XXVI. Mors sua Vita mea

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Fu solo per un istante, ma Michel riuscì a scorgere qualcuno in compagnia della mezzo-sangue.-Seera, chi...-Lei si voltò con un sorriso innocente ad illuminarle i tratti angelici.- Sì Michel?-L'angelo la guardò con aria severa, ma senza capire. Lasciò perdere, pensando che quello che faceva la mezzo-sangue non erano affari suoi. - Ho deciso che non voglio più il tuo aiuto. Affronterò Satan sul campo di battaglia come ho sempre fatto - sentenziò.- Oh, che peccato...- disse lei con tono fintamente dispiaciuto - In ogni caso non importa, non sei mai stato molto collaborativo- commentò la mezzo-sangue.- Potresti riunirti a noi angeli, Seera. Il tuo sangue per metà ci appartiene... - non riuscii a continuare. Fiutò l'aria circostante: sapeva di morte imminente. Il cuore dell'angelo accelerò i battiti mentre alcune visioni gli passarono veloci nella mente. Metallo che cadeva dal cielo. Manami.- Che cosa hai fatto!?- ruggì l'arcangelo, afferrando la creatura per il collo.La mezzo-sangue tremò difronte al suo sguardo e ne ebbe paura. Capitava di raro che gli Arcangeli scatenassero la loro furia. Chiunque gli avesse visti, non era sopravvissuto per poterlo raccontare, angelo, demone o umano che fosse.- Mors sua, vita mea - fu l'unica cosa che la mezzo-sangue riuscii a dire con un sorriso crudele dipinto sulle labbra a poca distanza dell'angelo, prima che un vortice provocato da delle ali bianche la sbattessero contro la parete e sparissero creando un buco nel muro di cemento.


Se fosse possibile, il negozio di libri era ancora più cupo e in disordine della prima volta in cui vi ero stata.Un piccolo spazio con le vetrine oscurate, stracolmo di scatole vacillanti piene di paccottiglia e libri provenienti da ogni parte del mondo.Rimasi sulla porta immobile, cercando di far tornare regolare il mio respiro. Le gambe mi tremavano in maniera vistosa. Presi un respiro profondo e mi feci coraggio.Mossi il primo passo su quelle mattonella con aria circospetta come se sotto ci fossero delle mine anti-uomo sparse sotto la pavimentazione.- Bentornata cara...-La voce stridula e agghiacciante della vecchia mi fece sobbalzare e cacciai un urlo."Finiscila Manami! Sei sopravvissuta a Satan e adesso ti metti ad urlare per una vecchietta sdentata?" mi rimproverai mentalmente. Mi diedi della stupida e tentai di sorridere in direzione della donna.- Salve...-" E' brutta sul serio" pensai guardando la vecchia seduta dietro il bancone che mi guardava con due piccoli occhi cenerei che parevano ancora più spaventati dei miei.All'improvviso un idea mi balenò in mente.- Mi scusi, non è che per caso ha un'altra copia di quel libro che mi ha venduto la scorsa volta? Si chiama "Ars Goetia: riti magici per realizzare i desideri"-- No, è un pezzo unico. Il libro più pregiato ed antico di tutta la mia collezione... era da millenni che aspettava pazientemente che tu nascessi e che lo trovassi - - C-cosa?- domandai smarrita e pensando che forse non avevo capito bene le parole della vecchia.L'anziana mi sorrise e ancora una volta sentii il sangue gelarmi nelle vene a causa della sua espressione.- A migliaia persero la vita per salvarlo dalle fiamme dell'inquisizione. Molti lo cercarono e uccisero per averlo, ma quando evocarono le creature in esso contenute furono puniti per la loro arroganza, poiché nessuno di essi era il suo vero padrone. Fu scritto con l'inchiostro dal Re Salomone in persona, e dal Signore delle Tenebre con il sangue umano. Egli rivelò al re come evocare i demoni; in cambio però Salomone avrebbe dovuto custodire il libro e proteggerlo, fino a che non fosse arrivato nelle mani della sua vera padrona, ovvero tu -A quelle parole sgranai gli occhi e sentii il sangue venir pompato nelle tempie in maniera così forte che ebbi paura che la testa mi scoppiasse. Mi sedetti su uno scatolone, incapace di reggermi in piedi, come se quelle rivelazioni mi avessero sottratto tutte le energie.Qualcosa mi diceva che ogni parola di quella donna era vera. Ogni mia cellula, ogni più piccola parte di tessuto corporeo sapeva che era la verità, ma la mia mente era troppo sconvolta."Quel libro è stato creato per condurmi da Satan...stava aspettando me"Mi era sempre stato detto che nulla è governato dal caso, e se questo non lo era, allora era destino."Ero destinata ad incontrarlo, ad innamorarmene"Corsi fuori dalla libreria alla velocità del cervo. Correvo sempre più velocemente, ma non stavo scappando. Correvo verso lui perché avevo deciso. Non m'importava quanto nefasto e oneroso fosse, il mio destino era quello ed era pronta ad accoglierlo.Il mio cuore era così traboccante di gioia e di amore che annebbiò tutti gli altri sensi e non mi accorsi del pericolo che scendeva dall'alto.Vidi solo un ombra e il rumore del metallo che sbatteva.- Attenti là sotto !!!- gridò la voce di un muratore dall'alto di una gru.Ci fu solo un grande dolore, poi il nulla. 

Virgin Crisis - Amore SatanicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora