38^CAPITOLO

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E'il giorno di Ognissanti. 1 novembre. Penultimo mese dell'anno.
E Dovrei essere felice.
È iniziato il conto alla rovescia. -27 giorni all'uscita di ADESSO.
Invece mi sento un schifo.
Da una settimana il mio telefono non squilla più con insistenza,
da una settimana non mi arrivano più i suoi messaggi.
Da una settimana non ho notizie di Mattia.
Ieri sera ho saputo da conoscenti che è stato a cena con Ludovica,con tanto di foto in cui lui le bacia le mani. Una scena già vista e le mie speranze si sono affievolite.
Gli ho scritto centinaia di messaggi.
Alle chiamate non mi risponde.
Ed è tutta colpa mia.
Francesca mi ripete di non buttarmi giù. Già,lei è sempre così ottimista.
Tina mi dice che dovrei andare sotto casa sua e sbatterlo contro un muro e fargli vedere chi sono, citando parole sue    " fagli vedere che non sei una scopa vestita a lutto".
Decido di scrivergli per l'ennesima volta. Testone che non è altro. Almeno mi facesse capire che legge le mie parole.
"Perdona questa mia mancanza. Come ho cercato di spiegarti che mi sono vista con Fabio solo per chiudere definitivamente. Sei libero di crederci o no. Io oggi vado a Milano e ci rimango fino venerdì. Parliamone.Emma"
Aspetto e spero in un suo segnale. Nulla. Come una settimana a questa parte.
Preparo la valigia per la trasferta. Mi porto dietro un libro che parla d'amore.
Una giacca pesante e i miei occhiali preferiti.
Controllo il telefono in attesa di un suo segnale.
Il vuoto totale.
Mi viene in mente un'ultima cosa.
Prendo un foglio e inizio a scrivere. Non una lettera, non credo servirebbe a nulla.
No, gli scrivo il testo di "Adesso ( ti voglio bene)" la canzone che ho scritto io e che dà il nome al disco.
Una canzone che ho scritto quest'estate. Quando pensavo a lui.

Lightning in the eye always bremmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora