Capitolo 28
Mi trascinai lungo tutto il tragitto dalla biblioteca a camera mia, con ogni gradino diminuì la mia voglia di salire, ma non di entrare nella mia camera, mi preoccupava sapere il giudizio di mio fratello, tutto qui, lui è sempre stato il mio angelo custode, la spalla su cui piangere, non sopporterei un suo sguardo di delusione nei miei confronti, non da lui, mi ha sempre sostenuto in tutto, ma non credo che questa volta sarà dalla mia parte, è persino stato contro il mio viaggio e si è arrabbiato per 'l'incidente' con Lucy, quando avrò finito di raccontargli la mia storia, forse, non mi parlerà più, non voglio pensare ad un suo eventuale allontanamento, mi spezzerebbe il cuore.
Arrivata in camera mi misi a sedere a gambe incrociare sul letto, in attesa di mio fratello che tarda ad arrivare, annoiata, mi buttai all'indietro coricandomi sulle morbide coperte per ammirare quel bellissimo cielo che unisce i nostri mondi, è identico a quello sulla terra, ogni singola stella luminosa che magicamente formano le immagini più strane e magnifiche.
Chissà..se Manuel, come me, sta osservando le stelle, se sta passeggiando nel nostro parco e forse, per magia, sta alzando i suoi bellissimi occhi verso il cielo, chissà se in questo preciso istante sta pensando a me, se sorride ogni volta quando gli torno in mente, o se gli provoca tristezza, chissà se sta guardando la nostra bellissima e unica foto insieme, scattata durante la nostra bellissima uscita..
"posso entrare?" chiese mio fratello riportandomi alla realtà.
"certo fratellone, ti stavo aspettando" accennai un leggero sorriso per poi dare qualche colpetto al materasso indicandogli di sedersi vicino a me.
"allora sorellina, perché sei così pensierosa..e triste?" chiese dolcemente
"non sono triste" mentii
"Natty..non puoi nascondermi niente, so che sei triste, i tuoi occhi parlano sai?!" mi sorrise carezzandomi una guancia togliendomi la lacrima solitaria.
"promettimi solo che mi ascolterai e non ti arrabbierai, non voglio un tuo allontanamento" tirai su col naso abbassando lo sguardo
"Piccola mia, non potrei mai allontanarmi da te, non pensarlo nemmeno" mi rimproverò facendomi acconsentire
"va bene, sono molto confusa Jonny, non so proprio cosa fare..è tutto così difficile" iniziai
"di cosa stiamo parlando precisamente" m'incitò
"Manuel" dissi semplicemente facendolo accigliare
"Manuel? che ha fatto?" ringhiò stringendo i pugni per non esplodere.
"calmati, non ha fatto niente, sai già che mi aveva chiesto di uscire grazie a Samantha, beh..dopo il tuo rimprovero, le varie discussioni con lei e dopo averci pensato per un bel po di tempo..ho deciso di accettare il suo invito" buttai li guardandolo attentamente
"quindi sei uscita con lui...continua" fece dei profondi respiri per non esplodere.
"Sam mi aiutò nel prepararmi e mi prestò dei suoi abiti, quando mi venne a prendere gli dissi subito che non era un appuntamento, ma solo un uscita per scusarsi..
" scusarsi per cosa??" m'interruppe
"beh..per tutto quello che è successo e per avermi colpita con un ramo, ancora lo sento sulla mia guancia" mi toccai il punto ormai privo di segni.
"ti ha colpito con un ramo? ma come ha fatto?" iniziò a ridere dimenticando ogni altra cosa raccontatagli prima
"stavo passeggiando per il parco e mi è arrivato un ramo in faccia e dopo pochi secondi mi salto addosso Lucy seguita da Manuel che preoccupato la stava cercando, come al solito" spiegai scrollando le spalle
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Nathaly, un fantasma in città
FantasíaNathaly, la principessa più giovane del regno nascosto visse i suoi primi mille anni chiusa nel castello, senza amici e odiata dalle sorelle, passò la maggior parte del tempo con l'erede al trono, suo fratello e unico amico, un giorno, rovistando ne...