{Capitolo 13}

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«Demetri... Che ci fai tu qui?» chiede mia mamma al ragazzo al mio fianco.

«Avevo bisogno di aiuto, dei tizi mi stavano inseguendo con cattive intenzioni e sono andato nell'unico posto di cui ho memoria» risponde lui.

«Beh mi dispiace ma non puoi stare qui, dovrai trovare un altro posto dove stare. Qui non sei più ben accettato.» risponde lei fredda facendo per andarsene via.

Sento entrambi i miei due fratelli sospirare e a quel punto decido di reagire; non posso più stare zitta e fare finta di nulla.

«E sentiamo, perché non può stare qui? D'altronde, è pur sempre tuo figlio, no?» le urlo dietro io affacciandomi giù dalle scale.

«Non può e basta. Qui decido io.»

Scorgo nei suoi occhi una strana emozione che non le vedevo da un po' di tempo, e allora capisco.

«...tu hai paura.»

«Cosa?»

«Tu hai paura che quello che succedeva anni fa possa ricapitare, non è così?»

«Non è affatto vero! Che scemenze!» la sua insicurezza nella voce e il suo sguardo confermano la mia teoria.

«Allora perché non gli dai una possibilità e lo lasci vivere a casa? Dammi un motivo per cui dovrei stare dalla tua parte!» la incito io.

«È così e basta Kristen. Ora vai in camera tua se non vuoi saltare la cena.»

«...no.» ribatto io stringendo i pugni lungo i fianchi e mantenendo lo sguardo fisso su di lei.

«Cosa hai detto signorina?!» s'infuria lei.

«Non mi muovo di qui fino a che non mi dai un motivo valido per cui Demetri Shane, mio fratello e tuo figlio, non possa rimanere in questa casa.»

«Non osare rivolgermi questo tono Kristen. Io sono tua madre, e non accetto questo atteggiamento!» mi strilla in faccia a pochi centimerti di distanza da me.

«Altrimenti cosa fai? Voglio proprio vedere.» la sfido.

Dopo quella frase, ricordo solo di aver visto mia madre fare un movimento rapido con la mano, dopodiché il buio.

Mi risvegliai che era notte, mio fratello maggiore, Antony, si era addormentato seduto di fianco a me con la testa sul mio letto e mi teneva la mano.

«Ehy fratellone...» sussurro strofinando il pollice sulla sua mano.

«Mmh... -mugola lui ancora assonnato- Oh, Kri! Come stai? Ti senti bene?» mi riempie di domande come suo solito preso dall'agitazione.

«Si tranquillo, sto bene... Ma che è successo?»

«La mamma ti deve aver tirato un bello schiaffo e tu sei svenuta, hai ancora un po' il segno sulla guancia..»

Avvicina una mano alla mia guancia e appena la sfiora faccio una smorfia di dolore, mamma doveva indossare anche un anello perché sento un taglio...

Ma aspetta, anello?

Mia mamma non indossava più la fede nuziale dal giorno del funerale di mio padre, che anello poteva indossare?

«Antony, ma la mamma aveva un anello sulla mano?»

«Forse è solo il segno di un'unghia, ma mi sembra di si... Perché?» domanda lui confuso.

«Mamma non indossava più un solo anello dal giorno in cui papà è morto... Di chi può mai essere quell'anello?»

«Ehy ehy, detective! Frena un attimo! Intendi dire che...?»

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