11. Complications

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Leggete lo spazio in fondo così potrete risolvere i miei problemi esistenziali, grazie:)
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Derek era seduto alla scrivania nel suo appartamento, il libro di storia aperto, l'evidenziatore in mano. Stava fissando le parole sulla pagina, ma non sembrava capirci nulla. L'unica cosa che sembrava fosse registrata nel suo cervello era:

'Che cosa ho fatto?'

Derek gettò il suo evidenziatore da parte e chiuse di botto il libro prima di seppellirsi le mani nei capelli.

Stiles lo aveva svegliato quella mattina sulla spiaggia. Erano già le cinque e Stiles aveva bisogno di tornare al suo appartamento per prepararsi per il lavoro. Derek aveva avuto una mezza idea di ignorare il suo cuscino parlante, optando di schiacciare il pulsante snooze per tornare a dormire, ma non smetteva di ronzare. Una volta che aveva aperto gli occhi e si era reso conto di ciò che lo circondava, si era scusato per aver colpito il ragazzo sul naso e rapidamente lo aveva accompagnato a casa. E una volta che Derek era tornato nel suo appartamento venne davvero a patti con tutto quello che era successo quella notte.

Era la prima volta dopo tanto tempo che aveva parlato della morte dei suoi genitori. Ed era la prima volta in assoluto che l'aveva fatto con qualcuno che non fosse un famigliare o un professionista. Derek era più che grato che Stiles fosse stato lì per lui e lo aveva acclamato con il baseball e gli Oreo tra tutte le cose, ma era stato l'ultimo momento prima di addormentarsi che realmente lo rendeva nervoso per due motivi.

In primo luogo, aveva paura di ciò che Stiles pensasse di lui, dopo che gli si era praticamente aggrappato.

'Ugh... bella mossa quella'. Derek si rimproverò mentalmente. 'Ma...' fece una pausa, allentando la presa sui capelli. 'Non è che mi abbia spinto via. Lui in realtà mi ha tenuto. Deve pur significare qualcosa, no?' aggrottò la fronte, sospirando pesantemente. 'Significa che è un amico fidato. Ovviamente ero sconvolto, così mi ha confortato. Questo è tutto'. Derek si trovò un po' deluso dal pensiero. 'Si stava comportando da buon amico e mi sono praticamente buttato su di lui. Dio, quanto sei patetico?' l'intera cosa lasciava Derek molto più di un po' di imbarazzo.

E in secondo luogo, c'era un altro fatto che lo fissava dritto negli occhi; uno che non poteva proprio accettare.

'Io non sono innamorato di Stiles... non posso essere innamorato di Stiles. Stiles è... Stiles è – lui è Stiles! Assolutamente no'.

Aveva provato a convincersi che tutto tra di loro andava bene. Che quella notte non aveva creato una differenza nella loro amicizia. Aveva provato ad entrare nel negozio quella mattina come sempre, ma quando aveva intravisto il ragazzo riempire alacremente la vetrina con i muffin ai mirtilli appena sfornati, aveva sentito il suo cuore cominciare a battere più forte, la gola iniziare ad asciugarsi e le mani iniziare a sudare, tutto solo guardandolo. Inutile aggiungere che Derek era impazzito e aveva lasciato la scena.

'Questa è solo ansia. Sono nervoso per quello che pensa di me, così sono stato preso dal panico. Questo è tutto' razionalizzò. Raddrizzò la schiena, tirando via le mani dai capelli per picchiettare leggermente le dita contro la scrivania. 'Voglio dire, ovviamente significa qualcosa per me. È un mio amico. Ma non può essere amore. Questo è pazzesco'. Diavolo, il solo pensiero della parola rendeva Derek agitato.

Gemette. "Scordatelo! Studia e basta. Apri soltanto il libro e studia". Aprì di nuovo il libro, afferrò l'evidenziatore e tolse il tappo. Guardò le parole, esortandosi a leggere e a concentrarsi sul materiale.

Per i successivi venti minuti, restò seduto lì, a leggere la stessa frase più e più volte, cercando di darle un senso. L'unica cosa registrata nel suo cervello era:

Baking my way into your heart by theSilence |italian translation|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora