Il tramonto

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Il cielo era stupendo! Ormai era pomeriggio circa le 17.00. Il sole stava tramontando. Non era piú cosí caldo e il vento mi accarezzava la pella.
I colori che potevo intravedere tra i rami dell'albero che offuscava un po' la visuale era un rosa vicino al rosso che si andava a mischiare con un arancione intenso fino a tendere al blu notte.
Ponemmo le giacche per terra per poi sdraiarci più vicini.
Ad un certo punto si giró verso di me; avvicinó la sua mano alla mia. La mia era un po' fredda, mentre la sua era leggermente più calda. Anche il busto si rivolse verso di me. I suoi occhi fissavano dritto i miei come se volesse leggermi dentro o dirmi qualcosa di importante. Mi venne da sorridere. Ero sdraiata e lui era vicinissimo al mio corpo. I suoi occhi erano cosí penetranti ed espessivi.
Il suo volto era in parte illuminato da quel colore arancio del tramonto che dava alla scena un'atmosfera particolare.
Mi rimarrá per sempre impressa quell'immagine come una fotografia.
Mentre chiusi le palpebre per riposare gli occhi quasi accecati da quei sgargianti colori del tramonto, in quell'istante mi sarei dovuta immaginare la sua azione; eravano talmente vicini che lui non poteva che fare una cosa sola...

All'improvviso mi bació con una certa delicatezza come il tramontare del sole all'orizzonte.
Nel primo secondo non capii cosa stesse avvenendo: ero incredula; poi realizzai il fatto e rimasi meravigliata.
Con l'altra mano mi accarezzó la guangia.
Provai delle senzazioni mai provate prima. Ero sconvolta, immobile. Mi abbandonai a questo piacere e posi la mia mano delicatamente intorno al suo collo; poi la tesi verso i capelli. La mia mano sfiorava a piano a piano tutto il suo corpo dalle guance al ventre.
Fede inizió a baciarmi anche sulla guancia, sul mento fino al collo e poi a risalire.
La sua mano che prima mi sfiorava la guangia ora scendeva giú lentamente, passando per il petto, il ventre, il bacino, le gambe. Sentivo un calore mai sentito prima.
Era un vortice di sensazioni:
felicitâ, ma allo stesso tempo paura, poiché dopo questo non sapevo cosa sarebbe potuto succedere e come si sarebbe evoluto il nostro rapporto.
Ma in quel momento l'unica cosa di cui mi importava non era il futuro, ma il presente.
Mi piaceva stare lí con lui.
Tra di noi c'era un certo feeling. Lui come me non era molto loquace.
Era delicato nei gesti, mi accarezzava e sfiorava dolcemente. A poco a poco mi sfiló la maglietta. Io la tolsi a lui e toccai il suo torace formato da addominali indefiniti.
Anche se faceva leggermente freddo il calore dei corpi ci scaldava a vicenda.
Continuammo a baciarci, finchè lui mi fece intuire di voler andare avanti nel rapporto.
Io all'inizio ebbi un po' di timore.
Gli dissi: "é la prima volta".
Lui mi guardò con tenerezza e disse
con fermezza: "non ti farô male, fidati...".
E infine consumammo il nostro amore tra il giorno e la notte, tra la luce e il buio, tra il caldo e il freddo.

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