Il mistero si infittisce

23 3 0
                                    

Presi il cellulare e vidi che era Richy.
Pensai:" Richy?
come mai mi scrive alle 22.00?
Devo proprio parlare con lui per chiarire la questione di ieri mattina stamattina. Gli devo chiedere come mai conosce Fede e chi lo aveva chiamato".
Lessi il messaggio: "scusa per oggi, ti va se ci incontriamo al corso di musica domani alle 16.00?".
Aspettai qualche minuto e gli risposi; gli scrissi solo sì, niente di piú.
Volevo dei chiarimenti, delle risposte.
Siamo amici fin da piccoli.
Io Richy e Babi eravamo sempre insieme.
Solo in questo ultimo periodo Richy è diventato piú chiuso e silenzioso.
É come se non lo riconoscessi più. Fino a qualche mese fa prima nei primi mesi di scuola ci divertivamo un sacco a giocare, era sempre allegro, ora invece è distaccato.
Dovró parlare anche di questo con lui.
Ma in quel momento non ci volevo pensare.
La mia mente era tutta concentrata su Fede.
Era stata una serata fantastica.
Pensavo di aver finalmente conosciuto il vero amore.
Così appoggiai il cellulare sopra al comodino e spensi nuovamente la luce.
Chiusi gli occhi.
Con il sorriso sulle labbra e con il cuore pieno di gioia mi addormentai.
A poco a poco, sentivo scomparire il ticchettio dell'orarologio regolare e ipnotizzante.
All'improvviso mi ritrovai in un luogo buio, era come nel mio precedente sogno.
Inoltre sapevo che stavo sognando, ma avevo ugual modo paura.
Era nero pesto;
non riuscivo a vedere neanche le mie mani;
c' era un silenzio assordante.
Mi sentivo sola e sperduta.
Avevo paura, non sapevo dove andare.
Anche la mia voce tremava dalla paura.
Ad un certo punto vidi una luce.
Era calda e ammaliante, come quella dell'altro sogno.
Corsi verso quella luce pensando che fosse l'uscita.
Passo dopo passo mi resi conto di non poterla raggiungere.
Mi sentii impotente.
Udii di nuovo quella melodia.
Era proprio quella!
Il mio respiro si fece piú affaticato e i miei passi piú pesanti e piccoli.
Ad un certo punto caddi in una fossa nera e profonda.
Iniziai ad urlare.
Ero terrorizzata.
Chiusi gli occhi.
Di colpo mi trovai sul fondo di una buca, fossa o pozzo non seppi distingere bene.
Potevo sentire il battito del mio cuore accelerato.
Finalmente non precipitavo più.
Non mi ero fatta male.
Vedevo la luce che scendeva dall'alto.
Sentii dei passi.
Vidi una corda che qualcuno mi aveva lanciato per tirarmi fuori da quel buco.
Mi arrampicai sulla corda.
Quando arrivai al bordo del buco alzai lo sguardo verso il mio salvatore.
Fu un attimo: l'unica fonte di luce gli illuminava il volto a tal punto che io non riuscivo a distinguerlo.
L'unica cosa che notai é che era un ragazzo.
Ma chi?
Mi prese la mano e mi aiutó ad uscire da quel precipizio.
Appena salva mi svegliai di colpo.
Capii che era stato solo un sogno o forse un incubo.
Ero frastornata, confusa.
Il cuore batteva fortissimo.
Pensai:" cosa sognifica questo? "
"Da cosa mi vuole mettere in guardia? E chi era quel ragazzo?"
Potevano essere domande senza senso o forse le più importanti in quel momento.
Non sapevo rispondere.
Pensai che fossero troppi dubbi con cui incominciare una giornata e dato che é impossibile proteggersi dall'ignoto, preferii ignorarlo.

Tra amore e musicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora