Capitolo 24
Presi la sua mano e uscii dalla macchina, ringraziandolo per l'aiuto, mi raddrizzai e per poco non persi l'equilibro, se Manuel non mi avesse tenuta sarei sicuramente caduta a terra.
"stai bene?" mi chiese tenendomi tra le braccia
"si, non sto svenendo..tranquillo, ho perso solo l'equilibrio per qualche secondo" lo rassicurai scostandomi da lui.
Acconsentì prendendomi la mano e trascinandomi verso un grande tendone bianco posto al centro di una piazza, non era molto affollato, anzi, c'era solo qualche coppia che passeggiava lungo le vie e qualcuno che entrò dal tendone.
"perché stiamo andando li? cosa c'è di così divertente all'interno?" chiesi curiosa cercando di vedere qualcosa.
"lo vedrai presto, tranquilla, ti piacerà..ne sono sicuro" mi sorrise dolcemente attirandomi ancora più vicino a lui.
entrati nel tendone rimasi affascinata, non ho mai visto niente del genere, mi trovai davanti ad una bellissima ed enorme pista di ghiaccio dove qualcuno correva con dei stani scarponi ai piedi, come fanno a correre su un terreno ghiacciato senza cadere? Vicino casa mia, in inverno, si ghiaccia sempre il lago e ogni anno mi precipito su di esso, ma non con scarponi come questi, con una striscia di metallo al centro, non riuscirei nemmeno a camminarci sinceramente.
"dai..vieni" mi riportò alla realtà tirandomi con lui davanti ad un vecchio bancone di legno dove ci aspettò una vecchia signora.
"buona sera ragazzi..volete pattinare?" chiese ad entrambi rivolgendoci un caldo sorriso
"si"
"no" rispondemmo allo stesso tempo, accigliandoci entrambi
"io non metto quei cosi ai piedi..ma sei matto? cadrò appena mi alzerò in piedi!" cercai di allontanarmi, ma tirata indietro
"dai, è divertente, ti aiuto io..non ti farò cadere..promesso" mi guardò dritto negli occhi con uno sguardo da cucciolo, come potevo dirgli di no, sbuffai rumorosamente arrendendomi.
"va bene..ma se cadrò non ne uscirai vivo, che sia chiaro!" lo minacciai con lo sguardo più serio che potevo fargli in quel momento.
Ritirò gli scarponi con le nostre misure e mi passò i miei, mi torsi gli stivaletti e infilai quelli orrendi indossati da chissà quante persone, solo al pensiero mi viene da vomitare.
"so a cosa stai pensando Nath, anche a me è venuto in mente la stessa cosa, non pensarci..è meglio" mi fece l'occhiolino prendendo le mie scarpe e le sue e porgendole alla signora per tenerle fino al nostro ritorno, Manuel mi fece togliere anche la giacca dicendo che avrei avuto caldo sulla pista, ma in quel momento sentivo solo freddo, ma non importa, dovevo rendere felice questo odioso ragazzo, almeno per poco, finché non sarei caduta.
Mi alzai barcollando, ma con l'aiuto di Manuel riuscii a mettermi in piedi, lentamente raggiungemmo la scivolosa pista, iniziò ad entrare tirandomi con lui, appena mise i piedi sul ghiacciò scivolò ma riuscì a tenersi alla lastra di legno.
Iniziai a ridere di gusto piegandomi in due, non riuscivo a fermarmi vedendolo stretto a quel pezzo di legno per non cadere, era troppo buffo.
"e..e tu..vorresti salvarmi dalle cadute?" dissi tra una risata e l'altra asciugandomi le lacrime
"ha ha molto divertente..allora non ti aiuto..dai..prova sola su..vediamo se sai fare meglio di me" mi sfidò assottigliando lo sguardo, non potevo tirarmi indietro, non l'ho mai fatto nemmeno in situazioni più difficili.
"ok..levati" lo spinsi indietro entrando in pista, scivolai leggermente, ma non era tanto diverso dal mio lago, riuscivo a stare in piedi anche senza tenermi, lentamente camminai in pista aumentando la velocità, dopo pochi minuti inizia a correre da una parte all'altra sotto gli occhi meravigliati di Manuel, mi guardava con la bocca spalancata seguendo ogni mio movimento, gli andai incontro velocemente frenando solo a pochi centimetri da lui, lo vidi saltare all'indietro dall'improvviso spavento, gli poggiai una mano sulla spalla tirandolo vicino a me.
"allora..ho vinto la sfida?" chiesi trionfante con un enorme sorriso
"ma come cavolo hai fatto? no..tu qualche minuto fa non volevi nemmeno metterti le scarpe per paura di cadere.. e ora corri come una professionista?" strillò lui gesticolando con le braccia facendomi ridere
"non lo so nemmeno io come ho fatto, a casa ho un lago molto grande e ogni anno mi diverto li, ma senza questi scarponi ai piedi." gli spiegai scrollando le spalle
"wow..non vorrei sapere cosa riusciresti a fare con un po di allenamento.."
"preferisco divertirmi invece di allenarmi, non sopporto una cosa del genere, mollerei dopo pochi giorni, soprattutto se qualcuno mi ordina che fare"
I suoi occhi s'illuminarono leggermente e gli angoli della bocca iniziarono a salire mostrandomi uno dei sorrisi più splendenti mai visti in mille anni, è così carino quando ride, potrei guardarlo per ore, non sorride solo con la bocca, no, il suo, comprende tutto il viso e i suoi bellissimi occhi neri rendono il tutto ancor più bello.
"perché mi stai fissando?" chiese dolcemente svegliandomi dal mio mondo dei sogni ad occhi aperti.
"scusami, stavo pensando" cercai di giustificarmi
"e..a cosa stavi pensando?" continuò a chiedere
"mmh..niente d'importante, dai vieni, voglio divertirmi" lo tirai con me al centro della pista per evitare altre domande.
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Nathaly, un fantasma in città
FantasiNathaly, la principessa più giovane del regno nascosto visse i suoi primi mille anni chiusa nel castello, senza amici e odiata dalle sorelle, passò la maggior parte del tempo con l'erede al trono, suo fratello e unico amico, un giorno, rovistando ne...