Capitolo 7.

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Riuscivo a sentire il petto di Mike che si alzava e si abbassava a contatto con la mia schiena.

Il suo respiro si stava facendo più regolare ma percepivo la sua agitazione.

Non sapevo perché eravamo ancora in quella posizione,ma non era così male.Anzi,non lo era proprio per niente.

Anche io ero agitata,il cuore mi batteva all'impazzata e la mia mente era offuscata.

Stava succedendo qualcosa,ma non sapevo cosa.

Non sapevo quanto tempo fosse passato quando lui si staccò improvvisamente da me. Sentii subito la mancanza del suo calore,ma una parte di me gliene fu grata...la cosa si stava facendo imbarazzante.

Riprese posto accanto a me e senza dire niente ricominciò a fissarmi.

Arrossii, odiavo quando mi fissava in quel modo...mi sentivo vulnerabile.

Come se i suoi occhi riuscissero a spogliarmi di tutte le corazze che mi ero creata e mi lasciassero nuda nelle mie paure e insicurezze.

<<Perché mi fissi sempre in quel modo?>>trovai il coraggio di chiedergli.

<<In che modo?>> rispose lui.

<<Non so...come se volessi leggermi dentro.>>Replicai io leggermente a disagio.

Lui sembrò pensarci su,poi disse <<Sai Jane, mi piace leggere. Mi è sempre piaciuto.Con l'esperienza ho imparato che c'è una categoria di libri che è prevedibile,riesco ad indovinare il finale già dai primi capitoli. La maggior parte delle persone che ho conosciuto nella mia vita sono così:prevedibili e scontate. Riesco a prevedere le loro intenzioni e se così si può dire il loro 'finale'. Poi però,proprio come nelle persone,c'è una categoria di libri che non riesci proprio ad indovinare.Quelli in cui più vai avanti e meno ci capisci,quelli che si rivelano diversi da ciò che inizialmente avevi pensato. Sono i più belli,quelli che ti rimangono di più,che ti porti dietro tutta la vita.Ecco,secondo me tu sei proprio come loro: impossibile da prevedere,difficile da capire, ma piacevole da "leggere">>.

Rimasi attonita.Avevo ascoltato il suo discorso in religioso silenzio,incantata dalle sue parole.

Come era riuscito a descrivermi così bene pur conoscendomi così poco?

Cosa significava? Che voleva "leggermi"? E soprattutto,cosa intendeva esattamente?

Non sapevo come rispondergli,non ne avevo la minima idea, e proprio mentre stavo per rompere il silenzio con una frase stupida,lo fece lui al posto mio.

<<Okay,so' che non sai cosa rispondermi e che il mio discorso suoni un po' strano. Probabilmente starai pensando che sono uno psicopatico maniaco dei libri, e non so nemmeno perché ti ho fatto tutto questo discorso...E' che...fin dalla prima volta che ti ho vista ho percepito nei tuoi occhi una luce nuova,diversa. Non sei la solita ragazzina a cui piace leggere storie strappalacrime, in te c'è di più, non so come spiegarlo. Non è mio solito dire queste cose alle ragazze,credimi, ma con te le parole escono prima che la mia testa possa fermarle.>>

Ok,ora ero ancora più confusa. Cosa stava cercando di dirmi? ci conoscevamo appena da due giorni...<<Oh aspetta,ovviamente non è una dichiarazione d'amore! Era solo una richiesta di...ehm..conoscerti meglio;nonostante,ripeto, non è mia abitudine voler conoscere le persone.>> Si affrettò ad aggiungere leggermente imbarazzato, come se avesse letto i miei pensieri.

<<Ehm..s-si certo, scusa se sono un po' scossa,ma nessuno prima d'ora mi aveva fatto un discorso del genere,tanto meno un ragazzo>> dissi io con una risatina nervosa. "Ma che cazzo Jane!cosa era quella risatina da sfigata? Era necessario menzionare i ragazzi ora?Devi sempre rovinare tutto."Mi rimproverai mentalmente per quella mia uscita, imprecando sotto voce.

Mike mi sorrise guardandomi in modo strano e aggiunsi <<Comunque si,piacerebbe anche a me conoscerti meglio>>.

Passammo il resto del pomeriggio a parlare e a ridere, scoprendo di avere molte cose in comune.

Era simpatico e mentre rideva i suoi occhi parevano un po' meno scuri.

<<Devo andare, mia madre si starà chiedendo dove sono finita,spero non abbia già chiamato la polizia>> ironizzai, e Mike annuì tra le risate, aveva un bel suono la sua risata.

<<Ciao Jane,ci vediamo domani.>>

<<Ciao Mike.>> lo salutai con un gesto della mano prima di chiudermi la porta alle spalle e correre verso casa; dovevo scaricare la tensione, e mentre correvo mi sentivo talmente leggera da avere l'impressione di star volando.Respirai l'aria fresca a pieni polmoni mentre ripensavo al discorso di Mike: e lui a che categoria apparteneva?




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