le stelle più belle di sempre

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Ormai il buio stava avanzando sempre di più e la luce, che si faceva sempre piú flebile, stava scomparendo all'orizzonte.
Appena pensato questo, il giorno era giá passato ed era giunta la notte. Presi il telefono per fare un po' di luce e vidi l'orario: erano le 18.00.
Eravamo ancora lí sdraiati l'uno vicino all'altro in silenzio senza sapere cosa dire, o almeno io.
Fede mi teneva stretta tra le sue braccia; io ero appoggiata su un fianco e la mia testa e le mie mani erano sul suo petto: potevo sentire il ritmo del suo cuore calmo e regolare. Il mio e il suo volto erano rivolti verso il cielo.
Le stelle erano le più belle che avessi mai visto, più belle di sempre, forse perchè accanto a me c'era lui. Iniziai a pensare alla vastitá dell'universo e di quanto il mondo sia infinitamente grande come ciò che abbiamo dentro nella nostra anima e noi al confronto infinitivamente piccoli. Questo non mi spaventava, perché al mio fianco ora c'era Fede.
Ad un certo punto mi misi a sorridere, non potevo farne a meno: ero felice come non lo ero mai stata.
Lui lo notó e lo contagiai con la mia allegria a tal punto che mi guardò con la stessa espressione.
Io allora guardandolo negli occhi dissi: "é stato bello".
Lui rispose con voce pacata e bassa: "sí, é stato bello".
Io continuai:" sai non avevo mai provato tante emozioni insieme."
Poi gli chiesi : "ora siamo una coppia?"
Lui mi guardó ma non rispose subito. Allora io precisai subito la domanda: " quindi siamo fidanzati?"
Aspettai per qualche secondo la risposta. Ero con gli occhi spalancati e avevo la stessa espressione di un gattino che cerca affetto.
Lui alla fine mi rispose:" sì".
Rassicurata dalla sua risposta, appoggia nuovamente la testa sul suo petto.
Inizió ad accarezzarmi il capo e ad accarezzarmi con le mani i cappelli. Ero calma e rilassata; pensavo solo a lui e a ció che provavo.
A bassa voce e fissando un punto indefinito dell'orizzonte quasi estraniata dal presente dissi:
" Penso di amarti."
Ma forse avendolo detto con un filo di voce quasi impercettibile come se fosse solamente un pensiero, Fede non lo sentì.
All'improvviso quell'atmosfera magica e densa di emozioni cessó di colpo.
Sentii il mio telefono squillare. Vidi che era mia mamma: "Lily, vieni a casa ormai é buio"
Io: " sí, arrivo mamma"
Lei: "dai saluta Babi"
Io:" ok, ho capito...!"
E misi giú.
Mi alzai in piedi. Non volevo allontarmi da lui, ma dovevo.
Non sapevo come salutarlo, ero come impaciata.
Allora lo abbracciai; lui oltre ad abbracciarmi ricominció a baciarmi. Avrei voluto rimanere lí per sempre tra i suoi baci e le sue braccia avvolgenti. Avrei voluto congelare il tempo a quel giorno o meglio a quell'istante di pura felicitá e non andare incontro al futuro, al domani.

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