Capitolo 5

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Appena poggio le labbra sulle sue , che odorano di tabacco e te , mi arriva una ginocchiata allo stomaco che mi fa piegare in due dal dolore .

- ma che cazzo ti passa per la testa ..? -
Mi afferra per i capelli.

Mugolo dal dolore , mentre mi mantengo ancora la pancia , e mi sbatte sul divano, facendomi sanguinare un po' il naso a causa dell'urto sulle sbarre di ferro di esso.
Si butta su di me ed incomincia a massacrarmi di pugni sulla faccia .

- non mi devi toccare !-
Sembra più un ordine impartito ad ogni pugno , su una una parte della mia faccia .
Tento di alzare le mani, per difendermi , ma sono troppo debole e lui è troppo forte.
Sento il sangue ferroso scorrermi caldo sulle guance fino ad arrivare nella mia bocca , mischiandosi così alla saliva , e , fin quando non vedo tutto nero, chiudo lentamente gli occhi.

[...]

Mi risveglio lentamente .
Mi ritrovo su qualcosa di estremamente morbido e fuori,tramite le persiane semichiuse , noto che il sole è già alto in cielo, nonostante il fatto che ricordo che fosse sera quando mi sono ritrovato svenuto.
Tento di alzarmi per mettermi seduto, ma , a causa un dolore lancinante che mi percorre la schiena , sono costretto a rimettermi di nuovo steso.

- non muoverti , se non vuoi romperti.-
La voce gelida , che riconosco da subito come quella di Levi , mi fa bloccare sul posto.
Lo cerco con lo sguardo in quella stanza semibuia , non perquisendo , con gli occhi , un angolo della stanza, quello dove si trova lui.

Messo nella penombra, sbuca fuori con le braccia incrociate dietro la schiena.
Lo sguardo freddo e distaccato come al solito, di un colore grigio metallizzato, s'incastra nel mio, meravigliato in questo momento, di un verde accesso , come i prati in estate .
Ci guardiamo per un breve istante e , subito dopo , distogliamo entrambi i sguardi,voltando velocemente la testa da lato opposto.

- mi dispiace !-
Mormoro io, grattandomi la nuca e tenendo lo sguardo fisso sul comodino , che sembra una cosa molto più interessante da osservare in questo momento.

- scusami tu.-
Controbbatte lui, in un tono tutt'altro che arrabbiato.

Sembra che si sia fatto uno scrupolo di coscienza , mentre si è incolpato per avermi riempito di mazzate.

- non dovevo reagire in quel modo.-
Mi volto lentamente verso la sua figura e noto che Anche lui fa lo stesso, per guardarmi.
- per caso mi odi ? Per una simile idiozia ?-
Sembra scherzarci su, anche se sul suo volto non c'è nessuna ombra di un sorriso.

Deglutisco:- no. Non ti odio.-

Sembra tirare un sospiro di sollievo:- per fortuna sei ancora vivo. Sembravi morto. - prende un po' di pausa, come se stesse scegliendo le parole da usare .- io oggi non devo andare al lavoro. Ti voglio offrire qualcosa per scusarmi per ciò che ho fatto.-
Si siede sullo spigolo del letto e mi fissa.

Sposto lo sguardo sull'orologio appeso al muro, non sostenendo quello sguardo così freddo.
L'orologio, porta le dieci del mattino.
È tardi. Dovrei andare a scuola e poi al lavoro.

- non posso.-
Mormoro con una punta di delusione nelle parole , sapendo che , con tutto tutto me stesso, vorrei passare del tempo con lui.
Oltretutto, è la persona che amo, non più segretamente .
- ho scuola e poi il lavoro.-
Dico , continuando la frase già aperta in precedenza .

- farai festa .-
Risponde tutto ad un tratto, facendomi paralizzare ancora di più, e ,spalancando gli occhi, incomincio a balbettare qualcosa d'incomprensibile .
- non puoi sforzarti. Guardati come sei ridotto.-
Si alza per accendere la luce , illuminando finalmente la stanza e rendendo la piena visibilità di tutto.

