Dopo un paio d'ore, sento il ragazzo sdraiato a letto di fianco a me svegliarsi e mi precipito subito su di lui per assicurarmi che stia bene.
«Demetri, sei tu?...»
«Kri... Mi fa male la testa... » dice lui strofinandosi lentamente i capelli.
«Cerca di rilassarti... Adesso sei al sicuro...» lo tranquillizzo io accarezzandogli la fronte.
«Mi porteresti un po' d'acqua per favore?...»
«Certo! Torno subito, tu resta qui» gli dico dirigendomi verso la cucina.
Nel mentre che cammino penso alle condizioni in cui l'ho trovato prima fuori dalla porta; sembrava in fuga, aveva il fiatone e, a giudicare dal sua ancora esile figura, non era perché era "fuori allenamento"...
«Allora come sta il tipo là?» domanda Marton appoggiato allo stipite della porta risvegliandomi dai miei pensieri.
«Primo: "il tipo là" è mio fratello. Secondo: sta bene, si è appena svegliato.» rispondo fredda.
«Un "grazie per l'aiuto" è chiedere troppo?»
«Te lo sei detto da solo, sei contento ora?»
Gli rivolgo un sorrisino finto e faccio per andarmene, ma dopo solo due passi mi blocca per i polsi che porta sopra la mia testa e avvicina il suo viso al mio lasciando solo pochi millimetri di distanza che mi fanno trattenere il respiro e lo guardo dritto negli occhi cercando di ignorare il calore delle mie gote.
«Senti signorina, o cominci a portarmi più rispetto, oppure ti rendo la vita ancora più impossibile di come possa esserlo adesso.» mi minaccia puntandomi un dito contro.
«"Non trattare gli altri come non vuoi essere trattato tu", no? E comunque credo di avere già abbastanza problemi per la testa, non credo di aver bisogno anche di uno stupido 17enne montato e orgoglioso che mi faccia impazzire del tutto. E ora se non ti dispiace devo badare a mio fratello. -dico liberandomi i polsi e lui non oppone resistenza, prendo il bicchiere sul tavolo e mi dirigo verso le scale che portano al piano di sopra- Ah, grazie per avermi aiutata a salvare la vita di mio fratello, te ne sono grata. Ora puoi anche togliere il disturbo quando vuoi.» gli dico poco prima di entrare in camera da mio fratello.
Lo trovo seduto nel letto, ancora sotto le coperte e con i capelli leggermente più ordinati.
«Mi sembrava di averti detto di non muoverti, ma tu fai sempre quello che vuoi, vero?» lo riprendo scherzosamente porgendogli il bicchiere.
«Grazie sorellina...» dice prima di prendere un sorso. Mi riporge il bicchiere vuoto e lo appoggio sulla scrivania dall'altra parte della stanza.
«Come mai sei venuto qui? È successo qualcosa?» gli chiedo risedendomi sulla sedia.
«Beh si... Credo che Antony ti abbia già raccontato cosa ho combinato in questi anni, e sinceramente mi dispiace di essermene andato... -si ferma per asciugarsi una lacrima e fare un sospiro- Beh, ho cercato di disintossicarmi dalla droga e ci sono riuscito quasi del tutto, ma a volte bevo ancora... Nell'ultimo periodo avevo cominciato a tradire la mia banda e questa volta l'avevo combinata grossa, sono dovuto scappare il più lontano possibile e questa casa è ancora il mio unico punto di riferimento..»
Lo ascolto in silenzio mentre tutti i flashback dei suoi attacchi d'ira contro mia madre ritornano a galla dalla mia mente e man mano che parla immagino ogni singola scena orribile...
«Kri perdonami, sul serio... Perdonami per tutto quello che ho fatto alla mamma, a te soprattutto, perdonami ti prego...» dice ad un tratto cominciando a piangere.
«Shhh, tranquillo fratellone, va tutto bene... -gli sussurro abbracciandolo e cullandolo leggermente mentre piango anche io con lui- Ti perdono, non ti preoccupare...»
«Grazie sorellina... Ti voglio bene..» dice stringendomi più forte e io ricambio quella stretta.
Avevo più volte visto mio fratello piangere per finta, ma questa volta non era una messa in scena, ne sono certa.
MARTON'S POV
"Non trattare gli altri come non vuoi essere trattato tu", queste sue parole mi risuonavano in testa in continuazione mentre camminavo sotto la pioggia incessante verso casa.
Shane è una calamita per me, anche quando non voglio averne a che fare, sento di doverle stare vicino, ma anche se solo provassi ad esserci amico tutti all'improvviso mi considererebbero uno sfigato e ci tengo a mantenere la mia immagine e la mia fama.
Ogni volta che lei sta male, io mi sento in colpa; ogni volta che mi sfida o mi tiene anche solo testa, ai miei occhi diventa ancora più attraente; è più forte di me, non riesco a controllarlo.
A riscuotermi da questi pensieri ci pensa la vibrazione del mio cellulare che mi indica l'arrivo di un messaggio. Lo prendo e controllo chi mi ha scritto: è Veronica.
*"Ehy, ti va di stare un po' insieme?"*
Ho giusto bisogno di distrarmi, sembra quasi che qualcuno l'abbia fatto apposta.
*"Tra 15 minuti, da te."*
Metto via il cellulare e mi incammino verso casa sua.
KRISTEN'S POV
Verso le cinque di pomeriggio, mia mamma e mio fratello tornano finalmente a casa. Mi precipito giù dalle scale e corro incontro a mio fratello, lo abbraccio e poi lo trascino letteralmente in camera di Demetri. Appena i due si guardano all'inizio sembrano quasi titubanti, ma poi si abbracciano affettuosamente.
«Che ci fai tu qui, Demetri? Quando sei arrivato? E tu perché non mi hai avvisato Kri?» mi guarda nel pronunciare l'ultima domanda.
«È arrivato stamattina, mi ero appena alzata quando l'ho sentito suonare alla porta... Era pallidissimo e mi è svenuto sotto agli occhi e l'ho dovuto portare di sopra a letto...» spiego tralasciando il fatto che Marton si era introdotto in casa nostra.
Ma, a proposito, quando se n'è andato?
Avevo chiesto a Demetri di non dire nulla del dettaglio Marton, nemmeno una parola.
«E perché non ci hai chiamati? O anche solo chiamare me?»
«Ero troppo impegnata a preoccuparmi di nostro fratello, e poi per evitare che la mamma reagisse in malo modo o comunque si preoccupasse...»
«Si ma comunque potevi-»
«Che succede qui?» esclama nostra madre irrompendo nella stanza.
«Madre...»
«Oh mio Dio, Demetri...»
Merda. Sempre nei momenti meno opportuni eh. Che tempismo.
----SPAZIO AUTRICE----
Come reagirà secondo voi la madre? Lo caccerà via o lo accoglierà amorevolmente?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo!~Mary
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•Game Of Feelings•
Teen FictionLei, Kristen Shane, 17 anni. Capelli castani, occhi azzurri, avventuriera, fantasiosa, ma allo stesso tempo molto timida. È la classica ragazza considerata "sfigata" solo perché non fa parte del gruppo delle ragazze popolari o delle cheerleader. Lui...