Angolo autrice:
Grazie ad alcune splendide ragazze che mi hanno incitato a continuare, ho deciso di aggiornare e venire meno a quanto detto ieri... Quindi ringrazio chi mi sostiene e niente.. Ecco il capitolo❤️
~Erika🙈JANE'S POV:
Continuava a tenermi stretta ,e malgrado la mia sorpresa iniziale,non potei fare a meno di stringerlo più forte a me, in cerca di quel calore che mi era mancato per tutta la settimana.
Lo sentivo tremare scosso da singhiozzi impercettibili. Perché stava piangendo?
<<Mike...che succede?>> gli chiesi dolcemente.
<<Niente, tranquilla..>>Riuscì a sussurrare con voce debole.
Lasciai cadere l'argomento,decisa però ad approfondirlo successivamente.
Dopo un tempo che sembrò interminabile si allontanò da me e ci avviammo insieme verso casa.
Restammo in silenzio per tutto il tragitto,con la consapevolezza che valeva più di mille parole.
Mi accompagnò a casa,e restammo per qualche minuto immobili sulla soglia.
<<Grazie per...essermi stata vicina prima>> disse lui imbarazzato.
<<Figurati,era il minimo dopo tutto quello che hai fatto per me>> gli risposi sincera.
Mi sorrise debolmente e il mio sguardo rimase incastrato nei suoi occhi.
Mi guardò intensamente e sembrò volersi avvicinare,quando di colpo distolse lo sguardo e si schiarì la voce.
<<Ci vediamo domani..>> sussurrò allontanandosi velocemente.
Sospirai,non sarei mai riuscita a capirlo.
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Il giorno dopo era domenica, e stranamente avevo già finito i compiti.
Mia madre sarebbe stata fuori tutto il giorno con delle amiche, e io decisi di chiamare Liz.
Ci mettemmo d'accordo per andare a fare shopping e passare un pomeriggio tra ragazze.
Decisi di vestirmi un po' più accuratamente del solito; indossai un vestito a righe leggero e semplice che tuttavia metteva in risalto le poche curve che avevo. Sistemai i capelli biondi in una coda alta e mi truccai leggermente con un po' di eye-liner.
Mi guardai allo specchio soddisfatta; almeno non avevo i soliti jeans strappati.
Presi la borsa e ci infilai il telefono distrattamente, uscendo di casa.
Non mi accorsi nella dei messaggi che mi aveva mandato Mike.
Non me ne accorsi per tutta la giornata,così presa a divertirmi con la mia amica che non presi il telefono nemmeno una volta.
Quando tornai a casa non potei fare a meno di controllarli.
Da Mike: "Jane,dobbiamo parlare..."
Da Mike:"Per favore rispondi è importante"
Oltre a questi c'era una serie di chiamate perse; cosa era successo?
Gli risposi subito.
Da Jane: "Scusa sono tornata ora a casa...qualcosa non va?"
Il messaggio di Mike ci mise poco ad arrivare; "Sei a casa da sola?!"
Riflettei un attimo su quella domanda... Che importanza aveva se stavo da sola o meno? Sentii che c'era qualcosa che non andava, ma decisi comunque di rispondergli con un "si, perché?"
Da Mike:"Sarò lì tra meno di dieci minuti, chiudi a chiave la porta e controlla che tutte le finestre siano chiuse."
Mentre leggevo il messaggio un brivido freddo mi corse lungo la schiena.. Cosa volevano dire tutte quelle raccomandazioni?
Rabbrividii con il cuore che batteva all'impazzata e corsi a controllare la porta e le finestre.
Dopodiché mi chiusi in camera, attendendo l'arrivo di Mike.--------------------
Mike's Pov:
Il giorno dopo la telefonata spiacevole con mio fratello, quest'ultimo si era presentato direttamente a casa mia alle 7 del mattino, con la pretesa che iniziassi a fare i 'lavoretti', come li chiamava lui.
Non avevo chiuso occhio tutta la notte , tormentato da mille pensieri su come riuscire ad uscirne, su come tirare fuori Jane da questa situazione.
Non ero arrivato a nessuna conclusione soddisfacente , e alla fine mi ero abbandonato al sonno agitato a causa degli incubi.
La mia pazienza era già stata messa a dura prova dalle ore di insonnia, per questo quando si presentò Luke alla porta con il suo solito sorrisetto sfacciato non potei fare a meno di dargli un pugno e urlargli contro.
Lui si riprese in fretta, evidentemente era molto più allenato di me , e in pochi secondi mi immobilizzò al muro.
<<Ascoltami bene>> ringhiò <<Hai fatto una cosa sbagliata , anzi sbagliatissima. Ti avevo avvisato, non metterti contro di me. Se sei così sciocco da mettere in pericolo la vita della tua amata Jane, allora ci sto. Dille di non dormire più tanto tranquilla>>Mi sputò addosso le parole , ed io non riuscii a dire niente a causa della sua mano che mi stringeva il collo.
All'improvviso mi lasciò e se ne andò , lasciandomi accasciato a terra mentre riprendevo fiato.
Dopo un minuto di shock iniziale, la paura prese il sopravvento: Jane. Dovevo avvisarla.
Se c'era una cosa che avevo imparato in tutti quegli anni sul conto di mio fratello, era che non diceva mai le cose tanto per dirle, non scherzava mai, quando diceva di voler fare qualcosa, la faceva.
Non potevo permettergli di farle del male, non potevo nel modo più assoluto.
Cercai di contattarla per tutto il giorno, e quando mi accorsi che non rispondeva, mi catapultai a casa sua, trovandola tutta via deserta.
Mi dissi che era uscita con la sua amica , che ora stava al sicuro da qualche parte.
Quando finalmente rispose erano più o meno le otto di sera, e mi disse che era a casa da sola.
L'agitazione si impossessò di me, l'ansia non mi permetteva di respirare.
Le dissi di prendere alcune precauzioni, dopodiché corsi verso casa sua.
Non potevo lasciarla da sola.
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Quello che i libri non dicono
Romance"Due occhi magnetici si posarono su di me e mi ritrovai davanti un ragazzo alto,con degli occhi talmente scuri da sembrare di una profondità infinita e dei riccioli neri che gli cadevano scompigliati sugli occhi.Aveva un'espressione che non riuscivo...