Capitolo 55 ✔️

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Mi sveglio nel cuore della notte nella grande camerata. Seduto sulla mia branda c'è una figura che riconosco per i tratti familiari ai miei. "Caleb" sibilo. Quello stesso fratello che da piccola mi ammoniva perché non aiutavo gli Esclusi, ma anche quello che mi ha fatto rischiare la vita. Ecco, lui ora mi rivolge un sorriso che è luminoso persino al buio. Mi fa un cenno di seguirlo ed esce dalla camerata e non so né come né perché, ma io con lui.
Lo seguo per tortuosi corridoi. Ringrazio il cielo ancora una volta per avermi dato l'abitudine di dormire vestita. Mentre mi porta non so dove, rimugino su cosa sta per dirmi. Magari si vuole scusare, o magari vuole uccidermi, o probabilmente, da come sta silenzioso nessuna delle due. Si ferma dentro una stanza spaziosa. Prima di entrare scorgo una scritta: 'Obitorio'. Di bene in meglio. La stanza però è vuota tranne per un tavolo con appoggiata una siringa piena di un liquido viola. Lo riconosco: Il siero della memoria. Mi preparo ad un imminente combattimento, ma lui alza una mano come per fermarmi. "Tris calma. Non voglio somministrarti il siero. Questa siringa è per me". Ha una voce tranquilla, ciò vuol dire che non sta scherzando. Sbarro gli occhi. Il mio fratello altruista vuole cancellarsi la memoria. "Pretendo una spiegazione" urlo. Vado verso di lui e gli poso le mani sulle spalle. "Perché, Caleb? Perché!" Sento delle lacrime calde rigarmi il viso. Anche a lui scende una lacrima. "Tris, ti ho fatto troppo male. Ti ho quasi ucciso due volte! Alla mia sorellina! Non potrò mai perdonarmelo..." Singhiozza " Perciò, ti chiedo, anzi ti imploro, cancellami la memoria perché da solo non ne sarei capace" si copre la bocca con una mano per soffocare un altro singhiozzo, probabilmente per evitare di svegliare gli altri. Mi asciugo le lacrime riprendendomi un momento. Possibile che sia davvero questo mio fratello? Non ho mai sentito le parole "Caleb" e "egoista" nella stessa frase, ma probabilmente è perché non lo hanno mai conosciuto a fondo. Gli tiro uno schiaffo. "Mi rifiuto di cancellarti la memoria perché per te un gesto come questo sarebbe il paradiso. Sei un vile e un egoista Caleb. E non ti meriti tanta compassione quanto io ne ho avuta per te" sputo. Detto questo prendo la siringa e la butto a terra. Sto per dirigermi fuori quando mi volto un'ultima volta. "Goditi la tua vita di sofferenze, fratello". Sorrido e me ne ritorno nella camerata lasciandolo a ripensare agli errori che ha fatto. Percorro in punta di piedi il percorso fino al mio "letto" e mi distendo. Nel letto a fianco al mio Chris è sveglia. Mima con le labbra un 'Tutto okay?' E io le rispondo scuotendo la testa. Un altra domanda mimata. 'Ne vuoi parlare?'. Scuoto ulteriormente il capo e le sorrido per rassicurarla. Non so per quanto tempo potrò resistere fino a quando comincerò a piangere come una bambina quindi chiudo gli occhi e faccio scorrere le lacrime mentre scivolo lentamente in un sonno profondo.
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Vi prego scusatemi tanto se sono così lenta a scrivere i capitoli ma d'altronde sono un po' indaffarata con la scuola. Se per caso mi è sfuggito qualche errore non abbiate timore e rimproveratemi, me lo merito.
Sara. x

Tracce di Libertà [ Allegiant Fanfiction ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora