Capitolo 25
Scrollò le spalle seguendomi in pista scivolando leggermente, è bello divertirsi così, non ho mai avuto una serata come questa, il pattinare, la cena subito dopo in cui parlammo del più e del meno per ore, raccontandoci i disastri e le avventure passate, gli amici che ha avuto durante gli anni di scuola e le ragazze che lo hanno mollato ogni volta che iniziò ad innamorarsi, mi dispiace per questo, è un ragazzo così dolce e intelligente,
come non hanno potuto accorgersene?
Dopo la cena mi portò a fare una passeggiata nell'ormai nostro parco, è molto bello di notte, trasmette tranquillità anche se a molti può suscitare paura passeggiare di notte, in un deserto parco.
Tutto andò alla perfezione, finché non sentii una presenza, un ombra che girovagava tra i cespugli, seguendoci, sentivo la sua anima maligna,
potrebbe essere quello del mio sogno?
No, era completamente diverso lo scenario e l'anima era marcia fino al punto più profondo e buio, questo, invece, era maligno si, ma non quanto quello nel mio sogno.
"Manuel? qualcuno ci sta seguendo.." lo avvisai sussurrando, si voltò da una parte all'altra per vedere se avevo ragione, ma non vide niente.
"ne sei sicura? io non vedo nessuno.." mi guardò perplesso
"si Manu, c'è qualcuno, lo sento, sento una presenza maligna, credimi, andiamocene, è meglio" lo pregai tirandolo da un braccio.
"va bene, se hai paura, ti riporto a casa" disse carezzandomi la guancia congelata.
"non muovetevi" disse una voce alle nostre spalle facendoci sussultare, lentamente ci voltammo verso l'uomo, Manuel mi guardò scioccato.
"cosa vuoi" dissi coraggiosamente senza un briciolo di paura
"pure me lo chiedi? voglio i vostri soldi..e forse anche qualcosa in più" disse avvicinandosi a me con un odioso sorriso.
E' un uomo brutto, mal ridotto, con una crespa e sporca barba grigia, abiti sporchi e stracciati e un coltello in mano.
Manuel mi tirò subito dietro di lui per proteggermi.
"tu non la toccherai" gli ringhiò a denti stretti
"e ci me lo impedisce? un moccioso come te?" gli rise in faccia, il mio amico iniziò ad avanzare verso l'uomo ma lo trattenni dal braccio.
"lascia fare a me, non metterti in pericolo, non ho paura" gli sussurrai facendogli spalancare gli occhi, prima di potermi fermare mi misi davanti a lui fronteggiando l'uomo.
"senti, non non abbiamo soldi e non riuscirai mai a toccarmi, quindi levati, abbiamo ben altro da fare che ascoltare le tue stupide minacce!" gli ringhiai contro
"Nath.." lo fermai con un segno della mano
"coraggiosa la ragazza" rise di me venendo ancora più vicino
"non capisci le mie parole? sei proprio stupido allora!" continuai ignorando Manuel che cercò di fermarmi.
"ragazzina, è pericoloso parlare in questo modo ad un uomo con un arma" mi puntò il coltello alla gola, non è certo una mossa intelligente mettersi contro un fantasma!
con una mossa veloce gli strappai l'arma dalla mano sotto gli sguardi sorpresi dei due
"ma come hai fatto?" chiese guardando il coltello nella mia mano
"non importa..se non vuoi fare una brutta fine levati da qui, non lo ripeterò un'altra volta!" lo minacciai, lentamente indietreggiò per poi scappare via, mi girai l'oggetto in mano studiandolo
"che schifo..chissà quanti batteri ci sono su quest'arma disgustosa" dissi disgustata avvicinandomi al primo cassonetto e buttarlo all'interno.
"c'è una fontana qui?" chiesi al mio amico ancora meravigliato dal mio comportamento "mi devo lavare questo schifo dalle mani" continuai.
"emmm..si..si..è da quella parte" disse tirandosi i capelli ricci all'indietro ancora incredulo e guidandomi verso la fontana
"ma come hai fatto? non ti credevo tanto coraggiosa da metterti contro un barbone con un coltello e ancor più sorprendente.. come facevi a sapere che ci stava seguendo?" iniziò con le domande che aspettavo facesse.
"ho imparato a difendermi con gli anni..e Jonny mi ha aiutato ad imparare come fare" scrollai le spalle
"mi sorprendi Nathaly.."
Mi lavai le mani sotto il congelato getto d'acqua, spero solo non provenga dalla sorgente qua vicino, le laverò meglio una volta arrivata a casa.
"potresti riportarmi a casa, è stata una giornata piuttosto pesante e vorrei riposare, non vorrei riavere una ricaduta e far tornare mio fratello" chiesi sfregando le mani per riscaldarle, sembravano di ghiaccio ormai
"come desideri, starai congelando da come tremi" mi attirò tra le sue braccia per riscaldarmi e lentamente c'incamminammo verso la macchina parcheggiata all'entrata del parco.
Arrivati davanti casa, mi slacciai la cintura per poi voltarmi verso Manuel
"grazie per questa bellissima serata, non mi sono mai divertita tanto ed è tutto merito tuo" lo ringraziai
"non devi ringraziarmi, ti ho chiesto io di uscire, devo ringraziare te per avermi dato l'opportunità di conoscerti meglio e di scusarmi per quello sgradevole incontro, non riesco ancora a credere il coraggio che hai avuto, davvero, mi hai lasciato senza parole, sei una ragazza sorprendentemente diversa dalle altre e sei davvero bellissima" si complimentò con me avvicinandosi sempre di più a me, iniziai ad agitarmi, stava per baciarmi, oddio, vuole davvero baciarmi,
voglio farlo?
voglio buttarmi in una storia d'amore con lui?
e se poi va male?
Dovrò partire fra meno di un anno,
riuscirò ad abbandonarlo?
il mio cuore lo sopporterebbe?
Prima che potesse raggiungere le mie labbra, gli poggiai una mano sopra fermandolo, volevo davvero baciarlo, ma non potevo, non dovevo affezionarmi, non potevo deluderlo tanto.
"mi dispiace, ti ho detto dall'inizio che non sarebbe stato un appuntamento, mi piaci davvero, credimi, ma..dovrò tornare a casa tra meno di un anno e non mi vedresti mai più, non voglio soffrire una volta tornata a casa e non voglio far soffrire te, mi dispiace" velocemente aprii la portiera e scappai verso il portone di casa, aprendola e sbattendola dietro di me poggiandomi ad essa.
Lentamente scivolai a terra con le mani tra i capelli e iniziai a piangere,
si, a piangere, non è da me, lo so, ma in quel momento non riuscivo a farne a meno, ricordo che è stato il giorno più bello, ma anche più brutto della mia vita, non potrei mai dimenticare il suo triste sguardo sentendo le mie parole, io gli piacevo..e lui piaceva a me, ma non poteva mai funzionare, un fantasma non potrebbe mai stare con un umano, lo vieta il regolamento.
Ancor oggi mi rende triste ricordare quel giorno, mi divertii tanto, quel giorno risi come non feci in mille anni, da non credere eh? ma è vero, lui mi regalò ciò che nessuno fece mai, il sorriso, la felicità.
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Nathaly, un fantasma in città
FantasyNathaly, la principessa più giovane del regno nascosto visse i suoi primi mille anni chiusa nel castello, senza amici e odiata dalle sorelle, passò la maggior parte del tempo con l'erede al trono, suo fratello e unico amico, un giorno, rovistando ne...