Capitolo 16

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Narra Lali:
-Ti riaccompagno a casa?- mi chiese Peter, eravamo seduti su una panchina, abbracciati, sopra le nostre teste il lampione si spegneva ed accendeva in continuazione. -Non voglio tornare a casa- dissi, e mi accoccolai sul suo petto, Peter strinse l'abbraccio e mi diede un bacio sulla fronte. -Devi farlo- mi disse. Scossi la testa. -Non voglio, non posso. Loro non mi vogliono per quello che sono, se gli dicessi che il mio sogno è fare la ballerina impazzirebbero, ti mi capisci, tu mi ami per ciò che sono. Perché mi ami, vero Peter?- gli chiesi, avevo bisogno di sentirlo vicino, di sentirmi dire che mi amava, di essere coccolata, avevo bisogno delle sue braccia e dei suoi baci, non mi serviva niente più. -Certo che ti amo- mi disse, e mi baciò le labbra, così bisognose dei suoi baci. Quando ci staccammo dal bacio, notammo che la neve aveva iniziato a cadere lenta e dolce e si stava posando a terra, e su di noi. I miei capelli e quelli di Peter stavano diventando bianchi. Lui mi passò la mano guantata sulla guancia e disse -Dobbiamo andare a ripararci o congeliamo- disse. -Se sto con te, preferisco congelare purché tornare a casa- gli dissi, lui mi diede un bacio sulle labbra. Poi si alzò dalla panchina, io ero abbracciata a lui. -Se non vuoi andare a casa tua, sarò costretto a portarti a casa mia- disse lui. Sorrisi. 

La casa di Peter era piccola, ma era accogliente e calda, a differenza della mia. Il suo divano era comodo, anche se un po' rotto. Alle pareti del salotto vi erano appesi diversi quadri. -Tieni- mi disse porgendomi una tazza di caffè fumante. Lo presi, e vi strinsi le mani in torno, con tutto quel freddo, un po' di calore ci voleva. Peter mi si sedette accanto e mi posò un braccio sulle spalle, io appoggiai la testa sul suo petto, sentivo quando respirava, che il suo petto si inalzava e sentivo il suo cuore battere forte. Peter decise di mettere un film, Pretty Woman, accettai.  Rimanemmo in silenzio per un po', io mi addormentai fra le sue braccia, cullata dal battito del suo cuore e dal rumore del film. Credo che anche Peter si addormentò. Ci svegliammo per la porta che si apriva. -Peter, non sapevo avessi visite- disse la madre, notando la mia presenza. Le sorrisi e la salutai -Buona sera signora Lanzani- lei ricambiò il mio sorriso. -Mamma, lei è Lali, la mia ragazza- mi presentò lui, ed io sentii le guance andare in fiamme. -Piacere di conoscerti Lali, mio figlio non porta molte delle sue ragazze a casa. Devo pensare che sia una cosa seria?- chiese. Io non sapevo come rispondere, la nostra relazione non durava da molto, e prima di pochi giorni fa, ne la mia famiglia, ne quella di Peter ne era a conoscenza, ma non potevo certo nascondere che provavo sentimenti veri per lui, e non erano sentimenti che sarebbero passati o diminuiti col tempo. -Si- rispose Peter al posto mio. Mi girai verso di lui e gli sorrisi. Alla madre non sembrò piacere molto la notizia, perché non fece una faccia molto allegra. Mi chiesi se non le piacessi, se avevo fatto o detto qualcosa che non andava, se ero vestita in modo poco adeguata o chi lei si aspettasse per il figlio. -E come farete a continuare se noi ci trasferiamo in Messico fra due settimane?- gli chiese lei. Mi girai verso Peter cercando una risposta, non mi guardava in faccia, e la sua espressione era cambiata. -Come che vi trasferite in Messico?- domandai. Lui sospirò.

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