Capitolo 17

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Narra Lali:
Eravamo rimasti da soli, in salotto, Io ero seduta sul divano, mentre Peter si era avvicinato alla finestra e guardava fuori. -Allora?- gli domandai impaziente. Lui si girò con lentezza verso di me, ma non ebbe il coraggio di guardarmi in faccia. -è vero, io e mia madre dobbiamo andare in Messico, non abbiamo molti soldi- disse. -ho pensato che il concorso fosse una buon'idea, facevamo a metà ed io potevo rimanere- mi spiegò. -Perché mi hai mentito?- gli domandai. -Perché non volevo ammettere il fatto che c'era una buona probabilità di andare in Messico, di lasciarti- disse. Si avvicinò e si sedette sul divano, io mi feci più in là per non farmi toccare da lui. -Lali, io ti amo- disse. -Se mi amavi, non mentivi- dissi e mi alzai dal divano, lui mi seguì con lo sguardo. -Dove vai?- mi domandò non appena fui arrivata alla porta, mi girai verso di lui e dissi -A casa, si è fatto tardi- si alzò anche lui. -Ti accompagno- mi propose. Scossi la testa abbastanza decisa -Ho bisogno di schiarirmi le idea- gli spiegai -e non riesco a pensare molto se sei accanto a me- lui mi guardò con lo sguardo da cane bastonato, gli occhi lucidi, come se stesse per piangere -Mi stai lasciando?- mi domandò con la voce roca. -Non lo so- ammisi. -so solo che ho bisogno di una pausa- lui fece cenno di si con la testa e si risedette sul divano, uscì da casa di Peter senza guardarmi in dietro, mentre iniziavo a piangere.
Quando tornai a casa la luce della cucina era spenta, la tavola sparecchiata, mia madre doveva essere andata a dormire e mio padre era nel suo ufficio, provai a fare più silenzio che potevo, mentre attraversavo il salotto e salivo le scale, non avevo per nulla voglia di parlare.
Mi svegliai dopo solo due ore di sonno, non ero riuscita a dormire sonno, avevo pensato molto e pianto tanto, ma non avevo preso una decisione. Da una parte c'era il fatto che Peter mi aveva mentito su una cosa veramente molto importante, ed io odiavo a prescindere le bugie, ma c'era pure il fatto che non volevo perderlo, e stavo sprecando il tempo arrabbiata e sola, invece che passare il tempo che mi rimaneva con lui, fra le sue braccia, fra i suoi baci, ballando, amandolo e facendomi amare. 

-Sei ancora arrabbiata?- mi domandò una voce alle mie spalle, mentre prendevo i libri dall'armadietto. Mi girai cl cuore che batteva a mille. Peter era di fronte a me, con un mazzo di rose di tutti i colori, gli occhi lucidi e rossi e con le occhiaie, un colorito molto pallido come quello di un vampiro. Io avevo esattamente lo stesso aspetto, quindi entrambi avevamo passato la notte in bianco a piangere e a pensare. -Non lo so- gli rivelai. -Lali, lo so che ho sbagliato e se mi dici che mi vuoi lasciare lo accetterò, ma se mi dici che mi perdoni, ti giuro che non tornerò a sbagliare- mi disse. -E poi non è soltanto la nostra relazione, c'è anche il concorso- mi ricordò. Feci cenno di si con la testa -Il problema è che ho la mente molto confusa, da un lato sono arrabbiata con te perché mi hai mentito, dall'altro sento che se parti una parte di me morirà. Stasera faremo delle prove a casa mia, lì ti darò la risposta- dissi e mi girai per andare in classe. -Aspetta- mi disse lui, mi stava sorridendo, mi porse le rose e disse -per non farti dimenticare di me- ricambiai il sorriso e dissi -Mai potrei dimenticarmi di te, sei sempre nei miei pensieri- poi mi girai ed andai in classe. 

My Milagro LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora