Capitolo 19°

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Non riesco a credere ai miei occhi. Davanti a me, sotto la pioggia improvvisa e inarrestabile, vi è il ragazzo più bello che io abbia mai visto. Ed è proprio lui, la mia "voce". Quella voce che mi ha confortato, che mi ha cullato, che mi ha fatto ragionare e convincere che partire fosse la cosa giusta, e adesso è proprio qui. Non so cosa fare, sono come paralizzata. Un vortice di emozioni mi esplode dentro. Una sensazione strana si propaga nel mio stomaco, saranno queste le cosiddette farfalle nello stomaco? E' questo che si prova quando ti piace qualcuno? Ma come faccio a dire che mi piace, se nemmeno lo conosco? Eppure mi sembra di averlo già conosciuto e di aver vissuto una scena simile, molto tempo fa. Solo il fatto di averlo davanti mi fa sentire come se finalmente io abbia trovato quel qualcosa che mi mancava ormai da tanto tempo o che forse non ho mai avuto.
Restiamo ancora così, fermi a contemplarci, lui con l'ombrello sotto la pioggia ed io sotto il portico della chiesa. Nessuno dei due accenna a muoversi o a dire qualcosa. Solo i nostri sguardi e le nostre espressioni sembrano parlarsi, di parole non udibili a tutti, ma solo ai nostri cuori. Visti da fuori potremmo sembrare i protagonisti di un film muto, invece siamo solo un ragazzo e una ragazza che si sono trovati o, sarebbe meglio dire, ritrovati. Ma poi...

-Hai intenzione di stare ancora sotto la pioggia?
- E tu hai ancora intenzione di intasarmi il cervello di domande? - dice con aria di sufficienza.
- Ma se questa è la prima frase che ti rivolgo. - sto iniziando a innervosirmi. Come si permette a rimproverarmi di cose che non ho fatto!
- Ti devo ricordare che ti sento nella mente?
- Come scusa?
- Vuoi stare lì tutto il pomeriggio o vuoi tornare a casa? Non credo che smetterà di piovere così presto.
- Non ho l'ombrello e sono venuta a piedi.
- Beh se vuoi ti posso accompagnare con la mia macchina. - mi guarda e sorride come a prendermi in giro.
- Non salgo in macchina con gli sconosciuti.
- Ma noi ci conosciamo, diciamo che siamo "amici" di vecchia data.
Non so cosa abbia voluto dire con quel "amici di vecchia data", ma restare qui ferma ad aspettare non risolverà di certo il problema così, con un cenno del capo, acconsento a farmi riaccompagnare a casa. Dopo tutto è uno di "noi".

Mi viene incontro con il suo ombrello, lo sporge verso di me ed io, anche se ancora un po' intimorita, muovo finalmente un passo verso di lui. Il suo gesto lo sta facendo bagnare tutto, da capo a piede, ma lui sembra non accorgersene. Mi guida verso una macchina, non so che modello sia dato che no ne capisco nulla, apre lo sportello posteriore e aspetta che io sia salita per non farmi bagnare, poi fa il giro da dietro e sale sul posto accanto al mio. Alla guida c'è un signore anziano che mi guarda e mi fa il cenno di un inchino con la testa, che ricambio con educazione. Da quando siamo partiti nessuno di noi ha detto una parola e mi sembra che l'aria dentro l'abitacolo si sia fatta pesante. Continuo ad osservare Bayron, ma lui non da cenno di voler dire una sola parola, guarda fuori dal finestrino con lo sguardo perso nel vuoto, come se fosse anni luce lontano da qui. Lontano da me. Non è proprio quello che avevo immaginato quando pensavo al nostro primo incontro. Ho sempre immaginato una scena da film, con abbracci e parole dolci, e invece intorno a noi c'è solo freddo, un freddo glaciale.

- Perchè continui a fissarmi? - mi dice senza voltarsi, con la sua voce diventata fredda, direi gelida.

- Io... ver... scusami non... non volevo darti fastidio - cerco, impacciatamente, di scusami.

- Mi danno fastidio le persone che mi osservono, sembra che mi vogliano leggere dentro, e questo non mi piace. Quindi non farlo più, grazie!

Rimango zittita dalle sue parole, non riesco proprio a capacitarmi di cosa stia succendendo. La felicità, la gioia, l'amore che avevo visto nei suoi occhi nel momento in cui mi ha vista, hanno lasciato il posto ad un emozione più cupa, fredda direi quasi triste: la rabbia. Quella che sento in questo momento nella sua voce e che vedo sul suo volto. Ha lo sguardo accigliato e continua a non volermi guardare ne parlare. Qualcosa dentro di me si rompe e lacrime calde cercano di uscire e prendere sfogo sul mio viso. Cerco di trattenerle, ma non so per quanto rimarranno dove sono.

- Io... voglio... scendere. Fatemi scendere qui, continuerò a piedi, la casa non è molto lontana - dico d'un tratto, arrivati quasi a metà strada dalla villa.

Queste mie parole devono aver sorpreso Bayron che si gira finalmente a guardami, mentre io mi torturo le mani dal nervosismo. Avevo immaginato questo momento tante volte, avevo immaginato il nostro incontro come qualcosa di speciale, un esplosione di emozioni da entrambe le parti, che non sarebbero mai finite. Nella mia fantasia c'era anche un bacio lungo e dolce, ma alla fine nulla è andato come avrei voluto. E non riesco a comprenderne nemmeno il motivo.

- Siamo quasi arrivati, poi potrai scendere - mi dice, come se non lo sapessi.

- Lo so, ma io voglio scendere ora - rispondo ostinata.

- Perchè?

- Voglio fare due passi.

- Sta piovendo.

- So anche questo, ci vedo sai.

- E allora perchè vuoi scendere?

- E me lo domandi pure? Da quando ci siamo incontrati, pochi minuti fa, non mi hai rivolto una parola e se lo hai fatto è stato solo per darmi contro. Se ti do tanto fastidio, tanto vale che scenda - riesco a dirgli tutto d'un fiato, mentre calde lacrime iniziano a rigarmi il viso.

Il suo sguardo, alla mia reazione, diventa più dolce e comprensibile. - Non piangere, - dice asciungandomi una lacrima rimasta sospesa sul mio zigomo sinistro, con la sua mano destra - ne riparliamo appena arrivati a casa.

- Perchè non ora?

Uhm Uhm. Un colpo di tosse dal sedile davanti, mi fa ricordare di non essere soli sulla macchina. L'autista ci osserva con discrezione, mentre sul suo viso vi è l'accenno di un sorriso. Mi sento imbarazzata e abbasso subito gli occhi, come a volermi scusare per quella patetica scenata, e nonostante tutto rimango ancora convinta di voler proseguire a piedi, per poter dare, finalmente, libero sfogo a quelle lacrime che silenziosamente continuano a cadere dai miei occhi. Un movimento improvviso mi sorprende, mi volto leggermente, Bayron mi sta offrendo un fazzoletto. E' di stoffa bianca e all'angolo vi sono incise delle iniziali, probabilmente le sue, sembra essere molto costoso.

- Asciugati le lacrime, Principessa, non vorrei che qualcuno pensasse che ti ho fatto davvero qualcosa di male - dice con un tono da sbruffone.

Lo prendo e gli faccio un cenno col capo per ringraziarlo, ma non parlo, rimango in silenzio ancora imbarazzata per la mia vergognosa sceneggiata di poco fa.

Il tempo sembra non trascorrere mai e la strada sembra essere più lunga di quando la percorsi la prima volta. Mi rendo conto, solamente adesso, che in realtà non conosco Bayron, che sono partita per cercarlo sperando che lui potesse darmi ciò che cerco e rispondere ai miei quesiti, e invece si è rivelato una totale delusione. Forse è colpa mia che ho aspettative troppo grandi oppure non lo so, magari in questi giorni qualcosa è cambiato, magari è cambiato lui o quello che credevo provasse per me.

Mentre continuo con la testa a rimuginare tutto quello che é successo, finalmente dietro una fitta coltre di alberi, vedo il profilo della villa della nonna. Il mio cuore accelera i battiti, come se per tutto questo tempo fosse stato fermo, adesso si sente un po' più leggero e soprattutto al sicuro da qualsiasi male. Sembra strano, ma sono davvero felice di essere tornata a casa.

Spazio autrice

Salve a tutte, come state? Io bene :) finalmente ho avuto il "coraggio" di pubblicare questo capitolo. Dico così perché non mi piace molto, non é sicuramente il migliore tra tutti quelli che ho pubblicato fino ad ora e da adesso in poi, credo che cominceranno davvero i guai perché non so come scrivere quello che voglio scrivere (non so se mi sono spiegata bene xD). Comunque se vi state chiedendo del perché Bayron si comporti così, beh posso solo dirvi che lo scoprirete tra uno o due capitoli, che non so quando pubblicherò xD Perdonate la mia incostante presenza nell'aggiornare, probabilmente molti di voi non lo leggono nemmeno più >< Ringrazio come sempre tutti quelli che seguono la storia, seguaci parlanti e non :-) vi auguro una buona serata e buona lettura :*
Ps. Vorrei sapere cosa ne pensate di questo capitolo e della storia in generale, se c'è qualcosa da migliorare (grammatica a parte xD) o cosa vorreste che succeda... non so ditemi un po' voi. ;)

Baci e abbracci
MaryJane

A Secret Inside Me (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora