Capitolo 4

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Ero totalmente scioccato da me stesso. Non ero così e non lo ero mai stato. Per fortuna lei, era riuscita a capirlo, e nell'ultimo tratto del tempo passato insieme, mi aveva fatto tornare in me. Mi aveva portato nel suo posto, ormai nostro, che aveva un non so che di inquietudine, mi esprimeva proprio questo già. Forse anche lei era così, come me, forse ci siamo falsificati a vicenda. Eravamo troppo impegnati a comportarci da persone educate per farci vedere come eravamo. Avevamo comunque capito, tutti e 2, a vicenda, come eravamo, io avevo capito lei e lei aveva capito me. Forse lei un po' di più. La domanda sulla fede? Non c'era un preciso motivo, mi era venuta in mente così. Quando si è come noi, ti passa qualunque cosa in mente. I tipi come noi sono pieni di interrogativi, su ogni cosa, ogni più minima cosa, e tutte queste cose ti fanno esplodere la testa, devi cercare un modo per smettere, o impazzisci. E poi lì dipende, c'è chi fuma, chi beve, chi si droga, ma qualunque soluzione trovi devi soffrire un po' fisicamente e psicologicamente. Puoi anche trovare soluzione nell'amore. Quello fa male comunque.
Io non sono una persona sensibile, e cerco di trasformare questa cosa a mio vantaggio. Non mi faccio prendere da nulla. Però lei ragazzi. Era riuscita a smuovere una montagna in me. Nemmeno sforzandomi sarei riuscito ad essere me stesso con chiunque, ma con lei no, era riuscita fin dal primo secondo a tirarmi fuori l'altro mio lato, quello più nascosto e profondo, che esisteva solo con Roberta. Lei invece, penso fosse il contrario di me. Riusciva a controllarsi. Quando c'era da essere educati lo era, e quando poteva essere se stessa lo era. Che era successo? Di cosa avevamo avuto paura? Di cosa non eravamo consapevoli? Ecco. Ho ricominciato con gli interrogativi. Sceso dall'autobus, presi un'altra sigaretta e la fumai. I miei pensieri si dissolsero con il fumo. Non fumavo mai così tanto durante il giorno. Occhi Cielo mi avrebbe fatto impazzire.
Camminai fino a casa.
<<Sono a casa!>> gridai, tanto per evitare che mi insultassero dopo.
Entrai in camera mia e buttai il cappello dove capitava. Mi lasciai cadere sul letto, e guardai il soffitto. Sentivo la necessità di vederla ancora, tutti i giorni, insieme ad Alex, senza pausa. Lo chiamai.
<<Ehy Bro>> dissi con tono stanco.
<<Oh Butch, che mi dici? Passata la febbre?>>
<<Sì sì, che fai stasera?>>
<<Niente come al solito>> rispose con tono rassegnato.
<<Pizza e suoniamo?>> gli proposi sorridendo.
<<Ci sta, arrivo>>
Chiusi la chiamata. Scesi in cucina da mia madre.
<<Ma', sta venendo Alex, io e lui mangiamo in camera ok?>>
<<Se sporchi Gennaro pulisci tu chiaro?>> mi disse minacciosa.
<<Sì, sì>> dissi svogliato risalendo in camera.
Guardai il vasetto sulla mia mensola con attaccato sopra il foglietto "London". Ma sti cazzi, come avremmo fatto con 10€ a testa a settimana ad arrivare fino a là? E Alex a lasciare la sua fidanzata? E ora che io avevo di nuovo un motivo più o meno serio per restare... Ci pensai un attimo. La conoscevo da 3 giorni ma già il pensiero di lasciare Occhi Cielo mi sembrava una pazzia. Mamma mia, cosa mi stava succedendo. Per fortuna arrivò Alex a interrompere i miei strani pensieri.
<<Ohi>> disse lui battendomi il pugno.
<<Ehy>> dissi io sbadigliando.
<<Che hai? Giornata lunga? Cosa hai combinato?>> chiese ridendo sedendosi sulla sedia e accordando la chitarra.
<<Sono uscito con una ragazza>> mi passai la mano tra i capelli.
Smise di fare tutto quello che stava facendo e mi guardò scioccato. In effetti, era un sacco che non passavo del tempo con una ragazza, a parte le mie sorelle.
<<Stai scherzando?>>
<<No>> risi.
<<Uooooh, il vecchio Genn è tornato alla riscossa! Non sai quanto sono contento amico>> esultò battendomi il cinque, <<racconta tutto nei più minimi dettagli, da lei all'appuntamento>> disse entusiasmato.
Mi sentivo come una ragazzina adolescente al suo primo bacio. Era piuttosto assurda come situazione.
<<Non era un appuntamento>> risi, <<lei si chiama Celeste, ha la nostra età e vive a Napoli. Ha i capelli castani lunghi lunghi lisci e gli occhi azzurri, è appena appena più bassa di me ed è tutta magra e... Muscolosa?>> ricordai quel particolare solo in quel momento. Capii che quando pensavo di sapere già tutto di lei non sapevo un'emerita minchia. Mi sentii così stupido di colpo, e così strano, per essere già stato rapito da una ragazza di cui, pensandoci bene, non sapevo nemmeno il cognome. E lei non sapeva nemmeno il mio.
<<Poi? Vai avanti!>> mi incitò Alex, non capendo il mio stato di confusione.
<<Non so più dirti niente in effetti, a parte il fatto che è un'artista, e anche su questo devo approfondire anch'io...>> dissi confuso.
Mi guardò incerto.
<<Lascia stare, devo fartela conoscere per farti capire, è troppo complicata>> dissi stufo, passandomi tutte e 2 le mani tra i capelli.
<<Dev'essere molto interessante però, sbaglio?>> gli spuntò un sorrisetto.
<<No, non sbagli neanche un po'...>>
<<Andiamo a prendere le pizze va', così almeno poi suoniamo>>
Andammo a prendere le pizze, tornammo in camera, mangiando facemmo attenzione a non sporcare e finalmente ci mettemmo a suonare. Cantammo di tutto, a caso, facemmo jam sessions, e poi i nostri 2 pezzi, "Empty Bed" e "Urban Stranger".
<<Ragazzi siete molto bravi, fate più piano però!>> sentimmo gridare da mia madre di sotto.
Ridemmo, con un velo di tristezza addosso, e caddi di peso sul letto, prendendo il telefono.
"Ti va di venire domani da me?"
<<Alex, domani ci sei vero?>> chiesi.
<<Sì, hai bisogno?>>
"Certo, a che ora?"
"Pranzo?"
"Arrivo alle 12.30"
"Ti aspetto"
<<Domani conoscerai Celeste>> dissi sorridendo.
<<Ma va'? Son contento bro, devo venire quando?>>
<<A pranzo, andiamo a mangiare fuori>>
<<Ma non vorrei disturbare il tuo momento!>>
<<Ma che momento! Non mi piace, la trovo solo... Interessante>>
Riflettei un attimo sulle mie parole. Sì, non mi piaceva, neanche un po'. Però mi faceva venire i brividi.

La mattina dopo mi feci ben 2 docce. Puzzavo come una capra. Tentai di riordinare un minimo la mia camera, non so da quanto non la pulivo. Misi una maglietta rossa, una maglia nera sopra, una camicia grigia a quadri, dei jeans grigi, le vans a scacchi neri e viola e infine un cappellino con la visiera nero girato. Ero piuttosto agitato. Non sapevo se fosse una bella idea presentarla subito ad Alex, ci tenevo a farle sentire come suonavamo. Principalmente per quello. E volevo che diventassero amici. Perché sentivo che con Celeste ci avrei passato un sacco di tempo da ora in avanti. Passai tutta la mattina in ansia, poi suonò il citofono. Corsi a rispondere.
<<Sali>>
Aprii la porta e rimasi lì davanti. Quando spuntò dalle scale, mi fece un sorrisone.
Aveva una maglia felpata grigia con scritto "NAP QUEEN" in nero, dei pantaloni lucidi neri alle caviglie, le Doctor Martens nere e notai un bellissimo orologio in pelle nero. Aveva sempre i capelli lisci sulle spalle e una riga larga nera sugli occhi, una sua caratteristica. E come al solito, il suo fidato zaino.
