A causa del 'grazie' di Mike quella notte non ero riuscita a dormire molto, e mi resi conto che mi importava più di quanto ero disposta ad ammettere.
Era strano perché non era mio solito affezionarmi tanto facilmente ad una persona,anzi, il più delle volte evitavo le relazioni.
La mattina dopo trovai mia madre che mi preparava la colazione. La salutai e lei mi ricordò che il pomeriggio avevo il corso pomeridiano a casa di Mike. Come faceva a sapere i giorni esatti?
Sospirai, conoscendola aveva chiamato il maestro per farsi dare maggiori informazioni.
La sua mania di avere il controllo su tutto mi infastidiva, ma dopo tutto quello che aveva fatto per me e Davide senza alcun aiuto non avevo il coraggio di oppormi.
<<Comunque quel ragazzo non mi piace>> disse ad un certo punto mia madre.
La guardai stupita: come faceva a conoscerlo?
<<Come lo conosci?>> chiesi incuriosita.
<<Mi sono informata, e pare che sia stato cacciato da numerose scuole per comportamenti strani>> rispose lei.
<<Strani in che senso?>> la mia curiosità aumentava.
<<Beh, per esempio una volta ha frantumato la finestra della sua aula solo perché un suo compagno aveva detto qualcosa a proposito della sua famiglia. O un'altra volta ancora si è rifiutato di parlare per tutto l'anno scolastico, al che il preside è stato costretto ad espellerlo.>> Mi rispose con una punta di disapprovazione nella voce.
Rimasi un po' stupita : d'accordo, probabilmente Mike non era un ragazzo comune, questo l'avevo capito fin dal primo giorno che avevo incontrato i suoi occhi...ma addirittura comportarsi così...non mi sembrava quel tipo di persona.
Decisi che se aveva agito in quel modo c'erano delle spiegazioni che andavano oltre al suo carattere difficile, e non portai oltre la conversazione con mia madre, che tanto mi avrebbe detto solamente di stargli alla larga al di fuori delle lezioni di pianoforte.
Uscii per andare a scuola, e nel tragitto incontrai Lizzy,insolitamente in anticipo.
<<Come mai così mattiniera oggi?>> La salutai.
<<Le urla dei miei genitori che litigavano mi hanno svegliata e me ne sono andata il prima possibile;sono stufa dei loro continui litigi inutili>> Mi rispose lei accigliata.
Condivisi la sua disapprovazione e mi sentii triste per lei... i suoi litigavano in continuazione , e più di una volta mi ero ritrovata a casa sua a consolarla mentre si urlavano contro.
La abbracciai e un sorriso debole si stese sulle sue labbra carnose.
Arrivammo a scuola e ci sedemmo al solito muretto,dove mi chiese cosa avessi fatto il pomeriggio prima, e le raccontai di Mike.
Lei dichiarò che era sempre più convinta che provasse qualcosa per me, ma io la smentivo dicendole che ci conoscevamo da poco e il suo comportamento era solo quello di un amico.
Entrammo in classe che stavamo ancora discutendo di questo, quando senza accorgermene urtai qualcosa...o meglio dire,qualcuno.
Alzai gli occhi e stavo già scusandomi con la persona, quando il mio sguardo si incastrò in un paio d'occhi neri e profondi. Mike mi guardava divertito dall'alto,con quei suoi capelli dello stesso colore degli occhi ,perennemente scompigliati e le sue labbra carnose incurvate in un sorriso perfetto.
Accidenti,se era figo.
<<La mia bellezza ti abbaglia a tal punto da non vedere dove vai?>> Mi chiese deridendomi.
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Quello che i libri non dicono
Romantik"Due occhi magnetici si posarono su di me e mi ritrovai davanti un ragazzo alto,con degli occhi talmente scuri da sembrare di una profondità infinita e dei riccioli neri che gli cadevano scompigliati sugli occhi.Aveva un'espressione che non riuscivo...