felice o triste?

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Dopo aver svoltato strada, ripensai alla mia conversazione.
So che sono una ragazza molto timida, riservata, la persona che davanti agli ostacoli si vede come davanti a una montagna. Non sono molto eloquace, anzi sono una ragazza riflessiva che si tiene tutto dentro, tutti i suoi pensieri rimangono lí dove sono e cerca di fuggire dalle situazioni troppo difficili.
E mentre camminavo pensavo a tutto ció. Presi le chiavi, aprii la porta e salutai chiunque fosse in casa anche se non c'era nessuno. I miei genitori erano separati: mio padre stava a Londra per lavoro e mia madre lavorava fuori cittá e arrivava a casa sempre tardi. Ero felice perché ero uscita con Fede, ma ero triste perché non potevo dirlo a nessuno.
Per distrarmi studiai un po' di fisica. Tuttavia appena aperto il libro e iniziato a leggere la prima frase sul baricentro dei corpi, la mia mente non era disposta a concentrasi; cosí decisi di rinunciare. Dopo aver mangiato qualcosa mi resi conto che era diventato buio. Erano le 20.00. Presi il telefono e lo attaccai alla carrente per caricarlo. Dopo aver impostato la sveglia della scuola, mi misi a letto, spensi la luce e chiusi gli occhi, cercando di far passare la notte il piú veloce possibile.

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