Fece i 2 ultimi scalini saltellando e mi saltò al collo ridendo. Per lo slancio dondolammo appena, stringendoci forte.
<<Weilà, com'è?>> chiese allegra.
<<Bene dai, vieni pure>> la invitai ad entrare.
I miei erano a lavoro, eravamo... Da soli.
<<Carina la casa>> disse guardandosi intorno.
<<Grazie>>
Tirò fuori le sigarette e mi guardò ammiccando. Sorrisi. Sembrava che ormai quello fosse l'unico modo per essere noi stessi e parlare con calma.
<<Vieni>>
La condussi fino in camera mia. Si guardò intorno con un bel sorriso sulle labbra.
<<Hai una camera meravigliosa, è proprio il tuo specchio>>
Ero perplesso, però sì, lei mi aveva capito.
Ci sedemmo sul largo davanzale della mia finestra e incominciammo a fumare. La vedevo così serena e mi faceva sentire tranquillo e rilassato.
<<Dove mi porti a mangiare?>>
<<Andiamo in un pub qua vicino>>
Sorrise, tirando una boccata di fumo.
<<Devo dirti una cosa però>>
<<Dimmi, tranquillo>>
<<Viene anche Alex, il mio migliore amico...>>
<<Ma va'? Son contenta, non vedo l'ora di conoscerlo! Poi mi farete sentire qualcosa vero?>> mi fece l'occhiolino.
Mi sentivo così felice di colpo. Come se la mia vita si potesse fermare in quel momento, tanto ero felice così.
<<Ovvio, non vedo l'ora>>
Spense la sigaretta, e mi guardò negli occhi, molto intensamente. Mi prese la mano. Non capii subito. Mi tirò appena appena verso di lei, vidi i suoi occhi farsi cupi. Gettai la sigaretta e la tirai forte a me. Mi abbracciò come nessuno aveva mai fatto. Così forte. Sentivo il suo bisogno, la sua necessità di... Avermi.
<<Scusa se lo sto facendo, ma sento di avere bisogno di te>>
<<Anch'io ho bisogno di te>>
Era inspiegabile, totalmente inspiegabile.
<<Da quanto tempo ci conosciamo?>>
<<...3 giorni>> dissi ridendo e sospirando.
<<Ti rendi conto vero?>> sussurrò.
<<Sì. Ti sento, sento di volerti e di non lasciarti. Sento... Che hai bisogno, di qualcosa che io posso darti. Qualcosa di più grande di noi, che non possiamo spiegare. E anch'io ho bisogno di te. Ci sarò per sempre, te lo prometto>>
<<Non promettere ti prego, le promesse non si mantengono mai>>
<<Ti voglio bene>>
<<Anch'io, in una maniera che non ho mai voluto a nessuno>> rispose stringendo forte.
Si separò da me, mi guardò negli occhi, con i nostri visi così vicini.
<<Cos'è questo secondo te?>> chiese, stringendomi le mani.
<<Affinità, piena affinità. Totale direi>>
<<Credo che da questo momento in poi staremo tanto, tanto tempo insieme. E penso sia l'unica cosa che voglio>>
<<Anch'io>>

Hi guys!
Questa è la prima volta che scrivo dopo un capitolo.
Intanto volevo ringraziarvi, per tutte le visualizzazioni, i likes e i commenti dolcissimi.
Mi fa un immenso piacere che questa storia vi stia piacendo.
Come avrete capito dal cambio della copertina e del titolo, questo "libro" (magari!) si suddividerà in 3 parti, essendo una storia "piuttosto complessa".
Nel prossimo capitolo finalmente avremo l'entrata completa di Alex in questa storia, che sarà abbastanza importante.
Celeste e Gennaro sono 2 ragazzi strani eh? Ahahah, spero di riuscire a tenerla in piedi questa storia perché l'ho messa su un po' traballante lo ammetto, ma è difficilissimo mettersi nei panni di Genn, è un ragazzo complicatissimo. Quindi abbiate pazienza, ci do anche un po' di fantasia.
Grazie ancora per tutto, e se avete bisogno di qualunque cosa o volete chiedere, io sono sempre disponibile! Grande bacio, al prossimo capitolo!❤️

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