Mi addormentai cullata da quella dolce melodia che era la sua voce, come successe la prima volta che la sentì. Aveva mentito, la sua voce era semplicemente divina proprio come me l'ero immaginata, un po' roca ma profonda, e poi mi trasmetteva tanta serenità e pace. Era una sensazione strana da poter essere descritta, ma mi sentivo come protetta, come se fosse davvero il mio angelo custode.
Aprì gli occhi e guardai la sveglia poggiata sul comodino, erano le sette del mattino. Mi domandavo perché mai le ore passassero più velocemente quando c'erano di mezzo delle questioni importanti da risolvere. Più volevi rimandare e più il momento si avvicina. Era una bellissima giornata, in cielo c'era il sole e a notarlo illumina tutta la mia camera, ma perché? Mi guardai in giro e c'erano vetrate ovunque senza nemmeno la traccia di una tenda a proteggermi da esso. Eppure la sera prima mi sembrava ci fossero. Boh... comunque mi stiracchiai e mi tolsi le coperte di dosso, era proprio ora di alzarsi, anche se lo feci controvoglia.
Dopo essermi lavata, appena uscita dal bagno sentì bussare alla porta e subito il mio cuore perse un battito, pensavo fosse Ryan, ma aperta la porta, invece, mi ritrovai davanti due occhi ancora più glaciali, di quelli di lui la sera prima, che mi guardavano e mi squadravano da testa a piedi con odio. Era Maria.
-La colazione è pronta sempre se vostra Signoria vuole scendere a mangiare qualcosa e a dare qualche spiegazione.!
Il tono di voce e l'ironia che mise nel dire la parola "Signoria" e in tutta la frase in generale, mi fece capire che mi odiava con tutto il cuore e non potevo di certo biasimarla, mi odiavo anche io per quello che avevo fatto.
-Grazie scendo subito. -le dissi stringendomi di più nell'accappatoio, avevo i brividi e non era per il freddo.
-È nella sala da pranzo, scendendo le scale prima porta a destra, sempre che non ti perdi un'altra volta.Non mi diede nemmeno la possibilità di risponderle che si voltò e se ne andò così senza aggiungere altro. Con quest'ultima frase, sapevo che non si riferiva solo alla colazione, dentro quella stanza c'era il mio peggior incubo ad attendermi, la verità.! Quella che avrei detto a Ryan, la dolorosa e crudele verità.
Mi vestì con gli abiti con cui ero partita da casa il pomeriggio prima, aprì e mi chiusi la porta alle spalle, incamminandomi con tutta calma verso le scale.
"Prima porta a destra, prima porta a destra. Eccola, deve essere questa." E lo era davvero, da quella porta proveniva un profumo di caffè e di cornetti appena sfornati. Mi fermai davanti la grande porta color del legno e la fissavo, come se riuscissi a guardarci attraverso.
Tum, tum, tum. Il cuore iniziò ad accellerare i battiti. Tum, tum, tum. Sempre di più, era impazzito sembrava mi volesse scoppiarmi in petto.
"Devo ricordarmi di ringraziare mio padre per tutto quello che mi sta facendo passare, mi ha fatto proprio un gran favore.!" Pensai mentre mi prendevo di coraggio e aprivo la porta.Una luce accecante mi investì. Anche quella stanza era fatta a vetrate e il sole la illuminava e riscaldava in tutta la sua ampiezza, si perché era veramente grande. C'era un tavolo antico, che secondo me poteva contenere un minimo di 20/25 persone, posto al centro della stanza, sulla destra notai un camino e sopra di esso, appeso al muro, c'era un quadro raffigurante un uomo, doveva essere lo zio. Mentre nel resto della stanza, dove non c'erano le vetrate, c'erano mobili con sopra altre foto, oggetti e candelabri. E poi lo vidi. Davanti la vetrata nel fondo, con lo sguardo perso a guardare fuori, c'era Ryan. Si voltò proprio in quel momento a guardarmi. Mi sorrise.
-Buongiorno Isabel, vieni entra, non rimanere sulla porta. Accomodati, ho fatto preparare i cornetti e del buon caffè. Dormito bene?
Restai basita dal quel suo comportamento spensierato, come se non fosse successo nulla.
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A Secret Inside Me (IN REVISIONE)
FantasyLa vita di due ragazzi uniti dal filo del destino grazie ad una profezia. Due anime unite da un filo invisibile che si troveranno e ameranno incondizionatamente nonostante tutto e tutti. Lei è Isabel, una ragazza dalla vita apparentemente normale. L...