Capitolo 10

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Mi avvicino a Lali, nel corridoio, sta prendendo dei libri dall'armadietto, non c'è il manichino (il suo fidanzato) o le oche (sue amiche) che gli ronzano vicino, per ciò la reputo una buona occasione per parlarle, nonché un occasione rara. -Come va compagna?- la saluto. Lei si blocca un attimo, poi si gira verso di me, mi sorride e mi dice -Che bello che sei tornato- sorrido anche io, non mi aspettavo fosse così felice di vedermi. -Be' non potevo fare altre assenze, ed ormai stavo bene- le dico e mi appoggio all'armadietto accanto al suo. La spalla che tocca il ferro mi fa male, ma tento di non farglielo vedere. -Sei sicuro di stare ben?- mi chiede -sembri conciato male- scuoto la testa deciso. -Sono forte e guarisco presto- le dico, cercando di rassicurarla. -Smettila di parlarle- mi dice una voce alle mie spalle. Sospiro e mi giro verso il manichino, gli sorrido, è un sorriso forzato, ma pur sempre un sorriso. -Hey manichino, mi sei mancato- gli dico. Lui continua a guardarmi male. -Va via- mi ordina, scuoto la testa -Non prendo ordini da te- dico e guardo i suo scagnozzi, posizionati dietro di lui, l'intera squadra di football contro di me. -Pablo, smettila, Peter ed io stavamo solo parlando- dice Lali mettendosi d'avanti a noi, era così carina quando cercava di proteggermi e non dava ragione a quell'imbecille. -Non mi sembra opportuno che tu ti faccia vedere con "lui"- disse, sottolineando il "lui", come se fossi un assassino o un portatore di peste. -Perché?- le chiede lei. -Perché non è al nostro livello gli risponde lui, come se fosse la cosa più semplice del mondo e lei fosse stupida se non lo capiva. Lali scuote la testa, si gira verso di me, mi prende per un braccio e mi conduce via. -Be' lui per lo meno non mi dice con chi devo stare. Addio- gli dice, mentre ce ne andiamo. Io mi giro e gli faccio ciao ciao con la mano, trattenendo a stento una risata. Lali ed io ci chiudiamo in un'aula abbandonata, utilizzata come ripostiglio. Lei inizia ad andare avanti ed in dietro, io la guardo appoggiato alla porta. -Allora? Cosa vogliamo fare?- le chiedo. Lei mi guada senza capire. -Dato che ormai vi siete lasciati, cosa siamo ora io e te?- le chiedo avvicinandomi ed accarezzandole una guancia. Lei abbassa lo sguardo e balbetta -No...non...non lo so- Io le alzo il viso, mettendole una mano sotto il mento, le bacio le labbra e le dico -Non dobbiamo per forza decidere ora, possiamo essere un niente per un po'- lei mi sorrise -Mi piace il niente, mi piace essere il niente- disse. Io ricambia il sorriso. -Che ne dici di andarcene?- mi chiede sorprendendomi. Alzo un sopracciglio. -Andiamo da qualche parte a provare- aggiunge lei. Faccio cenno di si con la testa e rido -Lali Esposito che marina la scuola. Ti sto trasformando, non ti riconosco più- dico per farla divertire, lei non ride e fa cenno di si con la testa -Si, mi stai trasformando e mi piace- mi dice lei baciandomi. 

My Milagro LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora