Ciò che il tempo separa, il destino unisce e l'uomo ammala. Il nostro viaggio iniziato un giorno qualunque in cui tu non eri nessuno ed io non ero niente termina così con un'indifferenza cocente che ci porta esattamente dove eravamo non dando peso al vuoto né al disagio che oggi sentiamo di essere un nessuno nel niente. Il tempo sospeso fino al nostro incontro non lo ricordo quasi più come se tutto avesse avuto inizio in me dopo il sguardo. Tu il mio big bang e come tale il principio e la fine insieme. Non c'è più odio, né rabbia e neanche lo stesso amore. Stranamente in questa anestesia del cuore tutto riesce a passare senza presa su di me. Niente mi attrae e mi cattura alla stessa tua maniera, in nessun luogo è magia. Comprendo una volta in più che l'unico è sempre raro ed irripetibile soprattutto per chi ama concedendo totalmente se stesso. Non ti cerco, non mi cerchi, non ti parlo, non mi parli e passano giorni spesso dal doppio peso di essere spinti e respinti dal nostro stesso bene ma così deve essere poiché oltre ciò che abbiamo avuto non siamo stati capaci di aggiungere quel poco in più che ci chiedeva il destino, abbiamo perso nuovamente il treno per quel grammo di felicità che in fondo meritiamo. Ho rispetto per le tue ragioni e arriverò a comprendere il punto nodale che ci tiene comunque saldi nel sentire. Amarti di più di quel che ho fatto sarebbe dimenticare me stessa per te e non è giusto. Ci siamo detti addio molte volte, alcune urlando, altre piangendo ma oggi non urlo e non piango.
Addio Cuore.T.ua Siwar.