Ciò che cela l'oscurità...

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Draco era in caduta libera. Strinse la bacchetta magica e disse : - Arresto Momentum -
Il corpo si fermò a pochi centimetri dal fondo, poi cadde.
Draco si rialzò, controllando lo stato della pozione. Era intatta.
Doveva trovare un modo per risalire. Studiò la parete rocciosa. Poi udì un fruscìo. Si voltò di scatto. A Draco sembrava di aver visto un'ombra. Poi udì un sibilo. Mosse dei passi incerti con la bacchetta alla mano, e disse:
- Hominum Revelio - l'incantesimo non rivelò nessuna presenza umana. E infatti non c'era. La bestia non aveva niente di umano: era un gigantesco serpente alato, veloce e soprattutto velenoso. Draco notò che aveva un amuleto appeso al collo.
- Stupeficium - sussurrò lui. Il serpente sembrò non accorgersene. Lo osservava come se lo stesse studiando, e Draco tentava di fare lo stesso. L ' attesa non durò molto: il mostro scattò in avanti, snudando le zanne.
- Explulso- provò Draco; l'incantesimo lo colpì nella bocca. Il serpente si ritrasse, infastidito. Sibilò e attaccò di nuovo. Questa volta il contrattacco colpì l'amuleto. Il mostro sembrò impazzire, si dimenava e guaiva. Era come se lo stesse proteggendo.
Draco poteva usare il punto debole per ucciderlo, oppure sfruttarlo a suo favore. Doveva addormentarlo. Usò un buco fra le scaglie per colpire.
- Stupeficium- urlò Draco.
Il colpo andò a segno, proprio nel petto
Il serpente cadde a terra stordito.
Draco si avvicinò; si accovacciò e studiò l'amuleto. Era composto da una grossa pietra rossa, contornata da una cornice tonda in oro, decorata con delle scritte in una lingua antica.
Tra le facce irregolari e baluginanti della gemma, Draco notò una piccola pergamena arrotolata, rosa dagli anni.
Doveva riuscire a inserire la pozione.
Usò un incantesimo di smaterializzazione e la boccetta si ritrovò nel amuleto.
Draco si rialzò. Si avvicinò alla parete di roccia e iniziò ad arrampicarsi.
Mise il piede in una nicchia e si spinse in su. In poco tempo il fondo venne ricoperto dal buio.
Continuando a salire, Draco udì un sibilo. Il serpente si era svegliato. Questo lo spronò a salire più velocemente. La fronte di Draco era madida di sudore e le sue mani stavano diventando scivolose. 
Era vicino alla sua destinazione; riusciva a vedere l'orlo del baratro in cui era sprofondato.
Un altro sibilo, più forte, più vicino. Si spinse ancora in alto. Ma la sua presa vacillò. Il mondo si rallentò. Draco stava cadendo, ma ad un tratto venne fermato. Un'energia magica lo teneva su. Era Astoria, che aveva lanciato Levicorpus. Riportò Draco al sicuro, rimproverata da un sibilo prolungato  dal serpente, che sembrava essere in simbiosi con la grotta. I due tornarono alla luce del sole.
- Appena torneremo manderemo un gufo a Scorpius.-   decise Draco.
- Perché non ora?- disse Astoria, avvicinandosi ad una civetta poggiata su un ramo.

Draco e Scorpius MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora