When I R.I.P. – Labrinth
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Harry aiuta Louis.Erano quasi le dieci del mattino quando Liam si alzò dal letto svegliando anche Harry, i suoi occhi stropicciati e la sua gola in fiamme. Osservò l'amico recuperare scarpe e pantaloni dal punto sul pavimento in cui li aveva distrattamente gettati la sera prima e vestirsi rapidamente, ascoltandolo a fatica non appena gli comunicò d'essere in ritardo per un appuntamento. Cosa intendesse o per quale ragione se ne fosse ricordato soltanto in quel momento, Harry non lo capì.
Dopo che Liam se ne fu andato, tuttavia, tornare a dormire parve un'impresa impossibile. Il riccio sibilò un sospiro e finì con l'alzarsi dal letto mezz'ora dopo, i suoi passi pesanti sulle assi del pavimento, i suoi capelli arruffati, le sue mani svelte a raggiungere lo zaino appeso allo schienale della sedia e ad estrarne l'occorrente per preparare il primo spinello della giornata. Nel giro di dieci minuti, Harry fu pronto ed in cammino verso Villa Horan.
Non avendo altro posto in cui andare e nulla di meglio da fare, era da Niall che il riccio trascorreva la maggior parte del weekend. Nonostante fosse solito ad accertarsi che i genitori ed il fratello del biondo non fossero in casa al momento del suo arrivo, il contrario non avrebbe comunque rappresentato un problema: gli sarebbe bastato fare il giro dell'intero quartiere per evitare la strada e l'ingresso principale, sgattaiolare sul retro grazie alla copia delle chiavi del cancello che Niall gli aveva segretamente consegnato ed aspettare pazientemente che l'amico lo facesse entrare una volta assicuratosi che la via fosse libera. Un piano perfettamente elaborato che, tuttavia, quel sabato mattina non fu necessario attuare, essendo il biondo completamente solo.
"Scendi e raggiungimi in giardino," gli disse Harry al telefono. Osservò lo spinello ancora intatto rigirandoselo fra le dita e sogghignò d'istinto. "Ti ho portato la colazione," miagolò ridente, e Niall non attese un istante di più a chiudere la chiamata e fare quanto indicato. Quando uscì dalla portafinestra sul retro, ancora spettinato ad avvolto nel proprio pigiama, il biondo non poté far altro che ridacchiare ed alzare gli occhi al cielo .
"Cosa mi abbia spinto a pensare che tu potessi realmente avermi portato la colazione proprio non lo capisco. Avrei dovuto aspettarmelo," commentò indicando lo spinello con un cenno del capo. "Spero tu abbia almeno intenzione di condividerlo," sbadigliò poi avvicinandosi al riccio, il quale fece scivolare un braccio intorno alle sue spalle per attirarlo amichevolmente a sé.
"Certo che sì," sorrise beffardo. "Stavo aspettando soltanto te."
"Sì, sì, dacci un taglio. Accendi la torcia e fammi fumare."
Non una parola venne pronunciata nel giro dei successivi cinque minuti. Entrambi si limitarono ad espirare il fumo in silenzio e ad ascoltare il sussurro del vento, morbido sulla loro pelle ancora assonata, fresco nel loro respiro. Quando Niall gli passò lo spinello, il riccio lo strinse fra le dita chiudendo beatamente le palpebre.
"Okay, Harold," sospirò il biondo. "Io devo assolutamente studiare, ma puoi rimanere quanto vuoi. Basta che tu faccia silenzio," borbottò assorto. "E che non ti droghi in camera mia," concluse severamente. Harry rise di gusto, le sue labbra addormentate.
"Nessun problema, Nialler," sorrise. "Non ti accorgerai nemmeno della mia presenza."
Terminarono lo spinello nel giro di poco, il sapore pungente dell'erba ad impregnare le loro lingue nel tragitto dal giardino alla stanza del biondo al piano superiore della villa, vuota e muta e tristemente imponente. Al suo passaggio, i mobili antichi in legno intarsiato fissavano il riccio con sdegno, e le eleganti foto di famiglia affiancate ai quadri elaborati incurvavano la schiena di Niall sotto al peso del dovere. Persino le orrende decorazioni in oro e in ceramica attiravano lo sguardo straniato di Harry, che le studiava nella loro complessità senza comprenderne il valore. Erano oggetti a lui preclusi e, in un certo senso, il pensiero lo rassicurava. Dopo tutto, Villa Horan era tanto bella quanto inospitale, il riflesso materiale dei suoi riservati abitanti.

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BITE [in revisione]
FanfictionHarry Styles ha deciso che la vita non ha più alcuna importanza. Rinnega le emozioni, concedendo tutto se stesso alla droga nel disperato tentativo di scappare da quella realtà così crudele che non ha fatto altro che condannarlo sin dal primo giorno...