Capitolo 19

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Narratore:
Peter Lanzani aprì leggermente il sipario e sbirciò. C'era molta gente, troppa per i suoi gusti. -Se guardi ti fai venire l'ansia- disse una voce conosciuta alle sue spalle, Peter si girò verso di lei, la ragazza gli stava sorridendo -è come quando sei sospeso in aria e guardi a terra, ti vengono le vertigini, anche se non hai paura di cadere- gli spiegò lei. -Che fai qui Ro?- chiese Peter a bocca aperta. -Lali mi ha parlato del concorso e mi ha chiesto di venire perché eri terrorizzato. Non credevo fossi un fifone- lo prese in giro lei. Peter scosse la testa. -Non sono un fifone e non ho paura...Sono semplicemente in ansia- protestò lui. -Chiamalo come vuoi, ma sei comunque un fifone- gli disse lei, scompigliandogli i capelli. Lui allontanò la mano di lei, e guardò verso Lali, che si stava truccando. -Prendi spunto da lei, non sta tremando come una foglia, ne piange come una bambina- continuò lei, ma Peter non la stava ascoltando. Studiava Lali, i capelli mori, lunghi che le arrivavano fino a metà schiena, la carnagione pallida e le guance rosee, le labbra carnose e rosse, le braccia lunghe e magre, le mani che stringevano il rossetto, gli occhi color nocciola, il naso piccolo, le curve perfette, i denti bianchissimi. Era perfetta, ma non per lui, era questo ciò che sentiva guardandola. -Non le stai per dire addio, quindi fai sparire quella faccia di dolore e depressione, perché fra un po' devi andare in scena e voglio vederti brillare e voglio vedere uno dei tuoi sorrisi migliori- Peter guardò la sua migliore amica, gli sorrideva con dolcezza, cercando di farlo sentire meglio prendendolo in giro. Peter le sorrise e l'abbraccio. -Ti voglio bene Ro, e mi mancherai- le disse. Rochi gli diede un pugno sul petto, non si direbbe, ma era molto forte. Peter si allontanò da lei sgranando gli occhi per la sorpresa, ed anche un po' per il dolore. -Ma cosa...?- chiese. Rochi scosse la testa decisa, il sorriso era sparito dalle sue labbra, lo sguardo duro e deciso. -Io non ti mancherò, e sai perché? Perché ti resterò incollata al culo finché vivrai. Perché tu e Lali vincerete questa gara e tu non te ne andrai, perché ti sposerai con Lali ed io sarò la tua testimone, e vivrete per sempre felici e contenti insieme con un gatto, un cane, un migliaio di figli e me...Hai capito?- a metà del discorso era scoppiata in lacrime, Peter l'aveva presa fra le braccia e l'aveva abbracciata con decisione, senza stringere troppo per paura di farle male. Sentì qualcuno che gli toccava il braccio, si girò, era Lali, che tratteneva le lacrime a fatica. Peter le mise un braccio dietro la schiena ed abbracciò anche lei. -Le due donne della mia vita, due piagnucolone- disse. Loro lo guardarono male e dissero all'unisono. -Zitto fifone- tutti e tre scoppiarono a ridere. -C'è solo un problema in questa storia- disse Lali staccandosi dall'abbraccio. -Cosa, non vuoi che venga a vivere con voi? Va bene anche un appartamento vicino, ma sarebbe meglio....- disse Rochi, ma si fermò mentre Lali scosse la testa ridendo. -No, è solo che ho paura dei cani e sono allergica hai gatti- le spiegò lei. Peter la guardò -E non sei preoccupata del migliaio di figli?- le chiese Peter meravigliato. -Che c'è, non ti va di farli?- gli chiese lei con le braccia incrociate sul petto. Peter scosse la testa -Certo che li voglio fare, ma un migliaio di figli non sono pochi- gli fece presente lui. -Be, io credo di farcela a fare un migliaio di figli, e secondo me posso ritornare in forma abbastanza in fretta e poi ho molto amore da dare- disse lui. Peter le prese il viso fra le mani e le diede un dolce bacio sulle labbra. -Sei un amore- le disse. -Grazie...quel migliaio di figli lo cresceremo insieme Peter- disse lei. Lui fece cenno di si con la testa. Se era lei che glielo diceva e la guardava negli occhi poteva crederci anche lui, perché lei ci credeva realmente. -Ti amo- le disse. Lali gli sorrise -Anche io ti amo- gli disse. Gli scompigliò i capelli poi lo attirò a se e lo baciò di nuovo, perché di lui non si stancava mai. -Mariana Esposito, Juan Pedro Lanzani, siete i prossimi- disse una donna, interrompendoli. I due si separarono dal bacio, si guardarono e si strinsero la mano. -Dai, che sarete i migliori. Io vado- disse Rochi, uscì da dietro le quinte e si andò a sedersi dove le spettava, in prima fila accanto alla madre di Peter, che era sorpresa che il figlio si trovasse lì, ma ne era anche felice, felice che lui avesse una passione pura, che amasse qualcuno e che qualcuno lo amasse, perché era un adolescente ed era solo quello ciò che gli doveva importare: amare, essere amato e ballare. -Come va signori?- chiese una persona avvicinandosi. Lali e Peter si girarono, era la guardia dell'altra volta. -Salve- disse Peter sorridendogli. -bene- aggiunse, rispondendo alla domanda dell'uomo. -Come va la gravidanza?- chiese rivolto a Lali. La ragazza spalancò gli occhi e si girò verso Peter, premette la testa contro la spalla di lui, perché non sapeva mentire. -Realmente, devo dirle una cosa, l'altra volta era una menzogna quella della gravidanza, solo perché non ci mandasse in prigione, noi volevamo solo provare- spiegò lui. Lali lo guardò sorpresa, non si immaginava che gli raccontasse tutta la verità, non proprio ora, poco prima che loro dovevano salire sul palco. Non voleva finire in prigione, non voleva che tutto finisse, che Peter partisse e si dimenticasse di lei, perché lei non si sarebbe mai dimenticata di lui. -Lo sapevo- ammise la guardia. I due lo guardarono sorpresi. -Però eravate così carini, mi dispiaceva mandarvi in prigione, e poi non avevate fatto nulla di così illegale. Ora salite su quel palco e vincete. Io tifo per voi- disse e se ne andò, facendogli l'occhiolino. Lali guardò Peter -Quello è pazzo quanto te- gli disse. Peter rise, si scompigliò i capelli e la baciò -ma continuo a preferire te- aggiunse. Peter le sorrise. Lali riprese la mano di Peter, era sudata e calda, per l'ansia, e sapeva che così era anche la sua. Si guardarono negli occhi. -Sei pronto?- le chiese lei. -No- ammise lui -ma con te sono disposto a tutto- le rivelò. Lali le sorrise -Anche io sono disposta a tutto se sono con te- disse lei. Il sipario si aprì, e le luci che gli puntavano addosso rendevano difficile vedere il pubblico, e Lali fu felice di quello, perché se no avrebbe avuto paura. Sentiva lo stomaco in subbuglio, si sentiva come se fosse in alto ed avvertisse il vuoto, lo sconosciuto... Si girò verso Peter, e la paura sparì. Strinse le mani di Peter e la musica iniziò, i loro cuori battevano al ritmo. Iniziarono a ballare, come se volassero, in un battito di ciglia non erano più su un palco circondati da gente sconosciuta, a scrivere il loro destino...erano due adolescenti che ballavano, che ballavano ed erano felici insieme, che si amavano ed avrebbero lottato per stare insieme per sempre. La musica finì, erano così vicini che i loro nasi si sfioravano e Lali fece in modo che la poca distanza fra di loro non esistesse più ed unì le loro labbra. Il pubblico applaudiva, ed il sipario calava, mancava solo il resoconto dei giudici, ma quello sarebbe stato per un altro momento, ora erano solo loro due.

Spazio Me: 
Scusate se ci ho messo anni per pubblicare questo capitolo, ma ero rimasta a corto di idee e non mi andava di scrivere un capitolo solo per scriverlo, spero che ugualmente vi piaccia, siamo molto vicini alla fine...preparatevi...alla prossima <3

My Milagro LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora