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Love in the Time of Socialism Yellow House
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I Tomlinson hanno un problema.

Harry non aveva mai pensato di poter arrivare, un giorno, a godersi la vita e, con lei, anche i suoi più minimi particolari. Ci aveva sperato, ma non aveva mai osato nutrire aspettative, specialmente dopo la cocaina. Perché la droga era splendida, spettacolare, e non avrebbe mai smesso di dirlo, ma lo privava di tutte quelle piccole cose che, ora, rendevano ogni giorno più bello rispetto al precedente. Che fosse la semplice sensazione di stanchezza, o un momento nel quale poteva sedersi e ascoltare anche il più lieve dei rumori, oppure lasciare che il sole pizzicasse il suo viso, per poi alzare la mano e farsi ombra, in modo tale da poter aprire gli occhi ed osservare il cielo senza annegare nella confusione.

Non era mai stato convinto perché il suo riflesso nello specchio era piano piano sbiadito nel nulla, non lasciandosi nulla alle spalle se non un vuoto affamato e feroce, che lo assaliva la notte, premendo le fauci sulla sua gola e togliendogli il respiro. Non era mai stato convinto perché il suo petto non era mai stato stimolato dal sussurro delle emozioni, e non era mai stato convinto perché era sicuro che sarebbe stato solo per sempre.

Eppure.

Eppure aveva dovuto ricredersi.

Perché, ora, le luci ad intermittenza dell'SWX si riflettevano sul suo viso, scaldandolo di mille colori e facendolo tremare nei momenti di buio. La musica scivolava sulla sua pelle come gocce di pioggia, dalle spalle ai polsi, fino alle mani e alla punta delle dita, riversandosi al suolo e lanciando una scarica elettrica lungo la sua spina dorsale, facendolo sorridere. I morbidi capelli arricciati ricadevano sulla fronte imperlata di sudore mentre lanciava i pugni in aria e cantava a squarciagola, ridendo e gridando perché non ci avrebbe mai creduto, se gliel'avessero detto.

Ma Harry era sobrio, ed era felice.

Harry era sobrio, ed era innamorato.

E proprio lì, di fronte a lui, i suoi migliori amici lo seguivano a ruota in danze confuse e risate sconnesse, urla di gioia, canti di vita. Niall indossava uno stupido capellino da baseball al contrario, mentre ballava con Alice e baciava la sua guancia. Liam fumava una sigaretta nonostante non fosse permesso, avvicinandosi al riccio e facendogli prendere un tiro profondo perché: "Si vive una volta sola,". Elle rideva lanciando la testa all'indietro, mentre Timmy si slacciava i bottoni della camicia bianca, aprendola completamente come fosse un mantello e scoprendo il petto magro, ed i ragazzi ridevano come non avessero mai fatto altro, esultando nel caos della discoteca.

E anche Harry aveva riso, per poi fermarsi, concedendosi un momento per osservare la scena davvero. Perché i suoi occhi erano ora puliti, non più neri, non più vitrei e spenti, ma verdi, come le foglie nel vento, come i prati baciati dal sole. Erano belli, come l'alba, profondi, come la notte. Erano vivi e vedevano ogni cosa senza sfumature, ogni contorno, ogni colore, ogni particolare e, Dio – Harry si innamorò del mondo che non era mai stato in grado di vedere fino a quel giorno.

Le luci ad intermittenza non erano più una minaccia martellante nel suo cranio fino a stordirlo ancora e ancora, e nemmeno una protezione dalla monotonia del mondo esterno. La musica ad alto volume non era più un modo per annullare il sussurro dei suoi pensieri, né per affogare nel caos più totale. Le perle di sudore sul suo viso non erano più una conseguenza delle sostanze, ma una sincera reazione al calore e alle danze e alle risate e ai sorrisi.

Ed i suoi amici non lo guardavano più come se avesse bisogno di aiuto.

E proprio mentre socchiudeva le palpebre per concedersi alla felicità genuina che aveva baciato i suoi occhi, Harry si ritrovò a sorridere teneramente quando sentì un paio di soffici mani familiari circondare i suoi fianchi, per poi chiudersi sul suo ventre e stringerlo dolcemente. Inclinò il capo da un lato quando sentì la propria schiena collidere contro un petto dal profumo di cui era innamorato, mordendosi il labbro inferiore quando sentì un paio di labbra calde baciare la propria spalla.

BITE [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora