Capitolo 8

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Tornai a casa, contento di aver ottenuto quello che volevo.
Avevo bisogno di stare più a contatto con lei.
Nonostante il pavimento freddo e scomodo, non avevo mai dormito così bene.
Lei riusciva proprio a farti rilassare, a farti sentire in pace con te stesso.
Non vedevo l'ora che venisse la sera, ero emozionato all'idea di vederla ballare.
Avevo sentito come cantava e come suonava, cosa che faceva meravigliosamente, ora sarei stato catapultato nella base della sua arte, quello da cui è partito tutto.
La danza era la prima sua forma di espressione e d'amore.
Da lì si basava tutta la sua vita.
O almeno, questo era quello che avevo capito guardandola negli occhi mentre me ne parlava.
Quando parliamo dell'amore che proviamo verso una certa cosa, i nostri occhi parlano senza bisogno di parole.
Prima, dopo, che importa.
Ci sono poche cose che ci rendono davvero felici.
Per lei era la danza. Il resto non lo so.
Sempre che esistesse un resto.

"Mi raccomando Alex vestiti bene, non come tuo solito!"
"Sì, sì, lo faccio solo perché vuoi fare bella figura con Celeste e non vuoi vergognarti di me!"
"Ma sei fissato? Lei non mi piace!"
"Sì sì, continua a ripetertelo, a stasera Romeo ;)"
Mi innervosiva così tanto quando faceva così.
Chissà se aveva ragione o no.
Da parte mia, no.

Indossai la camicia più bella che avevo, per la prima volta dopo settimane feci un tentativo di pettinarmi i capelli e mi lavai i denti 4 volte.
Massacrai le tasche dei miei jeans mentre ero in macchina con Alex.
<<Quindi... Tu hai dormito con lei ieri sera>> sorrise malizioso.
Lo guardai male.
<<Lo avete fatto?>>
<<Ma per chi mi hai preso scusa?>>
<<Per un ragazzo che amava queste cose e che era in astinenza da tanto tempo! Lo trovi così sbagliato?>>
Sbuffai.
Non nego che mi avesse fatto uno strano piacere vederla mezza nuda mentre si cambiava, ma non ero ancora pronto, e poi non con lei.
Lo ripeto, non mi piaceva.
In effetti non era un sentimento preciso.
Arrivammo fuori dal teatro e aspettammo una decina di minuti prima che aprissero le porte.
C'erano davvero tante persone.
L'ansia era insopportabile.
Le mie tasche ormai erano completamente scucite da quanto le avevo tirate.
Però se c'era una cosa che mi veniva bene era non far notare il mio nervosismo.
Ma Alex mi conosceva troppo bene.
<<Non ti piace eh...>> rise sotto i baffi.
Alzai gli occhi al cielo, ed esattamente in quel momento aprirono le porte.
<<Ti è andata bene>> lo minacciai scuro in volto, e mi lanciai nella folla per tentare di prendere il posto più avanti possibile.
Riuscimmo a sederci in terza fila, da cui si vedeva molto bene.
Mi guardai intorno.
C'erano alcuni ragazzi della nostra età vestiti a caso col telefono in mano, la chwhingam tra i denti, probabilmente venuti a vedere le loro sorelle costretti dalle mamme.
Mi sentii un po' stupido di colpo.
Per come ero vestito, perché ero lì.
Mi riscossi. In realtà ero felice di essere lì per Occhi Cielo, volevo scoprirla? Questo era un modo.
Dopo 10 minuti, si spensero le luci.
Comparve un bel ragazzo giovane a presentare.
Scossa dentro di me.
E se lo conosceva?
Shhh Genn, smettila. A te non piace.
Per il primo balletto, entrarono un gruppo di ragazze che avranno avuto 12 anni, ma di Celeste nessuna traccia.
Poi quelle di 14, di 16.
Tutte bravissime, anche emozionanti.
Le canzoni sinceramente non le conoscevo, anche perché la maggior parte erano delle basi magari fatte di piano o che lentamente si costruivano da sole.
Però Occhi Cielo non c'era ancora.
La vidi comparire di colpo, durante un balletto di probabilmente ragazze di 18 anni.
Mi raddrizzai sul sedile, e spalancai gli occhi per vedere più attentamente.
<<Alex, guardala, è lì>> gli sussurro emozionato.
<<Strano, è la prima volta che non ti addormenti a una cosa come questa...>> sogghigna.
Sapevo perfettamente che aveva ragione, ma se avesse continuato così ancora lo avrei strozzato.
Sembrava proprio ci provasse gusto a stuzzicarmi.
Ero incantato da Occhi Cielo.
Le ragazze intorno a lei erano molto brave, se ballava con loro era perché potevano reggere la difficoltà e la velocità dei movimenti di Celeste, ma lei era diversa.
Si distingueva, tremendamente.
Aveva un qualcosa che la rendeva speciale in quello che faceva.
Ogni minimo movimento compieva provavo un brivido.
Sinceramente, non avevo mai visto seriamente danzare qualcuno.
Credevo quella fosse una cosa piuttosto seria.
Non pensavo si potesse provare così tanto.
Era letteralmente magnetica, non riuscivi a staccarle gli occhi di dosso.
Faceva tutto con estrema naturalezza, come se fosse una cosa da tutti, mentre io in alcuni movimenti provavo quasi dolore per lei.
Ero in una bolla.
C'eravamo solo noi.
Lei che mi deliziava totalmente facendo quello che amava di più e io totalmente in estasi guardandola.
I nostri occhi di ghiaccio si incontrarono un istante, e lì scossa, intensa.
Non avevo mai provato cose così forti.
Era proprio lei che mi faceva rabbrividire.
Mi stavo spaventando lo ammetto.
Non mi spiegavo come fosse possibile, e se fosse possibile.
Possono avere 2 persone una connessione così forte dopo esattamente solo una settimana?
Noi eravamo la dimostrazione che era possibile. Totalmente.
Il presentatore tornò sul palco, applausi da tutte le parti.
Lei con i suoi occhi incollati nei miei, sorridente come una bambina davanti a delle caramelle.
Il tipo le cinse le spalle con un braccio.
Altra scossa.
Stavo totalmente uscendo di testa.
<<Ora Celeste ci presenterà un suo pezzo solista, totalmente creato da lei, un applauso!>>
Mi risvegliai.
Partii una delicatissima base di pianoforte, che piano piano cresceva, sempre di più, come lei.
Piano piano cresceva sempre di più i movimenti, la difficoltà e l'intensità.
Poi si riabbassava, e rialzava, con un controllo emotivo allucinante.
Così tante emozioni guardando qualcosa non le avevo mai provate.
Si alzarono tutti in piedi ad applaudire, anche quei ragazzi svogliati che avevo visto prima erano in piedi, con una punta di lussuria negli occhi evidente.
Mi alzai anch'io, Alex di seguito a me.
Mi si aprì un sorriso in viso.
Anche nel suo.

<<Però... Era proprio brava>> rise Alex.
<<Non potevo credere mi sarebbe mai potuta  piacere una cosa del genere>> risi anch'io.
<<Quella ragazza ti sta facendo proprio bene Genn... Sto ritornando a vederti una luce negli occhi>> sorrise speranzoso.
Abbassai la testa.
Aveva ragione, era tanto tempo che non mi sentivo così sereno.
Erano tutti con dei fiori in mano per le ballerine.
Mi sentii un po' in colpa, non avevo pensato a portarle qualcosa.
Uscirono tutte urlando felici, e lei infondo alla fila, con un sorriso che non le avevo mai visto in volto.
Ci cercò tra la gente, le feci un cenno con la mano.
Io e Alex gridammo "ohhh" per poi accoglierla a braccia aperte, ridendo come bambini.
<<Bravissimaaa>> dicemmo in coro, e lei lì che rideva.
<<Grazie ragazzi, siete stati troppo carini a venire, scusate se vi siete annoiati...>> arrossì.
<<Scherzi? È stato bellissimo, e tu sei davvero brava>> disse Alex educatamente.
Io mi limitai a sorridere.
Come tante delle situazioni in cui ci eravamo trovati, non c'erano molte parole da dire.
<<Ora abbiate pazienza, mi piacerebbe stare un po' con voi, ma devo andare a festeggiare con le ragazze. Grazie di essere venuti>> disse, abbracciandoci.
Si avvicinò al mio orecchio.
<<Ti avevo riconosciuto nella folla Butch, hai 2 occhi che si vedono anche a migliaia di chilometri>> rise, dandomi un bacio.
Poi scomparve nella folla, lasciandomi imbambolato.

Siamo arrivati alle 3k visualizzazioni, grazie di cuore. Spero continuerete ad apprezzare la storia, vi voglio bene❤️

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