Capitolo 51 ✔️

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Vengo svegliata da una serie di suoni provenienti tutti intorno a me. Apro gli occhi e a fianco trovo Tobias con un'espressione preoccupata. Appena mi vede muovere gli si illumina il volto e i suoi occhi scintillano di felicità, o almeno credo, purtroppo non sono sicura di essere totalmente lucida. Alzo una mano per accarezzargli il viso e trovo troppi tubi sul mio esile braccio. Faccio per staccarli quando Tobias mi ferma.
"Non provarci nemmeno, Tris" mi ordina in un tono tra il preoccupato e il divertito. Alzo un sopracciglio. Non ha mai prestato attenzione alle cure mediche, cos'è cambiato ora? Da una parte lo capisco, mi ha visto troppe volte cadere 'in battaglia', ma dovrebbe ricordarsi che stare in una stanza totalmente bianca, su un piano, significa tutt'altro che rassicurazione per me. Intreccia la sua mano con la mia e la mia testa si svuota. Si avvicina pian piano, forse per paura che mi possa fare male, forse perché vuole godersi il momento, fatto sta che a me piace e lo lascio fare. È ad un millimetro da me quando sento la voce scherzosa di Christina che esclama " Sto per vomitare". Mi giro verso la sua voce e la vedo di fianco a Caleb , beh, non troppo a fianco, si detestano. La vedo con una smorfia in viso. "Sei conciata male, Tris" stavolta è stato Caleb a parlare. Stringo un pugno. Mi prudono le mani, segno inevitabile che mi sto per togliere i tubi attaccati e tirargli un pugno. Aggrotto le sopracciglia. Prima che possa sputare qualcosa di velenoso Tobias mi ferma e con voce fin troppo tranquilla lo ammonisce. "Proprio tu parli, che hai lasciato andare tua sorella quando eravamo perfettamente d'accordo che spettava a te andare in quella stupida stanza". Non importa che abbia una voce pacata, scandisce ogni parola per dargli maggiore acidità e io non ho nulla da ridire per difenderlo. Caleb non risponde, diventa tutto rosso ed esce a grandi passi dalla stanza. Non cambierà mai.
Mi giro verso Tobias e lo vedo fissare il mio viso, probabilmente in attesa di un segno. Gli sorrido e lui contraccambia. Sento Christina scharirsi la voce e dire:" Forse è meglio se vi lascio soli e.." la sento scappare fuori dalla porta. È ancora troppo presto per lei, dopo Will, non è ancora in grado di far sprofondare il dolore trasformandolo in un piacevole ricordo. E non so come, ma io ci sono riuscita. Non mi assalgono più i sensi di colpa, ma dovrebbero, e non sento nessun dolore alla sua memoria. Sono senza cuore. E allora perché, se sono senza cuore, lo sento sobbalzare al sentire solo la presenza di Tobias?
"Tris" mi richiama lui strappandomi dai miei pensieri.
"A cosa stavi pensando?"
"Perché dovrei star pensando a qualcosa?" controbatto.
"Perché, vedi Tris, ti conosco da troppo tempo per non sapere che quando pensi ti mordi il labbro fino a farlo sanguinare" mi risponde lui dolcemente. Mi porto d'istinto il pollice sul mio labbro ormai torturato e guardo Tobias sorridere fino a far comparire una lieve fossetta.
Si avvicina e mi dà un bacio sulla fronte e si abbassa fino a mettere i suoi occhi all'altezza dei miei.
"Non voglio costringerti a parlare, ma sappi che se hai bisogno sono qui e lo sarò sempre". Mi scappa un risolino.
"Non fare l'esagerato. Sono sicura che non te ne andrai, ma per ora preferisco non parlarne" gli dico rassicurante con un sorriso.
Lui sorride di rimando ma il sorriso non gli illumina gli occhi, come al solito. Sposta il suo sguardo lontano, come in un posto che io non posso vedere, nel vuoto. Il sorriso si spegne e dopo una pausa comincia a parlare. "Avevamo finito la nostra parte e sono entrato appena in tempo per vederti tra le braccia di tuo fratello" pronuncia l'ultima parola come se avesse dell'amaro in bocca e riprende "ho temuto il peggio. Ti ho vista così fragile e vulnerabile e non ho potuto pensare ad altro che tu fossi .. " rabbrividisce e io gli prendo la mano come per dargli sostegno e spingerlo a continuare. "Ho corso come un pazzo verso di te, ma solo quando mi sono accorto che repiravi ancora ,ho tirato un sospiro di sollievo. Ti ho presa tra le mie braccia e quasi avevo paura di stringerti troppo e farti del male". Mi guarda e noto che ha le lacrime agli occhi e ... anch'io. Come ho potuto essere così egoista. E se a questo punto non ci fossi stata più e davvero lui avesse dovuto piangere la mia morte? O forse non avrebbe pianto ma solo affogato il suo dolore nell'alcool come Uriah? Uriah. Mi torna solo ora in mente il suo nome, lui, attaccato alle macchine solo per colpa di Tobias e del suo egoismo. No, non per colpa sua. Non era sua intenzione. Era tutta colpa della sua complice,che l'ha ingannato. "Tris" mi riporta alla realtà Tobias. "Promettimi che non farai più niente di tanto stupido. Dio , Beatrice, promettimelo". Non faccio in tempo a spiccicare parola che le sue labbra calde sono sulle mie. Svuoto la mente un'altra volta e con quei movimenti lenti ma sicuri , glielo prometto. Non faró più niente di stupido. Ora voglio vivere. Sarò egoista, ma viva.

Tracce di Libertà [ Allegiant Fanfiction ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora