Capitolo 4

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Nonostante l'esposizione dell'idea di Armin fosse così geniale , ci sono ancora tante domande che mi attanagliano la mente ed i miei pensieri.

E se Levi rifiutasse le scuse ? E se ci allontaneremo di più ? E se finiremo per non vederci ? Magari lui cambierà abitazione e non vorrà più vedermi.

Sospiro abbattuto e ringrazio Armin, che ricambia con un sorriso malinconico.

- Eren , posso darti un consiglio da amico ?-
Mi poggia una mano sulla spalla e , tenendo lo sguardo in basso, osservandomi le mani che sono aggrovigliate tra loro, annuisco.

- fai il più possibile per non pensarlo. Sii più forte dei tuoi desideri. So che è molto brutto amare e pensare una persona che nemmeno ricambia , che nemmeno saluta.-
Mormora .

Anche a lui è capitato , con Annie, di avere un amore a senso unico, non corrisposto. Lui avrebbe fatto qualunque cosa per lei pur di vederla felice e sorridente , ma , da parte delle bionda , c'è stata solo un'espressione di puro disgusto quando si è dichiarato.

Mi mordo leggemente il labbro, reprimendo le lacrime che tentano in tutti i modi di voler uscire :- si.- mormoro in un sussurro e scuoto leggermente la testa , prima di alzarmi sotto lo sguardo confuso dei due.
Guardo l'orario sul cellulare che porta quasi mezzanotte .

-vado a casa. Domani c'è scuola e non vorrei ritirarmi troppo tardi.-
Mi appresto a dire , anticipando i due , che mi avrebbero sicuramente bombardato di domande , nemmeno se fossero la CIA o l'FBI.

- a domani .-
Mormorano entrambi.
- Eren , non dimenticare ciò che ho detto.-
Mi avvisa lui.

Metto le mani nella tasca, voltandomi , e , non essendo uscito con motorino , mi limito a camminare , mentre ad ogni mio passo scalcio una lattina che , sfortuna dalla sua parte , si è ritrovata massacrata dai miei calci.
Arrivo davanti al palazzo, riconoscibile tramite i graffiti colorati che ci sono sul suo manto rosso, di cui uno mi affascina molto.
Rappresenta un paio d'ali , una bianca ed una blu.
Soprattutto quest'ultima , con della vernice scrostata dove al di sotto c'è della vernice più scura , nera a dire il vero, facendo intendere , a chi le vede , che rappresentano due tipi di personalità unite.
L'ala nera : la forza .
L'ala bianca : la speranza .
Almeno quello che credo io.
Potrebbe anche essere il primo disegno passato per la testa a chi ha imbrattato il muro.

Prendo il mazzo di chiavi da dentro la tasca ed apro il cancello.
Appena salgo al mio piano, sento delle voci, quasi urla , che fanno uscire tutti i coinquilini dai loro appartamenti.
Mi appresto a vedere e , quando svolto l'angolo che porta al corridoio dove si trova il mio appartamento, vedo Levi che sta riempiendo di calci un tizio, quello dell'appartamento di sotto.

Ma cosa ci fa il tizio qui ?

- ho detto che non devi venire ad imbrattare questo fottuto piano con le tue luride cartacce .-
Specifica Levi , riempiendolo di piedate ad ogni lettera .
- quando getti le birre, Devono essere depositate in appositi contenitori .- lo afferra per il colletto e lo sbatte al muro .- non si gettano per terra , imbrattano la cazzo di moquette . Le macchie non vanno più via , lurido.-
Lo guarda con degli occhi glaciali che trasmettono più indifferenza che rabbia .
- e ... Nessuno vorrebbe per terra delle cartacce che provengono da un maiale come te .-
Sussurra queste parole con disprezzo, prima di lanciarlo dalla parte opposta .
L'altro lo guarda con una faccia spaventata , mentre sbatte la testa al suolo, e , alzandosi frettolosamente , se ne va , inciampando molte volte .

Levi guarda gli altri coinquilini, soffermandosi per qualche minuto su di me, e poi , dopo pochi secondi , termina con un
: - volete anche i pop-corn ?- chiede con una punta di ironia .- non è un fottuto spettacolo. Tornate nelle vostre case di merda .-
Apre la sua porta ed entra nell'appartamento.
Deglutisco, notando che , appena ha finito di parlare , tutti si sono rintanati nelle loro case , ed io ho ancora il bollore che pervade la mia faccia di quando ha posato lo sguardo su di me .
Mi passo una mano sulla faccia e , con le gambe che tremano tanto, mi dirigo davanti alla mia porta.
Caccio le chiavi di casa e lancio uno sguardo alla porta di Levi, mentre le inserisco nella toppa .

Forse dovrei parlargli e chiedergli scusa .
Ma con che coraggio lo farei, dopo avergli detto quella cosa ?

Scuoto la testa e ritraggo le chiavi, rimettendole in tasca .

Devo chiarirmi con lui.

Prendo un grande respiro e busso alla sua volta molteplici volte , quasi come se avessi dei tic alla mano, rischiando quasi di colpirlo alla fronte , quando apre la porta.
- che vuoi moccioso ..?-
Mi guarda e ritraggo subito la mano.

Che imbarazzo. Scommetto che sono arrossito appena mi ha visto con la mano in bilico, a mezz'aria .

- Bhe ... Ecco..-

Si guarda intorno.
- non ho tempo da perdere . Vai al sodo.-
Sussurra con tono scocciato e lanciando qualche occhiata all'interno del suo abitacolo.
- allora ..?-
Inarca un sopracciglio e gli guardo le labbra .
Senza volerlo, mi passo la lingua sulle labbra e , d'impulso, afferrandolo per il colletto della felpa nera , lo tiro verso di me , per baciarlo.

His obsession  IN REVISIONE °^°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora