Qualche lacrima cominciò a scendere dal viso di Luke, ormai la paura e la debolezza erano diventati parte di lui, ed era diventata come una droga. Piangere gli permetteva di sfogarsi, e per lui farlo davanti alla gente o meno non aveva più importanza come una volta. Una volta Luke Hemmings era diverso, e non faceva altro che pensarci. Il suo cambiamento era stato così inaspettato che Luke non se ne accorse nemmeno. “Voglio andarmene da questa scuola, diciamo che..” Ansimò il ragazzo. “Diciamo che se devo scegliere tra lo scontare la pena in galera o in questa scuola, sceglierei ancora il riformatorio.” Annuì convinto il biondo, tirandosi l’anellino di metallo che aveva al labbro. Marcus si infilò una mano nei capelli come per indicare il gesto di chi sta arrivando al limite della sopportazione, e batté un pugno sulla scrivania.

“Lucas Robert Hemmings, tutto questo è ridicolo! Sei qui da nemmeno un mese e vuoi già andartene. Tutto questo non è fattibile. Non comando questo dirigibile di adolescenti secondo le tue esigenze.” Aggrottò la fronte. Non avrebbe mandato a monte i suoi piani per il college solo perché un alunno voleva andarsene. C’erano decine di alunni al St. Andrew, non avrebbe cambiato le sue scelte per le decisioni troppo azzardate di un sedicenne che non aveva alcun potere di dittatura.

“Signor preside, la prego. Ho bisogno di scontare la mia pena da un’altra parte, questo posto non fa per me. Mi deve capire.” Luke respirava convulsamente, non avrebbe saputo cosa fare se il preside avesse rifiutato le sue richieste. Si sentiva come se per metà le avesse già rifiutate, e il senso di vuoto invase il suo corpo. Era come se stesse scivolando in un buco senza fine.

“Non ci sono né ma né però. Luke, tu sconterai la tua pena in questa scuola.” Si impuntò Wayne. “Sono le mie ultime parole.” Indicò la porta invitando Luke ad uscire. Quest’ultimo annuì semplicemente, dirigendosi di nuovo nei corridoi abbandonati del college.

Queen Without Crown [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora