No Use in Crying – The Rolling Stones
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Harry è sopraffatto.Erano gli ultimi giorni di ottobre, ed il gelo aveva iniziato a farsi quasi tagliente. Le foglie cadute dagli alberi ormai spogli avevano invaso le vie di Doncaster coprendone i tetti e i marciapiedi, mentre le case venivano battute dalle rumorose folate di vento giorno e notte, il chiasso sibilante a permeare il silenzio di una città che, col passare dell'autunno, cominciava lentamente ad addormentarsi. I caminetti sospiravano fumo grigio nel cielo tempestato di nubi e la pioggia, sempre sottile e costante, allungava le luci di finestre e lampioni rendendole quel tanto più luminose. Vi fu un solo giorno di parziale sole, durante un fine settimana, ma niente di più.
Quel sabato, Harry si svegliò intorno alle due del pomeriggio con la testa indolenzita ed il corpo pesante. Sentì le proprie tempie pulsare ed un fischio distante assordargli le orecchie, fastidio che lo spinse a portarsi una mano alla testa e ad incrinare il viso in una smorfia nauseata. Grugnì e sospirò rumorosamente prima di alzarsi dal materasso cigolante e, una volta sulla soglia della propria camera, si aggrappò allo stipite per rivolgere uno sguardo alla stanza alle sue spalle. Le lenzuola stropicciate, un cuscino ai piedi del letto ed un posacenere straripante di mozziconi di sigaretta abbandonato al suo fianco, una bottiglia di vodka completamente vuota rovesciata sul comodino ed un paio di gocce appiccicose scivolate indisturbate fino al pavimento. Le tracce del venerdì sera trascorso in pacifica solitudine - e del quale il riccio non ricordava assolutamente nulla - portarono un sorriso sulle sue labbra.
"Non c'è riposo per i dannati," bisbigliò sottovoce annuendo tra sé e sé ed avviandosi in direzione delle scale. Scese in cucina e bevette quanta più acqua poté direttamente dal rubinetto, le gocce fresche e dissetanti ad imbrattare la pelle visibilmente disidratata e sciupata, quasi più del solito. Si rese poi conto di non indossare che i boxer solo quando si tastò invano alla ricerca del pacchetto di sigarette che era solito tenere nelle tasche dei pantaloni - di qualsiasi pantalone - e sbuffò infastidito tentando di mettere a fuoco il punto preciso in cui, la sera prima, aveva evidentemente deciso di svestirsi. La ricerca terminò non appena i suoi piedi raggiunsero le gelide mattonelle del bagno, dove, oltre che ai vestiti e alle sue Marlboro, Harry recuperò anche il proprio cellulare. Brontolò alla vista della quantità di messaggi ricevuti, ragion per cui finì per concentrarsi solamente su tre di questi.
Vieni al White Bear, gli aveva scritto Liam la notte prima, all'incirca alle due del mattino, ma, non avendo dato ulteriori spiegazioni, il riccio si limitò ad arricciare il naso e passare oltre. Il secondo messaggio era di Niall - Ho casa libera, appena riesci vieni da me. Tuttavia, proprio mentre Harry si preparava a rispondere, il terzo ed ultimo messaggio di suo interesse attirò la sua attenzione. Forse perché era stato Louis a mandarglielo, o forse perché leggeva - Niall ci ha chiamati per dirci di andare da lui, oggi pomeriggio. Verrai anche tu? - domanda alla quale il riccio annuì senza nemmeno accorgersene. Rispose - Ovviamente.
Sorrise, quando abbandonò il telefono dove l'aveva trovato, sul mobile del bagno. Trascorrere una giornata a Villa Horan era sempre piacevole, ma sapere che sarebbe stato presente anche Louis lo entusiasmò come entusiasma l'arrivo inaspettato di un caro amico. Era inoltre certo che oltre a lui si sarebbero uniti le sue sorelle e Timmy, pensiero che lo spinse ad affrettarsi in direzione della propria stanza per potersi preparare ed uscire il prima possibile.
Stava preparando il primo spinello di quella che iniziava a prospettarsi come una splendida giornata quando Niall lo chiamò per dirgli che Richard sarebbe passato a prenderlo e dunque di non scomodarsi, fatto che obbligò Harry ad optare per una semplice sigaretta che avrebbe fumato in attesa dell'autista sugli scalini d'ingresso del cortile. Non poteva di certo entrare nella lussuosa automobile dei signori Horan puzzando d'erba. Persino Niall si sarebbe innervosito, se lo fosse venuto a sapere.
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BITE [in revisione]
FanfictionHarry Styles ha deciso che la vita non ha più alcuna importanza. Rinnega le emozioni, concedendo tutto se stesso alla droga nel disperato tentativo di scappare da quella realtà così crudele che non ha fatto altro che condannarlo sin dal primo giorno...