Capitolo 12

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Il suo esile corpo intrecciato al mio.
L'alba arrivò tardi, e quando arrivò ci svegliò subito entrambi, distraendoci dal nostro caldo e tenero tepore.
Sbadigliò.
<<Buongiorno>> biascicò, passandosi le mani sulla faccia.
Le guardò e scoppiò in una grande risata.
<<Me ne ero dimenticata>> rise mostrandomi le mani pasticciate di trucco.
Risi anch'io, guardando il suo viso ormai diventato quello di un panda.
<<Tua madre ha dello struccante in bagno?>>
<<Sì, sicuramente>>
<<Allora vado a sistemarmi un attimo, arrivo>>
Mi alzai dal letto e guardai fuori dalla finestra.
Una luminosa alba si ergeva al di sopra degli alberi.
Si prospettava una giornata di sole.
Mi passai una mano tra i capelli scompigliati e scesi in cucina a preparare la colazione.
Sentii dei passi veloci sugli scalini di pietra.
<<Ma l'hai tenuto davvero?>> chiese Occhi Cielo sorpresa col suo disegno tra le mani.
Le sorrisi.
<<Che topino che sei>> rise di gusto avvicinandosi a me e stampandomi un bacio sulla guancia.
<<Caffè?>> le chiesi allegro.
Annuì.
Mentre facevamo colazione, mi vibrò il cellulare.
"Ehy Sblurg! La tua amica di ieri mi piaceva molto. Vi va di venire da me a passare la giornata (lo so che è lì con te, ti conosco)? E tranquillo, ho già chiamato Alex, confermato! Vi aspetto per pranzo.
Xoxo Orty :)"
Un sorriso involontario comparve sul mio volto.
La mia Ortensia.
Il bene che le volevo era indecifrabile.
<<Che hai da sorridere così tanto?>> mi chiese Occhi Cielo curiosa.
<<Ieri mi hai detto che ti sarebbe piaciuto conoscere Ortensia. Beh, ne hai l'occasione. Oggi ci ha invitati a casa sua a passare la giornata, ti va?>>
Le si illuminò il viso.
<<Che bella idea! Ci sto!>> sorrise entusiasta.
<<Abbiamo un po' di tempo a disposizione, ti va di suonare un po'?>>
<<Andata>>

Passammo la mattina a suonare e cantare.
Ero felice a livelli massimi.
Fare una cosa che amavo con una persona speciale mi faceva sentire completo per un po'.
Ci vestimmo, lei con i vestiti della sera precedente.
<<Bleah, sono in uno stato pessimo, ho i vestiti sudati, non sono truccata, i miei capelli sembrano essere stati colpiti da un fulmine... Che schifo>> si lamentò lei davanti allo specchio.
Risi appoggiando il mento sulla sua testa e cercandole le mani.
<<Sei bellissima, smettila. E adesso andiamo dai>>
Salimmo in macchina e ci dirigemmo a casa di Ortensia.
Abitava in campagna, a un quarto d'ora di macchina dal centro di Somma.
Viveva con i suoi genitori in una fattoria, se ne occupava, e allo stesso tempo lavorava come fioraia.
Era una sua grande passione, adorava in particolare fare bouquet per ogni occasione.
Arrivammo, e ci venne incontro.
<<Ohy Sblurg>> mi batté il 5 e mi abbracciò.
<<Sblurg?>> chiese Occhi Cielo divertita.
<<Sì... Mi chiama così>> risi.
<<Ciao bella, com'è?>> salutò Ortensia abbracciandola.
<<Tutto bene grazie e tu?>>
<<Molto bene, ancora un po' sbronza ma a posto>> rise <<oh tesoro, sono passata anch'io in sta situazione con Sblurg, vieni a darti una sistemata, hai il mio appoggio. Ha una fissa nel tenere le persone a dormire con lui>> le fece l'occhiolino.
Occhi Cielo rideva, evidentemente contenta, mentre io arrossivo.
<<Sblurg, Alex è nel portico, raggiungilo pure. Tra poco mangiamo>> sorrise, portandosi via Occhi Cielo.
Sorrisi.
Quelle 2 sarebbero andate davvero d'accordo, me lo sentivo.
Raggiunsi Alex.
<<Oh bro>> lo salutai sedendomi sul dondolo.
<<Wei, allora come è andata la nottata?>> sorrise malizioso.
<<Finiscila>> risi.
<<Ancora niente?>>
<<Non ci sarà mai niente>>
<<Genn, ma sei davvero sicuro di quello che dici?>>
<<Certo, perché non dovrei?>>
<<Si vede che ti piace, tanto anche>> sorrise.
<<Ma Alex non è vero!>> mi alterai.
<<Calmati, non ti arrabbiare. Comunque so quello che dico. Te ne stai innamorando, spero però te ne accorgerai...>>
Sbuffai, attorcigliandomi una ciocca di capelli intorno al dito.
Ero sicuro che non mi piacesse e che non ne fossi innamorato.
Non provavo le emozioni che provavo con Roberta.
Quello per me era amore.
Con Occhi Cielo provavo più o meno le stesse cose che con Ortensia.
Forse una cosa ancora più strana.
Uno strano senso di possesso e protezione.
Alex intanto accordava la chitarra.
Le ragazze tornarono.
<<Eccoci qua, ora va molto meglio>> esclamò Occhi Cielo accasciandosi su una sedia.
Le sorrisi.
Si vedeva lo zampino di Ortensia sul suo aspetto.
<<Allora ragassuoli, andiamo a mangiare?>> chiese Ortensia.
<<Sì>> scattò in piedi Alex facendo ridere Occhi Cielo.
<<Ma i tuoi Orty?>> le chiesi mentre andavamo in cucina.
<<Sono andati ad una fiera del bestiame qua in provincia>>
<<Ahn ok>>
<<Che si mangia?>> intervenne Alex.
<<Pizza con la mia mozzarella>> rispose orgogliosa.
La pizza di Orty è la pizza più buona che si può trovare in circolazione, senza alcun dubbio.
E la mozzarella fresca anche.
Passammo il tempo a parlare, o più che altro ad ascoltare Occhi Cielo e Orty che tentavano di conoscersi meglio.
Erano una strana accoppiata.
Tutte e 2 ragazze completamente fuori dalla norma, a volte matte da legare.
Erano diverse come simili.
Entrambe estremamente speciali, quello sì.

<<Credo che per continuare in meglio la giornata, dobbiamo sentirvi cantare>> disse Orty un po' ubriaca.
Era pazzesca, dopo solo una birra era completamente brilla.
Ci dirigemmo nel portico.
Occhi Cielo chiese una cosa all'orecchio di Orty che annuì e a sua volta le rispose sussurrando.
La ringraziò e sparì dentro la casa.
<<Dove è andata?>> le chiesi.
<<In bagno, cominciate su>> rispose vaga.
Non mi convinse, ma ci passai sopra.
Io e Alex cominciammo a suonare e cantare a ruota senza fermarci ogni pezzo che avevamo preparato insieme in quei 2 anni.
Pensai a tutta la mia vita.
Mai completamente rose e fiori.
Pensai al dispiacere procurato ai miei genitori per come ero venuto su.
Pensai a quanti cuori avevo spezzato distruggendo la vita di alcune ragazze.
Pensai a tutte quelle persone che mi odiavano, ognuna per un motivo diverso.
Pensai a Roberta, a quanto mi mancasse e quanto avesse dovuto sopportare con me accanto, come mi avesse salvato in qualche modo, e come per 2 stupide parole l'avevo uccisa.
Pensai ad Ortensia, a come mi aveva tirato su come un bambino dopo quella tragedia e a come si era presa cura di me.
Pensai ad Alex, mio fratello, a quanto dovesse essere difficile per lui avermi accanto tutti i giorni, a quanto si ostinasse a volermi un bene assurdo.
Pensai a me stesso, al mio sogno, a quanto fossi pazzo e allo stesso tempo determinato ad inseguirlo.
Guardai Occhi Cielo.
Stava disegnando, di nuovo.
Mi chiedevo che ruolo infine avrebbe avuto lei nella mia vita.
Se di passaggio o determinante.
Alex suonò gli ultimi accordi.
Le ragazze applaudirono.
Occhi Cielo si alzò, con quel foglio in mano e ce lo porse.
Eravamo noi.
Eravamo come lei ci vedeva.
Alex fece una faccia meravigliata e la abbracciò, dicendole che era bellissimo. Io le feci un sorrisino.
Sapeva cosa ne pensavo.
E in quel momento, guardandola, non capivo niente.

Disegno fatto da una ragazza che su Instagram si chiama @/_Rafye_ , complimenti è bellissimo (sempre che tu abbia visto il tuo disegno nel mio capitolo ahahah).
E grazie ancora ragazze per tutto l'appoggio, tra non molto avrete una svolta a sta noia... Forse ;)

White Wood~TRILOGY |1|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora