{Capitolo 8}

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Sono passate due settimane dal bacio sulla torretta con Marton, dopo il quale ha ricominciato ad ignorarmi ed evitarmi completamente come se nelle ultime due settimane non fosse successo nulla.

Ragazzi, valli a capire.

Ho finalmente preso il pacchetto nuovo di sigarette e ho ricominciato ad andare da sola alla mia panchina; niente più messaggi, niente più Marton.

Ti manca, vero?

No. Ha fatto la sua scelta.

Ma a te non piace questa "sua scelta".

Pff, sai quanto me ne frega.

Tanto.

Taci. Nessuno ti ha chiesto la tua opinione.

Un messaggio di mia mamma mi risveglia dal mio monologo interno.

*"Torna a casa, c'è una sorpresa."*

Che entusiasmo pure nei messaggi oh.

Spengo la sigaretta buttando a terra il mozzicone per poi calpestarlo e mi dirigo verso casa.

«Sono a casa!» urlo non appena varco la porta d'ingresso.

Proseguo fino al soggiorno dove trovo seduto sul divano di casa una chioma scura e degli occhi azzurro oceano come i miei che mi fissano.

«Ciao sorellina! Da quanto tempo!» mi saluta lui sorridendomi facendo spuntare le sue adorabili fossette.

«Antonyyy! Fratelloneee -gli salto addosso abbracciandolo- quanto mi sei mancato!»

«Anche tu mi sei mancata piccola...» mi sussurra lui baciandomi i capelli e stringendomi a sè.

Dopo un po' vedo che mi allontana da se con un'espressione corrucciata in viso e gli occhi ridotti a due fessure.

«Fumi?» mi mima lui con le labbra.

Cazzo.

Porto un dito sulle mie labbra facendo gli occhioni da cucciola implorandogli di non dirlo a nostra madre; lui sospira e annuisce sconfitto.

«Grazie fratellone..» gli sussurro abbracciandolo.

Mia madre irrompe nella stanza e comincia a fare il suo solito e noioso discorso.

«Sai, ormai tuo fratello è all'ultimo anno dell'università...» mi ricorda lei.

Mio fratello Antony è il primogenito e mia madre lo adora per i suoi studi, frequenta l'ultimo anno di psicologia e non è mai stato rimandato.

«Dovresti prendere spunto da lui, è un ottimo punto di riferimento.» finisce il discorso.

«Si si okay, è sempre la solita storia. Io vado di sopra.» dico alzandomi e salendo le scale.

«Fra un'ora si mangia! E vedi di scendere pure tu signorina!» urla lei prima che io possa entrare in camera mia.

Sbatto la porta e mi sdraio a letto, prendo il telefono per controllare gli eventuali messaggi ma non ne ho, prendo le cuffie e faccio partire la musica a tutto volume.

Dopo un po', mio fratello bussa alla porta e lo lascio entrare, mi viene incontro sorridendomi e si siede sul letto di fronte a me. Tolgo le cuffie e spengo la musica.

«Come vanno le cose sorellina?» mi chiede sempre sorridendomi.

«Il solito: io odio mamma, lei odia me... Tutto nella norma direi.» rispondo facendo spallucce.

«E...con Alex?»

Rimango impietrita a quella domanda e lui se ne accorge. In un attimo rivivo il momento in cui mi ha portata a letto per poi dirmi che mi aveva solo usata. Immagini orribili e indelebili ormai impresse mia mente.

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