«Give me some details.»

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N/A

I'm baaaaaack.

Okay, sebbene abbia amato Londra e non veda l'ora di poterci ritornare un giorno, sono felice di essere tornata ad aggiornare.

Siccome sono stata via per un mese, provvederò ad aggiornare più rapidamente così da poter recuperare le quattro settimane senza capitoli.

Grazie per essere rimasti - spero - e non vedo l'ora di farvi conoscere il resto della storia.

Intanto spero che il capitolo vi piaccia.

Enjoy it and love you all.

p.s #prayforParis


Louis quel venerdì pomeriggio andò a casa di Harry e si fiondò in camera sua sotto avviso di Anne, spalancò la porta e si buttò sul riccio, prendendogli la testa sotto il braccio e grattandogli le nocche sul cuoio capelluto. «E guarda un po' Harold» disse con i denti digrignati. Harry fece una smorfia e gli afferrò il braccio, liberandosi dalla presa di Louis e massaggiandosi la testa.

«Mi hai fatto male!» gli rispose, tornando a stendersi sul letto e appoggiando la testa sul cuscino imbottito. Louis gli si sedette accanto e incrociò le gambe sulla coperta.

«Allora? Racconta, voglio tutti i dettagli» disse, comportandosi come una femminuccia al primo appuntamento.

Harry sorrise, ficcando i denti nel labbro inferiore e controllando il cellulare. «Ci siamo solo baciati, non abbiamo fatto sesso. Che dettagli vuoi che ti dia?!» affermò con il volto felice.

Louis gli diede una pacca nelle parti intime e lo fece ripiegare su se stesso. «Ah, scusa, dimenticavo che sei delicato ultimamente.»

Harry gli fece il medio mentre si manteneva la parte colpita. «Tra te e Jason, non so più da chi sto prendendo più colpi nelle palle.»

«A proposito di Mars» iniziò Louis, scendendo dal letto e mettendosi sulla sedia della scrivania, girando in tondo, «continua a ripetere che sei un idiota e un incoerente.»

«Non me ne fotte niente di quello lì. Posso benissimo buttarlo fuori dalla squadra quando voglio.»

Louis sollevò un sopracciglio. «No che non lo farai.»

«Oh sì, invece» disse Harry, controllando i messaggi sul cellulare.

Louis sbuffò. «Tu e lui siete le nostre armi, insieme ai lanci di Payne. Vedi di comportarti bene, Styles, se no la pacca nelle palle non sarà l'ultima.»

Harry alzò gli occhi al cielo. «Sta di fatto che oggi non vengo agli allenamenti.»

«Invece ci vieni eccome» sbottò Louis, alzandosi in piedi. «E' solo un'ora, dopotutto!»

Anne passò di fronte alla stanza dalla porta aperta e sbirciò i due ragazzi. «Ehm, Harry, perché non dovresti andare agli allenamenti?» chiese curiosa.

Il riccio chiuse gli occhi esasperato proprio mentre Louis si girava verso la madre, e poi nuovamente verso l'amico. «Non hai detto niente a tua madre?» sbottò.

Anne guardò il figlio. «Dirmi cosa?»

«Che tuo figlio si è fidanzato.»

Harry si alzò di scatto in piedi. «Questo non è per niente vero!» urlò, lanciando un'occhiata astiosa su Louis.

«Ho una nuora?» disse Anne con una mano vicino alla bocca. Harry le puntò l'indice contro.

«No, non hai nessuna nuora,» poi puntò il dito su Louis, «e tu devi smetterla di dire minchiate del genere, quando non sai niente!»

The match || l.t.  h.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora