Capitolo 9

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Stiamo facendo l'amore quando lei si blocca all'improvviso, prende la maglia e fa per rimettersela.
Io:" Che hai piccola?"
Silenzio.
Va verso la porta
Io:" Che cazzo hai?"
Le prendo i polsi in modo tale da non lasciarla andare.
G:" Voglio andarmene."
Le stringo i polsi.
Io:" Perché? Quando?"
Silenzio.
La stringo ancora di più, fino a farle male.
Io:" Perché e quando? Dimmelo o ti obbligo io."
Lei apre la bocca come se stesse per parlare ma niente.
Io:"Dimmelo cazzo."
G:" Tra tre giorni."
Io:" Perché?" Le stringo ancora di più i polsi. Cerca di divincolarsi, ma in quel momento la prendo in braccio a la metto di nuovo sul letto seduta poi le vado in contro fino a costringerla a sdraiarsi, e le metto le mani affianco alle spalle, mi avvicino a lei e le sussurrò:" Dimmelo Giada per favore piccola, ti amo."
In quel momento scoppia.
G:" No! No! Tu non vuoi me! Hai tutte le tue fans chissà quante te ne vorresti portare a letto ma non puoi perché hai me, oppure quante te ne piacciono. Non hai più bisogno di me."
Cerca di spingermi per farmi levare in modo che possa alzarsi ma io rimango fermo con tutta le forza che ho senza lasciarla andare.
Io:" Finiscila di dire cazzate. È comunque non ti lascerò andare via Giada."
G:"Scommettiamo?"
Io:" Ci sto."
No la lascerò andare via.  Mai e poi mai..avessi dovuto legarla l'avrei fatto a costa di tenermela stretta per me.
G:" Bene perché non ti dirò quando partirò, lo farò quando meno te l'aspetti, quando non ci sei."
Io:" Bene d'ora in avanti non ti perderò più di vista. Verrai sempre con me. Sarò protettivo."
G:" Tu non hai bisogno di me."
Io:"Per favore non andartene,senza di te sono perso."
La abbraccio, è così bella.
Sono le 11 scendiamo in salotto, beviamo una birra e andiamo a letto.
So che posso sembrare pazzo, ma quella notte ho deciso di chiudere a chiave la stanza e nascondere la chiave. Per non farla scappare.
È UN'IDEA FOLLE.
Ma tutte per averla sempre accanto.
Lei rimane in intimo e si infila a letto con me, la abbraccio.
GIADA'S POV
Mi sveglio con Giorgio che mi abbraccia ancora..devo uscire dalla stanza, voglio andare, non servo a lui, a nessuno.
Ma..quasi..quasi sarebbe più facile..uccidersi.. Mi odio troppo.
Sono un fallimento. Forse così posso andare via, scappare, lo amo troppo però. Ma devo, appena posso lo farò...mi dispiace..
Gio si sveglia.
M:" Giorno piccola."
Io:" Buongiorno, allora mi aprì la stanza? Così faccio colazione?"
M:" Certo, ma scendiamo insieme."
Io:" Si ma fammi vestire, da sola, in bagno."
M:" Va bene."
Prendo la lametta e corro in bagno ma poi..
M:" Fermati. Posa la lametta."
Io:" È l'unico modo per stare meglio."
M:" Come vuoi."
Mi viene addosso e me la prende.
M:" Che intenzioni hai? Prima volevo partire. Ora ti vuoi uccidere."
Io:" Si."
M:" Bene, ti tengo d'occhio bella."

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