I have to be strong

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Scappi da lui, ti insegue e ti ritrova.

Lo dimentichi, lui ti fa ricordare.

Cerchi di galleggiare e lui ti affonda.

Vorresti urlare ma lui quasi ti tappa la bocca.

Vorresti scappare ma lui ti tiene.

Vorresti morire ma lui ti obbliga a sopravvivere e a soffrire.

Ti obbliga a sopportarlo, supportarlo, ti obbliga a stare con lui.

Tu ci stai e finisci sempre più in basso.

Di chi sto parlando?

Sto parlando di uno sbaglio, si uno sbaglio più farci questo.

Lui può farci di peggio, ci fa piangere, ci fa venire voglia di non esistere e di non essere nata.

Vi state chiedendo su cosa ho sbagliato?

Ho sbagliato perché ho ceduto al dolore, mi sono trasferita qua, ho conosciuto Zayn, ho conosciuto Harry, ho fatto ciò che era scritto sul biglietto.

Tutti questi piccoli sbagli formano un peso insopportabile da me.

Ma no sta volta non mi fermerò nel bel mezzo di questo, non mi mostrerò debole davanti lui, sta volta non glielo darò vinta.

Harry non mi farà paura, non mi condizionerà, non sarò la vittima.

Decido di andare fuori dove c'è Harry ad aspettarmi.

Come avrete capito era stato Harry a mandarmi la lettera, in anonimo.

Sorpasso la linea che divide il pavimento dalla terra umida del cortile.

La sorpasso e Harry si gira di colpo e mi guarda negli occhi.

Non è ne preoccupato ne teso, sta cercando di trovare della preoccupazione, della paura, della debolezza, ma sta volta non lo lascerò oltrepassare questo vetro che mi sorregge.

Nonostante questo vetro sia sottile, nonostante sia facile spezzarlo e farmi cadere, è anche abbastanza spesso da saper difendermi.

-Ciao Diana- mi saluta.

La sua voce è roca e profonda e sta volta fortunatamente non ha un ghigno, anche se da una parte mi spaventa.

Non mi disturbo nemmeno a salutarlo.

-Volevo dirti una cosa- continua.

Non rispondo neanche questa volta, semplicemente non sprecherò la mia voce, sto aspettando il colpo finale.

-Senti Diana, hai presente ciò che ti ho detto l'altra volta?- domanda, ma io non rispondo.

-Lo prendo come un si, beh ecco sei una delle cause della morte di Perrie perchè tua pad- venne interrotto dal suono della porta che si apre.

Tutti e due ci girammo di colpo per vedere chi potesse esserci.

Incontro subito lo sguardo di un ragazzo dagli occhi azzurri chiarissimi: Nash.

Sinceramente adoro i suoi occhi ma non mi piace vederli pieni di preoccupazione, come in questo momento.

In più per colpa mia.

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