Capitolo 26
Mi cadde il mondo addosso, tutta la felicità provata in questa sera si trasformarono in tristezza, tristezza che non riuscii a far andare via, le lacrime scesero come non fecero mai, mai piansi come ora, accasciata davanti alla porta di casa con una piccola speranza di sentir bussare alle mie spalle, ma non accadde, sentì solo la macchina mettersi in moto e andar via, nient'altro,
Ho fatto la cosa giusta?
si, credo di si, ma fa male, fa male sapere di non poter avere l'esperienza desiderata, fa male non poter sentire le normali emozioni che hanno avuto tutti gli umani, non poter vivere come loro, non poter vivere i sentimenti presenti nel mio cuore, non mi sono mai sentita così in tutta la mia vita, non ho mai sentito quella strana sensazione nello stomaco,
cos'era?
Sto forse male?
Non ho mai sentito questo dolore al cuore, che riesce a togliermi il respiro e a far fuoriuscire delle lacrime che non credevo di avere.
"Nathaly..sei tu?" sentii la mia coinquilina venire verso di me accendendo la luce e stropicciandosi gli occhi assonnati, appena mi vide a terra, in lacrime si risvegliò correndo da me
"oddio, Nath..cos'è successo? stai bene?" chiese inginocchiandosi vicino a me
"non lo so" dissi consapevole di dar inizio ad un lungo e pesante interrogatorio
"raccontami tutto" disse semplicemente
"beh..ho passato una serata splendida, mi ha portato a pattinare, a mangiare e a passeggiare nel parco.." le raccontai tutte le cose belle di questa serata, tralasciando l'incontro al parco per non farla preoccupare.
"e perché piangi allora? sembra una serata da sogno!" disse dolcemente carezzandomi i capelli
"è questo quello che mi rende triste, è stata la serata più bella dei miei mille anni, ma non posso, capisci? un fantasma non può stare con un umano, anche se volessi..tra meno di un anno partirò e farà ancora più male, non voglio star male Sam, non sopporto il dolore, già ora sto male e ci ho passato solo una serata insieme, non posso affezionarmi a lui, non posso fargli del male" sussurrai l'ultima parte tra le lacrime.
"Non posso intromettermi nelle tue decisioni, posso solo darti consigli, credo che se una persona ti rende felice non devi lasciarla andar via, ho visto il tuo sguardo quando raccontavi della serata, mi sembravi talmente felice, non fare lo sbaglio di perdere la felicità solo per uno stupido regolamento, non fare quello che ho fatto io, ascolta solo il tuo cuore non quello che ti viene imposto, è la tua vita, ricordatelo" mi attirò al suo petto cullandomi e facendomi tranquillizzare.
****
Ho passato tre giorni evitando di andare al parco per non doverlo incontrare, tre lunghi giorni per pensare, per prendere una decisione, ho pensato molto alle parole di Sam, lei sa sempre cosa dire, ha avuto le sue esperienze e sa cosa si prova nel dover abbandonare un desiderio per il mio popolo, non so proprio cosa fare, da una parte vorrei solo andare da lui e scusarmi, ma dall'altra penso alla mia famiglia, a quante volte mi hanno detto di non affezionarmi a nessuno,
è troppo tardi ormai, non ha funzionato, mi sono affezionata agli esseri umani senza accorgermene, mi hanno mostrato come può essere bella la vita ed è difficile pensare all'abbandonare tutto per tornare nel mio mondo, dalla mia famiglia, da Jonny.
Camminai, camminai immersa nei miei pensieri, senza badare al tragitto intrapreso, finché non mi trovai a sbattere contro qualcosa, si può essere più sbadati?
Alzai lo sguardo massaggiandomi il mio dolente naso, incrociando due occhi neri, neri come la pece, ma profondi e in tempesta come il mare, era a pochi centimetri di distanza e mi guardava intensamente passando il suo sguardo dai miei occhi alle labbra, con una leggera spinta avrei potuto farle coincidere con le mie, solo una piccola spinta per raggiungere la felicità, ma si allontanò da me abbassando lo sguardo.
Il mio labbro inferiore iniziò a tremare senza poterlo fermare, la delusione era evidente nel mio viso, quando rialzò lo sguardo mi studiò attentamente.
"stai bene?" chiese con la tristezza nella voce
"sto bene" risposi con voce tremante e con le lacrime agli occhi, in poco tempo mi voltai correndo via
"aspetta" sentii in lontananza, ma non volevo fermarmi, non volevo guardare nei suoi tristi occhi, non volevo appesantire ancor di più la situazione, arrivai a casa ormai senza fiato, chiudendomi la porta alle spalle, dove, subito dopo, bussarono alla porta.
"Nathaly aprimi, devo parlarti" continuò a bussare senza ottenere nessuna risposta da parte mia
"Nathaly..so che sei proprio dietro questa maledetta porta, ho visto il tuo sguardo quando mi sono tirato indietro, ho visto la tristezza nei tuoi occhi e nella voce, apri!" iniziò a gridare.
mi tappai le orecchie per non sentirlo, rende tutto molto più difficile
"cosa sta succedendo? perché grida?" chiese Sam entrando in cucina
"parlagli tu, ti prego, non ce la faccio, non ho ancora preso una decisione Sam" piagnucolai correndo in bagno e chiudendo a chiave la porta nello stesso momento il cui lei aprì il portone
"finalmente..dev..oh, sei tu, dov'è Nathaly, devo parlarle" sentì dirgli
"non vuole parlarti al momento, dalle tempo, quella povera ragazza non sa che fare, ha passato tutta la vita sotto un severo regolamento imposto dalla sua famiglia, è in conflitto con se stessa e non sa cos'è meglio per lei, ti assicuro che ci tiene a te, anche più del dovuto, ma dalle tempo, ti chiedo solo questo, dalle il tempo e lo spazio per poter riflettere, è una decisione molto importante e difficile per lei" gli spiegò la mia amica.
"va bene..aspetterò" sussurrò prima di andarsene sbattendo la porta.
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Nathaly, un fantasma in città
FantasiNathaly, la principessa più giovane del regno nascosto visse i suoi primi mille anni chiusa nel castello, senza amici e odiata dalle sorelle, passò la maggior parte del tempo con l'erede al trono, suo fratello e unico amico, un giorno, rovistando ne...