Fummo amanti in una vita prima di questa vita, annientati dal tempo, divisi dall'oblio della morte dispersi nei secoli a venire ignari di essere noi.
Vagabondi nei mondi di ieri
per metà soli con l'anima pervasa di malinconia di chi è certo d'esser stato intero, vivo nel sogno altrui.
In un cammino fatto incastrando le mani
su giacigli improvvisati
nelle notti in cui i baci
chiedevano perdono
in un solo, unico respiro,
ci siam feriti, ammalati
e sfiniti nel limbo di un poi
che il tempo non ha svelato mai, imponendoci un viaggio incompleto accanto a sconosciuti, divenuti arti
dei nostri corpi, sempre e comunque mutilati dentro dall'invisibile piaga dell'assenza di un ignaro pezzo che ancora ci manca.
Fummo anime rare, vissute chissà dove con la certezza
che in un altrove avremmo avuto un giorno ancora per dirci Ti Amo.