Infatti, vicino al letto matrimoniale , oltre il comodino dall'altro lato, più in avanti c'è un armadio che è steso sul tutto il muro, lasciando lo spazio necessario per una porta grigia sulla destra .
L'armadio è coperto da uno specchio , pulito alla meraviglia , che riflette metà letto e metà finestra .
Levi, si avvicina a me, mi mette seduto, stringo i denti per non fargli notare che sto soffrendo in quel momento , e mi guardo allo specchio; lividi, macchie rosse e del sangue rattrappito, con delle goti leggermente rosse .

-oh ... Mio dio !- sussurro, poggiando appena un polpastrello su un livido sotto l'occhio , provocandomi una scossa lungo la schiena .

- ci sono andato pesante .-
Incrocia le braccia al petto.

Annuisco leggermente , non distogliendo lo sguardo dal mio aspetto malconcio .

- quindi...oggi rimarrai con me .-
Si volta verso la porta e la apre.- cosa vuoi per colazione?-si volta un attimo per guardarmi.
Mi stiracchio leggermente , tentando di alzarmi, ma , dopo un'occhiataccia da parte del moro, sono costretto a ristendermi.
- niente ..-
Sussurro.

- c'è qualcosa che preferisci.-
Tiene saldo il metallo della maniglia tra le mani.

- cioccolata.-

- mh...allora ti farò una cioccolata calda . Tu aspettami qui e non muoverti.-

Annuisco e lo aspetto, mentre esce dalla stanza, richiudendo la porta dietro di sè.

Levi pov's

Ma perché sto diventando così cordiale nei confronti di questo moccioso ?
Bhe ... Che sia chiaro, io lo sto facendo solo per scusarmi di come l'ho ridotto.
L'ho sto facendo per fargli una cortesia.

Accorgendomi di non avere della cioccolata calda , perché non la preferisco, gli preparo del te.
Afferro un pentolino e , versando dell'acqua all'interno, lo poggio sul fuoco.
Aspetto svariati minuti, dove nel frattempo mi accendo una sigaretta per perdere tempo , prima di immergere delle spezie all'interno per farle sciogliere con il liquido trasparente .

Dieci minuti dopo, versandolo dapprima nella tazza , mentre spengo la sigaretta nel posacenere ,lo porto nella stanza .

- ti ho preparato del te. Il cioccolato non l'avevo .-
Annuisce, sorridendo appena, e si mette seduto .
- non è che mi salti di nuovo addosso?-
Inarco un sopracciglio, mentre mi avvicino a lui che ridacchia leggermente e prende tra le mani la tazza.

- no.-
Risponde, arrossendo e storcendo il naso , guardando il liquido giallastro .

Sbuffo silenziosamente .
- non ho messo del veleno all'interno, quindi lo puoi bere tranquillamente.-
Incrocio le braccia al petto e li siedo sopra una sedia , osservandolo in ogni suo minimo movimento.

Finisce di bere il te e mette la tazza sul comodino.
- secondo Hanji potrai guarire in due o tre giorni.-
Sussurro io, riferendomi alla scorsa chiamata con la mora .

- mh...Hanji ?-
Balbetta lui , inarcando un sopracciglio.

- una tizia .-
Taglio corto io , prendendo la tazza da sopra al comodino e portandola nella cucina .

#spazioautrice

Spero che vi sia piaciuto questo capitolo , anche se a me non convince più di tanto >.< ... Mh...poi ... Volevo avvisarvi che ho iniziato a scrivere un'altra ereri : 'my little boy.' Inoltre , ho pubblicato la mia prima traduzione ^.^ (sempre ereri .) , anche se è piccola , è molto divertente ... Potete trovare entrambe nel mio profilo .

His obsession  IN REVISIONE °^°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora