-Eccomi Baku, sono pronto!-esclamò Takeshi.
Baku non riusciva a trattenere le risate.
-Ma come ti sei conciato?-urlò ridacchiando.
-Ehm...me lo ha dato la badante, ha detto che per queste occasioni è perfetto-disse arrossendo.
Indossava una giacca color lampone su una maglietta bianca e gialla, i pantaloni, attillatissimi erano verde acqua e portava i mocassini color nocciola. I capelli che portava sempre a spazzola erano stati ordinati con il gel.
-Scusami, amico se mi viene da ridere, ma sei inguardabile-disse mettendosi la mano sulla bocca.
Takeshi si mise a braccia conserte.
-Tesoro...lo sai che è la prassi!
Il ragazzo sbuffò annoiato e infelice.
-Ma-cominciò a dire-forse il tuo amico qui presente, Baku può aiutarti a scegliere degli abiti adatti, e soprattutto meno ridicoli-disse la madre rivolgendo lo sguardo a Baku.
Il ragazzino ricambiò lo sguardo annuendo felice.
Vide che Takeshi lo guardava pregando il suo aiuto.
-Certo che ti aiuto, Takeshi, siamo amici e gli amici servono a questo anche-disse sorridendo.
Takeshi si mise a correre saltellando.
Baku, si alzò dalla poltrona, girò la testa verso la madre di Takeshi che stava osservando la foto con una dolcezza malinconica.
"Baku, promettimi una cosa, fai in modo che Takeshi non soffra mai più come allora, la cosa più importante per me è vederlo sorridere, quindi ti prego Baku stagli vicino"
"Lo farò signora, glielo prometto" pensò stringendo i pugni e si mise a correre, e raggiunse l'amico che intanto si stava togliendo i vestiti e li lanciò lungo il corridoio. Saltellando e canticchiando arrivarono davanti ad una porta gigantesca.
-Che porta enorme ha questa stanza!-esclamò Baku meravigliato.
-Non hai ancora visto il bello di questa stanza
Baku saltellava con i pugni piegati in avanti, come chi è impaziente e ansioso di vedere qualcosa di eccezionale.
Takeshi prese la chiave che era appesa e mentre la infilò disse
-3-e girò la chiave
-2-continuò Baku. La chiave diede un altro scatto.
-1-dissero insieme e dopo che diede l'ultima girata la porta si aprì lentamente, i due ragazzi la spinsero e Baku spalancò gli occhi e la bocca.
-Questo, questo è è il tuo armadio!!!
Takeshi annuì orgoglioso
-Posso fare un giro all'interno?-chiese
-Certo fai come se fossi a casa tua!-esclamò
Baku cominciò a perlustrare i primi scaffali e vide abiti stupendi.
-Se tu piacciono tanto, puoi prenderne quanti ne vuoi
-Davvero posso?
-Si, certo non mi vanno neanche più, su avanti scegli quelli che vuoi!
Baku si mise a toccare la maglietta che gli piaceva e poi si girò fissando Takeshi
-Ehi che ti prende?
-Takeshi, è bello vedere che mi vuoi bene, come un fratello e io ti ringrazio ma...-disse poi si fermò, prese la maglietta e gliela buttò sul petto-ma io non sono venuto qui per soddisfare i miei bisogni, io sono qui per te
Takeshi lo guardò negli occhi ed ebbe un brivido freddo, poi Baku si mise a ridere e disse
-Andiamo!
-Si
"Ho paura quando fa così" pensò "cambia personalità, diventa un altro"
-Dove credete di andare voi due?!
-Ma questa voce è di-disse Takeshi spaventato.
-È di Juno!!!-esclamò
La ragazza dai capelli castani squadrò Takeshi e si mise a ridere
-Perché sei in mutande?
-Lascia perdere, Juno!
Juno era la primogenita di una famiglia di piccoli artigiani che proveniva da Osaka, che si era trasferita da qualche mese in quella città.Il mese scorso,in una bella giornata di primavera, dopo la scuola, Baku e Takeshi erano andati a fare un bel pic nic vicino al monte Paoz sotto un bell' albero di ciliegio.
-Che fatica abbiamo fatto, ma possiamo dire che il nostro pic nic è perfetto-esclamò Baku
-Puoi ben dirlo amico
-Finalmente si mangia, slurp-disse mettendosi le mani sulla pancia.
-Buon Appetito!-urlò Takeshi con il panino in mano
-Buon..gnam...appetito..mm che buono questo....gnam...panino.
Mentre i nostri amici stavano mangiando, una mano che stava nascosta nel cespuglio, uscì e attraversò la tovaglia.
"Ci sono quasi"
Baku aprí un occhio e vide la mano che tastava la tovaglia in cerca di cibo
"Quella mano di chi sarebbe?"
La mano si fermò su qualcosa di morbido e lo afferrò.
"Cos'è?....È un tramezzino, che fortuna" pensò allegramente e prese il suo piccolo bottino
"Forse aveva fame, vabbè per una volta va bene" pensò Baku che prese il succo d'arancia e se lo bevve
"Ora che ho mangiato questo buonissimo tramezzino, devo bere, vediamo cosa c'è"
Fece uscire di nuovo la mano, e Baku aprì di nuovo l'occhio.
Improvvisamente sentì che il suo braccio era stato stretto con forza.
"Se n'è accorto!" pensò cercando di staccare il braccio dalla presa.
Si sentì trascinare e lei con forza cercava di rimanere dentro il cespuglio, ma niente da fare, alla fine si ritrovò fuori e vide davanti a se due ragazzini della sua stessa età.
-Ma sei una ragazza?! Ciao! Come ti chiami?
-Eh?
-Ho chiesto come ti chiami?
-J-juno Matsuo
-Io sono Baku Kakudo e lui invece è Takeshi Fukuhama.
-C-cosa? Quel Fukuhama?
-Si proprio lui!
-Vi chiedo scusa per avervi rubato il cibo, ma sono giorni che mangio solo riso e non ce la facevo più-disse inchinandosi
Baku prese il suo panino e glielo diede
-Tieni, mangialo
-Cosa?
-Tieni io non ho più fame.
-Grazie-disse e se lo mangiò in due bocconi
-Da dove vieni?-chiese Takeshi
-Da Osaka, ma sono qui da poco.
-Ah, capisco-disse Baku
-Immagino per questioni economiche
-Esatto-disse annuendo-sai mio padre è un umile artigiano che produce tappeti che però da molto tempo non vendeva molto e così lui pensava che venendo qui potevamo migliorare la nostra situazione, ma purtroppo si è sbagliato.
Si fece scura in volto.
-Io glielo avevo detto che era inutile ma lui rimase fermo nella sua decisione, e io dovetti abbandonare la mia vita, le mie amiche-continuò piangendo.
Cominciò a piangere
-Stai tranquilla, ti possiamo aiutare noi!-esclamò Baku
-Si io sono ricco-disse Takeshi-posso darti tutto ciò che ti serve basta che tu lo chieda.
-Ma no, non dovete scomodarvi, ragazzi-disse poi si fermò e li fissò-siete stati gentili per il pranzo e vi chiedo scusa ancora per il fastidio che vi ho dato.
Si alzò e dopo averli sorriso incominciò ad incamminarsi.
Baku le prese il braccio. Lei lo guardò e notò che il suo sguardo era diventato serio.
-Non devi dirlo neanche per scherzo
-Baku?
-Non devi mai più dire che crei disturbo, chiaro?
Gli occhi si riempirono di lacrime.
-Ma noi non
-È vero, noi non ci conosciamo che da 5 minuti, ma se questa persona è d'animo buono ed ha bisogno di aiuto, noi la accogliamo come se fosse una vecchia conoscente-disse con determinazione.
Juno si sentì strana, era la prima volta che qualcuno le parlava in modo schietto, subito, al primo incontro.
-G-grazie-bisbigliò la ragazza.
-Gridalo più forte!!!
-Grazieeeeeeeeee!!!-urlò con le lacrime agli occhi.
Da quel momento Juno e la sua famiglia ebbero molti aiuti economici sia da parte Takeshi sia da Baku.-Ci pensò a sistemarti come si deve!
-Perché sei venuta qui?-chiese Takeshi.
Juno si mise la mano in testa.
-Certo che hai una memoria tu!-urlò-Sei stato tu a chiamarmi, Takeshi o sbaglio?
Takeshi si fece rosso e iniziò a giocare con le mani.
-Ehm....ecco-cominciò a dire timidamente-ho...ho...Ehm sbagliato numero, eheheheh.
Baku e Juno caddero con i piedi in aria.
-Coooosaaaaa?-urlò
I suoi occhi grigio-castani si riempirono di rabbia e prese per il collo Takeshi.
-Pensavo...pensavo di chiamare..Baku ma poi ho chiamato te. Ti ho mandato un messaggio per segreteria
-Grrr-ringhiò Juno.
-Spero che non abbia interrotto qualcosa di importante.
-Non hai interrotto niente? Ha interrotto la mia aspirazione, il mio motivo di vita, la Samba. Mio padre l'ha pagata una fortuna!
-Scusami Juno! Se proprio ci tieni, posso farti fare un corso di Samba nella mia palestra. Ovviamente gratis!
-Davvero? Hai detto Samba e gratis?
-Si, diciamo che è il mio modo per farmi perdonare.
Per la prima volta in vita sua, sentì di apprezzare Takeshi.
Baku intanto stava pensando intensamente poiché gli era venuto un dubbio.
-Takeshi-urlò
L'amico si girò
-Cosa c'è?
-Stavo pensando ad una cosa!
-Cioè?
-Io, stamattina non ho ricevuto nessuna chiamata da parte tua.
-Eh si, perché ho chiamato Juno-disse poi fece una faccia terrorizzata-Ma allora come facevi a sapere che ci dovevano incontrare?!
-Non lo so!-esclamò con sincerità-È come se avessi sempre saputo del nostro incontro. È strano!
-Sei tu lo stranooooo!
-Be' non importa, ora sono insieme a te e adesso andremo da Menra Son!
-Andate da Menra Son allora!
-Perché hai urlato, ora lei ci seguirà!
-Scusami non sono riuscito a controllarmi
-Tranquillo Takeshi oggi non ho voglia di seguirvi, sono stanca e poi sinceramente quando la troverò più l'occasione di avere questa lezione di Samba gratis, quindi sparite!
-Ehi, guarda che questa è casa mia!-urlò Takeshi
-Dai andiamo-disse Baku trascinando l'amico verso l'uscita.
-Devo cambiarmi ancora!
Juno entrò nella stanza e prese la tuta di colore rosso con la cintura marrone.
-Questa è la tua tuta?-chiese e glielo lanciò.
Takeshi andò nello spogliato, indossò la tuta e si sentì decisamente meglio, poi si spettinò i capelli. Uscì.
-Ora stai molto meglio!-urlò Baku.
-Adesso che vi siete cambiate potete sparire per un po'
Takeshi si mise a ringhiare.
-Calmati Takeshi! Adesso usciamo!
-Questa me la pagherà
-Dai, lo sai che scherza
-Grrr
-Non pensarci più! Ora pensiamo a divertirci
-Quella non la sopporto
-Ora calmati, non serve a nulla arrabbiarsi per questi motivi futili
-Per te è facile, Baku, tu non sai neanche cosa sia la rabbia!
-Va bene, ma ora andiamo!-urlò giocoso e si mise a correre
-Ehi, aspetta!
-Non riuscirai a prendermi!-urlò e ai mise a saltare tra gli alberi.
Takeshi lo seguiva con l'affanno
"Quel ragazzino è un fulmine!"
-Sai la direzione almeno
-Siii, nel Distretto 2 di Satan City!
-Ma..anf...come....anf fai...anf...a saperlo!
-Lo sanno tuttiiiii!!!!!
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La Rinascita di Son Goku
FanficÈ passato un altro secolo da quando Goku jr recuperò la Sfera del Drago con quattro stelle, la Sushinchu, tanto cara al suo trisavolo. Ormai la pace regna sovrana sul Pianeta Azzurro, e due ragazzini, Baku Kakudo e Takeshi Fukuhama animati dall'esem...