Capitolo 4

232 20 0
                                    

Narra Peter:
-Peter, una bella ragazza ti cerca- Annunciò mio cugino, Alexis, dall'entrata del garage, o meglio officina, dove lavoravo. Mi pulii le mani sporche di olio di motore sulla divisa. Mi chiesi chi fosse, esattamente, che mi cercava, ero "popolare" da quelle parti, piacevo molto alle ragazzo. Mi avvicinai, e mi sorpresi, non poco, di trovare Mariana Esposito, con un borsone rosa su una spalla. Alexis, se ne andò, lasciandoci soli. -Che fai qui? Chi ti ha detto che ero qui?- Le chiesi, senza lasciarla parlare. Lei mi sorrise, in modo strano, e mi mostrò un volantino di una gara di ballo. -Questo è il motivo. E Rocio mi ha detto che eri qui- Mi rispose. Guardai il volantino, cercando di capire qualcosa, ma mi arresi quasi subito. La guardai negli occhi e le chiesi -Che centra questo?- Indicando il volantino. Lei sospirò, e senza che le dessi il permesso, entrò. -Dove possiamo parlare in privato?- Mi chiese girandosi a guardarmi. Sospira, e le dissi di seguirmi. Entrammo nell'ufficio di mio zio, che quel giorno non c'era. Lei posò il borsone per terra, e si sedette sul divano rotto e sgualcito. Non sembrava lei, questo era certo. La guardai sorpreso. Lei mi guardo e disse -Il primo premio sono 40.000 dollari, 20.000 ciascuno, io mi pago il college, lontano, tu puoi farci ciò che vuoi. Direi che ci conviene- Io la guardai ancora più stupito. Mi sedetti su una sedia, per trovarmi al suo stesso livello, e poterla guardare negli occhi. Sospirai. -Quando iniziamo le prove?- Chiesi, dato che 20.000 dollari facevano comodo, molto, e ne avevo bisogno, per aiutare la mia famiglia. 


Narra Lali:
Già mi stavo pentendo di quello. Guardai Rocio, lei mi sorrise, ed io mi costrinsi a ricambiare. -Cosa posso fare per te Lali?- Mi chiese. Io respirai profondamente per darmi la forza. Mi sedetti sulla sedia d'avanti alla sua scrivania, e lo dissi -Vorrei sapere dove abita Peter. Devo parlargli, è urgente- Le spiego. Lei mi sorride, ma sembra stupita, almeno lo sguardo mi dice quello. Però si affretta a scrivere qualcosa su un foglio e me lo passa, poi mi spiega -è l'indirizzo del magazzino dove lavora, ci lavora tutti i giorni fino al Giovedì- Io la ringrazio, e mi affretto ad andarmene, prima che mi possa chiedere il perché di quella insolita richiesta.

Mi trovo d'avanti ad un grosso magazzino, nella zona sud della città. Mentre scendo dalla macchina, ricevo molti sguardi, non indifferenti, da molti ragazzi tatuati, coi capelli rasati e pieni di pircing, tipi come Peter, ma più trasgressivi, e che mi fanno più paura. Busso, ed un ragazzo col pircing al labbro, e pieno di tatuaggi, mi apre. -Cosa desidera signorina?- Mi chiede squadrandomi. Gli sorrido, tentando di essere cordiale, e di dare una buona impressione, non so nemmeno io il perché. -Cerco Juan Pedro Lanzani, mi hanno detto che lavoro qui- Gli rispondo. Lui mi fa l'occhiolino, sorride in un modo strano, e si mette ad urlare -Peter, una bella ragazza ti cerca- Sorrido, stranamente rossa in viso, non mi importa ciò che pensi quel tipo da me, ma fa alzare l'autostima sentirsi dire di essere bella. Lui se ne va, e sento i passi di qualcuno avvicinarsi alla porta, poi ecco apparire un Peter vestito da meccanico, e pieno di grasso ed olio di motore, strano a dirsi, ma sembrava molto sexy in quel modo. Mi diedi uno schiaffo mentalmente.

Ed ora eccomi qui, senza fiato, piena di sudore, stanca morta, con le gambe a pezzi. Lo guardo, lui non è certamente messo meglio di me, però trova la forza di sorridermi. Ci troviamo nel magazzino dove lavora, in segreto, ci stiamo allenando per il concorso, e quello era il primo giorno, però già non c'è la facevo più. -Peter, basta, per favore- Gli chiesi sedendomi per terra. -Eh no, se vogliamo vincere dobbiamo impegnarci- Mi disse lui, facendo finta di non essere per niente stanco, e riaccendendo lo stereo, mettendo la canzone "Love Me Like You Do" Scelta per il concorso. -Ma io mi impegno- Gli dissi, rimettendomi in piedi. Lui mi studiò. Sospiro arrendendosi e disse -Ok, abbiamo finito per oggi. Studiamo?- Feci cenno di si con la testa, mi alzai, e ci sedemmo sul divano. Accavallai le gambe, e presi il libro di chimica, ed iniziai a leggere. Smisi, quando mi accorsi che lui mi stava guardando. -Che guardi?- Gli chiesi. Lui mi sorrise, e si avvicinò ancora di più, mise la sua mano fra i miei capelli, e mi fece avvicinare ancora di più. -Hai una cosa qui- Disse indicando le mie labbra. Io alzai un sopracciglio, ma prima che potessi fare o dire qualcosa mi baciò. 

(Volevo chiedervi una cosa, secondo voi il bacio è troppo prematuro? Fatemelo sapere, grazie <3)          


My Milagro LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora