La telefonata

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Scendemmo dal treno e facemmo un pezzo di strada. Babi giunse per prima a scuola e ci salutó entrambi. Io e Richy riprendremmo la strada. Cosí rimasti soli avevo intenzione di chiedere come mai conosceva Fede e perché lo avesse incontrato il giorno precedente. Appena stavo per farlo, gli squilló il cellulare.
Lui mi fermó dopo le prime due parole e mi disse che doveva andare. Io rimasi confusa. Non mi diede il tempo di chiedere neanche chi lo avesse chiamato che era giâ andato via.
Arrivai a scuola e cercai di distrarmi. Facevo finta di essere attenta; per lo piú disegnavo sul banco e pensavo. Per fortuna, il tempo passó veloce.
Arrivai a casa alle 15.00. Mia mamma era a casa cosí la salutai. Lei mi chiese come era andata la giornata, io le dissi che non era successo niente di particolare. Mi sedetti a tavola con lei. Nessuna delle due parlava, finchè io le chiesi come era andata a lei la giornata. Non lo avessi mai fatto! Inizió a parlare di riunione, specie di verifiche , incominció a lamentarsi del duro lavoro. A ogni sua frase annuivo facendo finta di capire il suo punto di vista. Appena finito di mangiare sentii vibrare il cellulare...qualcuno mi stava chiamando. Dopo aver premuto il tasto verde per rispondere alla chiamata iniziai la conversazione: " pronto"...
"Ciao Lily! Sono Fede. Come stai?"
Io risposi con entuasiasmo: "bene, bene.. te?"
Lui: "Bene...ti va se ci vediamo tra un'ora?"
Io: "perfetto, dove?"
Lui: " in piazza?"
Io: "ok...a tra poco!"
Appena chiuso la chiamata mia mamma mi chiese chi era, ma io le dissi che era Babi. Non so esattamente perché le mentii, forse per il fatto che non volevo ancora farlare con lei di Fede.
Andai in camera e indossai un paio di pantaloni neri con una maglia a maniche lunghe rosa e bianca con un bellissimo fiocco dietro la schiena. Presi degli stivaletti rossi e li calzai. Dopo aver indossato la giacca, presi una borsetta e infilai il braccio nel manico per appoggiarla sulla spalla sinistra. I capelli lisci e corti li racchiusi in uno schignon quasi perfetto. Dopo aver preso le chiavi, uscii di casa, salutai mia madre e tutta felice mi diressi in piazza, verso il luogo dell'appuntamento.

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