Composta e beneducata.Queste due parole mi avevano accompagnata per tutta la durata della mia infanzia prima e adolescenza dopo, fino a diventare più che uno stile di vita, un'ossessione.
Fin da quando avevo cinque anni mia madre mi diceva cosa fare, cosa dire , come comportarmi e addirittura come mangiare,camminare, impostare la voce e (pensate un po') come dormire.
Ma a quell'età non mi infastidiva la cosa, anzi , grazie a lei sapevo esattamente cosa fare in ogni momento, dipendevo da lei e non dovevo sforzarmi di applicare la mia mente.
Per questo quando iniziai la prima elementare mi ritrovai catapultata in un universo completamente nuovo e sconosciuto: lì non c'era mia madre a dirmi cosa fare, ero spaesata e non avevo idea di come comportarmi ..
In qualche modo, pur non essendo
fisicamente con me, la sua opinione, il suo sguardo severo e critico mi influenzavano a tal punto da non riuscire a comunicare indipendentemente con nessuno.
Da lì iniziò la mia esclusione dal mondo, a partire da quei bambini alle elementari che si stufavano di parlarmi a vuoto e mi lasciavano sola, nella mia malata convinzione che se non ci fosse stata mamma , non avrei mai dovuto parlare con nessuno.
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Quello che i libri non dicono
Romance"Due occhi magnetici si posarono su di me e mi ritrovai davanti un ragazzo alto,con degli occhi talmente scuri da sembrare di una profondità infinita e dei riccioli neri che gli cadevano scompigliati sugli occhi.Aveva un'espressione che non riuscivo...