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The House of the Rising Sun – The Animals
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Louis ed Harry escono insieme.

Il primo di febbraio fu una splendida giornata. Cominciò bene fin da subito.

Harry si svegliò con gli occhi assonnati e la fronte imperlata di un sottile strato di sudore, i capelli arricciati e spettinati e le guance arrossate. Aveva lentamente aperto le palpebre, sorridendo stanco quando si era reso conto di essere ancora stretto fra le braccia di Louis. Aveva il viso premuto contro il suo petto, nudo e caldo, soffice e così accogliente, il profumo inconfondibile che avrebbe voluto sentire ogni mattina.

Non poté fare a meno che approfondire il proprio sorriso ancora di più, affondando una serie di baci dolci e morbidi sulla pelle morbida di Louis, senza riuscire a smettere, arricciando le labbra e rivelando la fossetta quando lo sentì mugolare appena. Continuò a baciare il suo petto, facendo correre le mani lungo la sua schiena e percorrendo linee invisibili con la punta delle dita. Il castano sospirò profondamente, un sospiro tranquillo e beato, prima di stringerlo ancora di più a sé.

"Che ore sono?" brontolò appena, la voce impastata dal sonno, roca e profonda, ma allo stesso tempo morbida e soave. Harry sorrise appena contro la sua pelle, continuando a baciarla.

"Presto," mormorò. "Dobbiamo andare a lavorare."

"Hmm," fu la risposta, ed il riccio ridacchiò.

"Avanti," disse baciando un'ultima volta il suo petto prima di allontanarsi leggermente, deciso ad alzarsi e cominciare a prepararsi. E l'avrebbe sicuramente fatto, se solo Louis non l'avesse afferrato per le spalle, tirandolo all'indietro e facendolo cadere sul materasso, stringendo le braccia intorno al suo ventre e schiacciando il proprio petto contro la sua schiena.

"Non andare via," mugolò assonnato, nascondendo il viso nella sua spalla e sospirando. Il riccio si lasciò cullare dal respiro caldo e leggero, sorridendo appena e scuotendo la testa. "Buon compleanno, Harry," mormorò poi, ed il minore lo sentì sorridere contro la propria pelle.

"Grazie," ridacchiò, portando la propria mano su quelle di Louis, accarezzandole delicatamente. Pareva quasi fosse tutto surreale, così calmo e tranquillo, così tremendamente spontaneo, così... vero. Probabilmente sarebbe stata la parola giusta per descriverlo. Ed Harry non aveva mai avuto idea di cosa significasse sul serio. Vero non era stato il rapporto con i suoi genitori, vero non era stato il distacco che aveva cercato nella droga, e vera non era stata quella versione di sé che aveva conosciuto per anni.

Però, di vero, c'era Louis.

"Questa sera," biascicò il castano, risvegliando Harry dai suoi pensieri. "Chiamiamo i ragazzi da me. Festeggiamo," continuò cominciando a baciare la scapola del minore, mordendola nei punti giusti e facendolo rabbrividire appena. "Cosa ne pensi?" domandò.

"V-va bene," mugolò Harry quando sentì la punta della lingua calda di Louis percorrere la linea della sua schiena. "Sì. Perfetto."

Sospirò rumorosamente, schiudendo le labbra e schiacciando la testa nel cuscino quando sentì la mano del maggiore scivolare lentamente verso il proprio inguine. Chiuse gli occhi, decidendo di godersi il momento senza pensieri, sentendo le dita di Louis bruciare sui suoi fianchi. Si morse il labbro inferiore quando la mano del castano si intrufolò nei suoi boxer, e si lasciò uscire un debole gemito strozzato non appena Louis cominciò a massaggiare la sua erezione, muovendo la mano nei punti più giusti.

"Louis," mugolò stringendogli il polso, tentando di bloccarlo.

"Shh," lo ammonì lui, riprendendo a baciargli la schiena.

BITE [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora