Capitolo 54✔️

265 14 3
                                    

Sono ore che io, Tobias e gli altri aspettiamo nel dormitorio che Matthew ci spieghi il suo piano. Ha detto che doveva fare una 'Chiamata' e da allora è rinchiuso in bagno a parlare con non so chi ad accordare non so che cosa. Tobias gioca meccanicamente con i miei capelli mentre io seguo le linee dei suoi tatuaggi sul collo. Come siamo arrivati a questo punto? Non riuscirei neanche a ricordarmi quante volte ho rischiato la vita e non m'importa. Ciò per cui mi sto veramente facendo scoppiare la testa è 'Quanti di noi hanno perso la vita in tutto questo?'. Faccio più e più volte l'elenco mentalmente, ma penso sempre di aver dimenticato qualcuno e non lo sopporto. Cerco di togliermi dalla testa questo pensiero, ma è inutile. Nel mentre, aggiornata sulle ultime novità, ho scoperto che hanno staccato le macchine di Uriah. Morale: Uriah è morto. Il fatto che mi stupisce di più è che non ho pianto. Mi sono terribilmente sentita in colpa e ho dovuto consolare Tobias perché è convinto che tutto ciò è colpa sua. Ma la verità che è mia la colpa. Se non avessi spinto tutti in questa situazione, Tobias non si sarebbe sentito escluso, di conseguenza Uriah sarebbe ancora vivo, qui con noi a cercare di sdrammatizzare la situazione giocando con suo fratello maggiore. D'un tratto Matthew esce dal bagno con un sorriso che incornicia il suo viso. Si toglie i capelli arruffati dagli occhi e annuncia:"Ce l'ho fatta". Peter, burbero come sempre, gli chiede"Cos'è che hai fatto genio, oltre a parlare per più di un'ora?". Gli lancio un'occhiataccia e Matthew mi ringrazia. "Mi scuso per avervi fatto aspettare a lungo" e qui un grugnito da parte di tutti d'assenso " ma finalmente mi sono messo d'accordo con alcune persone che mi hanno dato carta bianca per poter usare l'aereo" spiega Matthew. Penso all'ultima volta che ci sono salita. Tobias non è venuto, per paura dell'altezza, ma in compenso è stato grandioso, tuttavia non capisco a cosa ci possa servire un aereo per una missione come questa. A meno che... Spero non sia davvero cosa sto pensando. Sento la mascella di Tobias irrigidirsi, credo lo abbia capito anche lui. Come per rispondere alle nostre incertezze Matthew continua a spiegare il suo piano. "Vi ho detto stamani che non possiamo inviare informatori e messaggi in città perché potrebbero andare in mani sbagliate e tutto fallirebbe. E quindi ho pensato:' Perché non andare di persona?'. Il vostro primo dubbio sarà il come. È palese. Andremo in aereo e ci caleremo di notte dai Pacifici, o ciò che erano una volta le loro riserve. In modo da non dare nell'occhio". A questo punto mi giro verso il mio ragazzo -  e solo pensando a queste parole mi vengono le farfalle nello stomaco - vedendo che ha le nocche bianche per la tensione. Gli prendo le mani e delicatamente gliele apro, un dito per volta e intreccio le mie con le sue. Lui mi guarda e sorride per ringraziarmi.  Appoggio la testa sulla sua spalla e ritorno a seguire Matthew. Lui si schiarisce la voce e continua. "Allora, cosa ne pensate? ". Ci guarda uno ad uno, me per prima. "Tris?" Mi chiede. Sento lo sguardo di tutti addosso e rispondo fin troppo convinta. "Ci sto".

Tracce di Libertà [ Allegiant Fanfiction ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora