Sky Full of Song – Florence + the Machine
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Fine anno.Il pomeriggio del trentun dicembre, Harry si trovava per le strade di Doncaster con un cappotto pesante a coprirlo e uno zaino nero in spalla, pieno di più birre di quanto potesse realmente sopportare. Nella tasca interna aveva nascosto una serie di bustine contenti cocaina e pillole di diverse forme, colori e dimensioni, come Liam gli aveva detto di fare. Avrebbero venduto una parte, mentre l'altra sarebbe stata a loro completa disposizione.
Come sempre, la nuvola di fumo che lo caratterizzava lo seguì anche quel giorno, facendogli da ombra. Amava fumare in inverno, perché la coltre scura si incupiva e si allargava nell'aria gelida ancora di più, come se il suo corpo fosse fatto solo ed esclusivamente di fumo. Camminava a passo svelto, ascoltando lo scricchiolio della neve sotto la suola dei suoi stivali, riparando la mano libera nella tasca della giacca pesante, il naso arrossato perennemente rivolto all'insù. Quando il vento fresco lo colpiva sul viso, stringeva delicatamente gli occhi, affondando ancora di più nei mille pensieri che galleggiavano in quel mare che era la sua mente.
Aveva ripercorso la conversazione avuta con Niall solo il giorno prima, ancora e ancora, senza sosta, riflettendo su quei punti più confusi e grattandosi la nuca in maniera nervosa quando si perdeva nel filo degli eventi. Mentre le cose cominciavano a prendere forma, Harry si schiacciava sempre di più nel divano, fissando il soffitto e chiedendosi quale fosse la cosa più giusta da fare.
Non avrebbe parlato con Louis. Come aveva detto Niall, se l'avesse fatto, l'avrebbe allontanato solo di più. Perché forse era evidente – nonostante Harry l'avesse realizzato solo in quel momento – che il castano non fosse tranquillo, e che qualcosa lo turbasse. Il ragazzo dagli occhi verdi era il primo a sapere quanto poco bastasse perché una persona in quelle condizioni si chiudesse ancora di più se posta direttamente davanti al problema. Non aveva senso parlarne perché era proprio quello che si cercava di evitare a tutti i costi. Nel farlo, l'avrebbe sicuramente terrorizzato a morte, rinunciando a quell'ultima possibilità che sentiva di avere di comprendere cosa stesse realmente accadendo.
E ci avrebbe lavorato, sì. Avrebbe escogitato un modo per riuscire a rimanere con Louis senza soffrire quando lui lo scaricava, per tornare a parlargli come un tempo, per ristabilire quel rapporto così piacevole che avevano instaurato fin dal primo momento. Avrebbe fatto il necessario per ottenere tutte queste cose. Solo, non quella sera.
Perché era l'ultimo giorno dell'anno ed Harry voleva stare tranquillo. Voleva divertirsi con i suoi amici, e bere, e drogarsi senza che nessuno lo privasse di quei piccoli piaceri tanto attesi. Non voleva avere preoccupazioni e, soprattutto, non voleva permettere a Louis di rovinargli la serata. Forse era stupido, ma per Harry fine anno aveva sempre avuto un'importanza tutta particolare. Perché era l'ultimo giorno, e poteva dire addio a tante cose. Ovviamente in senso solo figurato, dal momento in cui non accadeva mai davvero nulla di serio o troppo definitivo. Ma era comunque importante. E voleva che continuasse ad esserlo.
Inoltre, Harry era ancora furioso. Era tremendamente arrabbiato, e quelle quattro parole che Louis aveva detto solo due giorni prima continuavano a bruciare sulla sua pelle senza mai fermarsi. Continuavano a pugnalarlo quando meno se l'aspettava, facendo contorcere il suo corpo, oscurando la sua vista. Era così infastidito, così offeso, e non aveva voglia di avere a che fare con lui. Sapeva che non sarebbe riuscito ad ascoltare la sua voce, ad incrociare il suo sguardo, a parlare con lui e, probabilmente, nemmeno a sopportare la sua presenza. Non quel giorno. Non dopo quello che gli aveva detto.
Quindi Harry pensò che l'avrebbe evitato, quella sera. L'avrebbe evitato e non ci avrebbe parlato, nonostante sarebbe ovviamente stato presente alla festa di Niall. Forse avrebbe potuto osservarlo, quello sì, ma nulla di più. Era deciso a non avere nulla a che fare con lui. Molto probabilmente, in cuor suo, sperava di poter notare un cambiamento nell'atteggiamento di Louis. Sperava di poter coglierlo a cercarlo nella folla di corpi, percorrendo tutta la villa per trovarlo. Sperava di poterlo vedere confuso. Sperava anche che gli dispiacesse, nonostante fosse abbastanza sicuro che non ci avrebbe pensato troppo e che avrebbe trovato un altro modo per divertirsi, magari con qualcun altro, più distaccato e meno perso.
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BITE [in revisione]
FanfictionHarry Styles ha deciso che la vita non ha più alcuna importanza. Rinnega le emozioni, concedendo tutto se stesso alla droga nel disperato tentativo di scappare da quella realtà così crudele che non ha fatto altro che condannarlo sin dal primo giorno...