la pioggia porta risposte

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Appena finito di raccontare tutto a Babi di me e Fede la vidi silenziosa cosa che non era quasi mai capitata.
Così le chiesi:"che pensi?"
Lei con un gran sorriso
disse:"sono felice per te!"
Io le sorrisi.
Come si poteva non essere contagiati dalla sua allegria!
Dopo che lei mi ebbe abbracciata, ritornó con il naso tra i libri.
Però, dopo qualche secondo fui triste.
Mi mancava qualcosa.
Ma prima di ammetterlo a me stessa, mi resi conto di essere arrivata a destinazione.
Rivolsi lo sguardo verso il finestrino.
Il sole era coperto dalle nuvole.
Non pioveva almeno non ancora.
Io e Babi scendemmo dal treno e ci salutammo.
Le dissi:" in bocca al lupo per oggi"
E lei:" crepi!"
A questo punto ci divedemmo.
Presi le cuffiette e ascoltai un po' di musica per strada,
per cercare di non pensare.
Arrivai a scuola appena in tempo. Suonó la campanella delle 8.00
e mi misi a sedere al mio posto accanto alla finestra in fondo all'aula a destra.
La professoressa entró in classe.
Noi ci alzammo tutti in piedi chi prima e chi dopo
e inizió a spiegare.
Disse:" ragazzi oggi parleremo ...."
E da lí in poi non ascoltai piú nulla.
Passavo il tempo disegnando e guardando fuori dalla finestra.
Ad un certo punto sentii dei rumori fuori.
Sentii come dei piccoli colpi alla finestra.
Tick..tick...tick...
Era il rumore della pioggia sulla finestra.
Il suono era rilassante e periodico.
Questo ticchettiò duró poco e dopo un po' cessò.
Dopo qualche minuto suonó anche l'ultima campanella.
Appena uscita dal portone principale vidi che infatti aveva smesso di piovere.
Per passare il tempo camminai un po' per strada osservando i negozi.
Passo dopo passo arrivai in un piccolo parco con un'altalena e uno scivolo.
Avrei voluto sedermi su quell'altalena, ma era bagnata.
Cosí decisi di proseguire.
Ormai erano le 15.35.
Decisi di dirigermi verso l'edificio nel quale si teneva il corso di musica.
Infatti la sera prima Richy mi aveva chiesto di incontrarci lí alle 16.00.
Arrivai puntualissima.
Entrai in classe.
Seduto in fondo vidi Richy con un banco vuoto vicino, così mi sedetti accanto a lui.
Richy mi salutó.
Ascoltavo la lezione anche se ogni tanto sbirciavo il volto di Richy rivolto verso il maestro e appena lui si accorgeva del mio sguardo su di lui, io cambiavo la direzione del mio sguardo e lo dirigevo sui libri.
Finita la lezione misi i libri a posto nella mia borsa.
Tutti ormai stavano uscendo dall'aula.
Allora Richy con un gran sorriso mi chiese :" ti va se facciamo un giro?"
Io rimasi sorpresa anche se giá lo sapevo, per via del messaggio.
Uscimmo dall'aula.
Io e Richy passammo dal corridoio, proprio dove avevo sentito quella dolce melodia.
Cosí mi misi a canticchiarla.
Questa volta mi uscivano le note giuste in modo fluido, ma mi chiedevo: "perché proprio ora e non prima?"
Richy mi sentí e si giró verso di me.
Disse:" quella melodia, ma come mai la conosci? Dove l'hai sentita?"
Io:"qualche giorno fa stavo passando proprio qui nel corridoio e l'ho sentita."
Poi a voce piú bassa
gli dissi:"Peró a dire la veritá l'avevo giá sognata prima di sentirla."
Lui si fermó.
Io ero davanti a lui.
Richy mi fissó come avesse visto un fantasma così gli chiesi :"come mai ti sei fermato? Cosa hai?"
Lui aspettó un momento, ma poi mi disse con lo sguardo assente:"niente non ti preoccupare..."
Ma io sapevo che quel "niente" non era vero doveva dire qualcosa.




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