Mi addormentai con gli occhi di Mike in testa e la voce di mia madre infastidita per il mio ritardo.
Quando era tornata,mi aveva fatto la solita ramanzina sull'importanza di rispettare gli orari prestabiliti.
Fosse stato un altro momento probabilmente l'avrei ascoltata e mi sarei sentita pure in colpa, ma quel giorno ,in quel momento,no,proprio non potevo.Non dopo aver scoperto che c'era la speranza di diventare importante per qualcuno al di fuori di Lizzy.
Quel ragazzo dagli occhi di carbone mi aveva messo di buon umore, e avevo deciso che nemmeno mamma poteva rovinare la mia allegria.
All'epoca non sapevo perché gli stessi dando tanta importanza, ma attribuivo il tutto al fatto che era il primo ragazzo a rivolgermi attenzioni,anche se da amico.
La mattina dopo arrivai in anticipo a scuola,e appena arrivò Lizzy cominciò a farmi una domanda dopo l'altra.
<<Allora come è andata?Racconta daii,e la prossima volta che non mi rispondi al telefono mi fiondo a casa tua,sappilo>>mi disse.
Ah già,il giorno prima mi aveva chiamata,ma avevo deciso di farla rimanere sulle spine e non le avevo risposto.
<<Calma Liz,è andata bene.>>le dissi ridendo, e provai a riassumerle tutto quello che era successo.
Quando le riferii del discorso che mi aveva fatto,spalancò gli occhi e cominciò a saltellare d'eccitazione ; non sapeva proprio stare ferma!
<<Oddio che carinooo>> cominciò ad urlare ,e tentai più volte di tranquillizzarla,inutilmente. Sospirai e guardandola divertita le chiesi: <<E tu che racconti?Come va con Marck...o Luke...o come si chiama?>>
Lizzy scoppiò a ridere e disse: <<Blake,Jane,si chiama BLAKE>>
<<Vabbè è uguale>> contestai per unirmi subito dopo alle sue risate.
La adoravo.
<<Comunque tutto bene,lui sembra un ragazzo serio e ne avevo bisogno.>> Aggiunse la mia amica riprendendosi dalle risate.
Sorrisi felice per lei; era vero,aveva bisogno di qualcuno che la facesse stare finalmente bene,ne aveva avuti troppi di ragazzi che l'avevano portata solo a soffrire.
<<E comunque lo devo conoscere!>> le dissi fingendomi offesa.
Mi promise che me l'avrebbe fatto conoscere al più presto, e ci dirigemmo in classe al suono della campanella.
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Salutai Liz e mi rintanai in camera mia , buttandomi di peso sul letto.
Mike non c'era a scuola, e malgrado avessi cercato per tutto il giorno di non dare importanza alla cosa, non potevo nasconderlo: un po' ero delusa e speravo di rivederlo al più presto.
Sospirai, e mi ricordai che ci eravamo scambiati i numeri...avrei potuto scrivergli,chiedergli come andava ... "Ma no, certo che non puoi Jane! Cosa vuoi fargli credere, che tu sia interessata a lui? Ti accolleresti e basta, e poi ti avrebbe scritto lui se ce ne fosse stata la necessità"; la mia coscienza ancora una volta decise per me , e mi concentrai sulla marea di compiti che avevo da fare.
Quando mi alzai dalla sedia della mia camera erano le 6.30. Scesi in salone e mi accorsi solo in quel momento che mamma non era ancora tornata dal lavoro. Strano..di solito non faceva mai tardi.
Controllai il telefono e vidi un suo messaggio nel quale diceva che avrebbe fatto il turno di notte e non sapeva a che ora sarebbe tornata.Le risposi per non farla preoccupare e mi misi a leggere uno dei miei romanzi,ma venni interrotta dal suono del mio cellulare.
Era un messaggio di Mike,che mi chiedeva dove fossi e se potevamo vederci.
Controllai l'ora..erano le 7 di sera,perché così tardi? non poteva contattarmi prima?
Esitai prima di rispondere,ma alla fine gli scrissi l'indirizzo di casa mia e gli dissi di venire qui.
Non lo conoscevo abbastanza per farlo venire a casa,oltretutto stavamo pure da soli,ma non ci pensai in quel momento.Avevo voglia di rivederlo.
Subito dopo aver mandato il messaggio,andai in camera mia a mettermi qualcosa di più decente della maglia larga che avevo addosso e raccolsi i capelli in una coda disordinata.
Suonò il campanello e mi ritrovai davanti un Mike con gli occhi più freddi del solito e un'espressione scura sul volto.
Gli sorrisi :<<Ciao Mike>>
Lui si sforzò di ricambiare il sorriso,che parve però finto e teso: <<Ehy>> mi salutò.
Ci mettemmo sul divano a mangiare e a guardare la tv,parlando del più e del meno e scherzando.
Non sapevo da dove provenisse tutta quella confidenza, ma parlare con lui mi rimaneva semplice e per una volta,decisi di lasciarmi andare, di dargli fiducia.
<<Come mai mi hai scritto così tardi?>> Gli chiesi dopo un po'.
<<Mh...ho litigato con i miei genitori e avevo bisogno di qualcuno con cui distrarmi. Non ho molti amici ,anzi non credo di averne al di fuori di te , quindi ti ho scritto>> mi disse mentre il suo volto si rabbuiò e gli occhi abbandonarono l'espressione vivace che per un momento li aveva colti mentre parlavamo prima.
Rimasi sorpresa dalle sue parole, e per la prima volta nella mia vita,non mi sentii fuori posto. Lui sapeva cosa significasse non avere amici,comprendeva il significato di solitudine,ed era disposto a infrangerla per me. Ne ero lusingata, e mi ritornò in mente il periodo in cui non conoscevo ancora Lizzy e passavo le giornate da sola. Dovevo esserci per lui, non volevo che passasse tutto quello che avevo passato io .
<<Sono felice che mi consideri tua amica>> Gli dissi sorridendo.
Non gli chiesi il motivo della litigata con i suoi genitori, avevo notato come aveva cambiato espressione nominandoli, e non volevo fargli dire qualcosa che non gli andava di spiegare.
Passammo la serata così e ridendo e scherzando si era fatta mezzanotte.
<<Non devi andare a casa?>> Gli chiesi quando mi accorsi dell'ora.
Lui mi scrutò un istante e dopo un attimo di silenzio rispose: <<Oh,già..forse dovrei.>>
Rieccola,la maschera di ghiaccio. L'aveva indossata di nuovo, dopo averla riposta per tutta la serata.
Sospirai,lo accompagnai alla porta e lo salutai; lui si avvicinò prima che io potessi rendermene conto e mi diede un bacio sulla guancia. <<Grazie>> sussurrò un attimo prima di scomparire nel buio della notte.
Rimasi alla porta per qualche minuto,ancora perplessa dal suo gesto. Grazie di cosa?
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Quello che i libri non dicono
Romance"Due occhi magnetici si posarono su di me e mi ritrovai davanti un ragazzo alto,con degli occhi talmente scuri da sembrare di una profondità infinita e dei riccioli neri che gli cadevano scompigliati sugli occhi.Aveva un'espressione che non riuscivo...