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Touch – Sleeping At Last
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Harry parla con Niall.

Harry era nato ad Holmes Chapel il primo giorno di un febbraio particolarmente freddo. Il gelo aveva ghiacciato le strade e coperto l'intera città di neve brillante, bloccato il traffico ed arrossato le gote d'ogni passante. Anne, la madre del riccio, l'aveva stretto forte al petto prima di permettere all'infermiera di portarlo via per lavarlo, voltandosi poi in direzione del padre del bambino paffuto e sorridendo amorevolmente. Forse anche lui le sorrise, e forse si concessero entrambi di pensare che, da quel momento, nulla sarebbe potuto andare storto.

Per un po' fu così. Harry era un bambino silenzioso, e piangeva di rado, ma quando lo faceva, Anne lo cullava nei baci e nelle carezze finché non prendeva sonno. Gattonava velocemente e giocava sempre con lo stesso giocattolo, un orsetto di peluche completamente blu. Non si ricordava che nome gli avesse dato, ma pareva far ridere sua madre ogni volta. Suo padre era un uomo burbero e di poche parole, e non capitava spesso che coccolasse suo figlio. In effetti, lo considerava davvero poco. Ma era buono, quando il bambino dagli occhi verdissimi aveva bisogno di lui. Un mese dopo il suo terzo compleanno, Harry aveva i capelli chiari e le gote rosse, un pigiama morbido e nessun pensiero.

Fu in quel momento che le cose cambiarono. Suo padre venne licenziato, rimanendo senza lavoro. Dopo una ricerca disperata, riuscì a farsi assumere in un'altra città, ovvero Doncaster. I prezzi erano bassi da quelle parti, quindi, dopo aver venduto il loro appartamento ad Holmes Chapel, i genitori di Harry riuscirono a permettersi una casa dignitosamente grande – a due piani, con tanto di scantinato abitabile – nonostante il quartiere non fosse dei migliori.

Le cose, però, sembrarono non migliorare. Molto probabilmente fu a causa del fallimento, o forse del senso di colpa, ma il carattere di Des cominciò a peggiorare a vista d'occhio. Non era mai stato particolarmente amabile o dolce, ed Harry lo sapeva. Ma non si aspettava che potesse diventare così. Perché, quando suo padre cominciò a bere – più del necessario – divenne aggressivo, manesco, e urlava ad ogni ora di ogni giorno, contro ogni cosa, contro chiunque.

Harry aveva dieci anni quando, un giorno, tornando da scuola, entrò in casa solo per vedere suo padre colpire sua madre sul viso, facendola cadere a terra. Non si ricordava molto di quello che accadde dopo. In un qualche modo, il suo cervello l'aveva protetto da ogni rumore, da ogni grida che suo padre lanciava contro la povera donna, puntandole il dito contro, il viso paonazzo dalla rabbia, una bottiglia di rum rovesciata sul tavolo. Preso dal panico più totale, Harry chiuse lentamente la porta, tentando di non farsi sentire, aspettando sui gradini dell'entrata che il caos terminasse.

A tredici anni, Harry aveva cominciato a fumare e bere birra scadente da due soldi che rubava dai minimarket insieme ad un gruppo di ragazzi conosciuti a scuola. Non usciva con loro perché gli stavano simpatici, ma perché aveva bisogno di riempire le sue giornate, in un qualche modo, tentando di stare il più lontano possibile da casa. Sua madre era troppo impegnata a lavorare dopo che Des era stato licenziato per la seconda volta, e piano piano sbiadì dalla vita del figlio. Suo padre era diventato così manesco e cattivo, e si dimenticò dell'esistenza di Harry. Un giorno, nel vederlo tornare a casa tardi, barcollante ed ubriaco, l'aveva guardato dalla propria poltrona, stringendo una bottiglia di whiskey tra le mani violente. Il ragazzo si era bloccato sulla soglia, osservando terrorizzato la sagoma illuminata dalla luce fioca del televisore. Suo padre scosse la testa.

"Che razza di coglione incompetente," sibilò a denti stretti, prima di prendere un sorso dalla bottiglia. Distolse lo sguardo. "Vorrei non vederti mai più," disse alzandosi e dirigendosi nel cortile, molto probabilmente per fumare. Harry lo osservò allontanarsi, pietrificato sulla soglia. Quando lo vide chiudersi la portafinestra alle spalle, schizzò al piano di sopra il più velocemente possibile, deciso ad evitare la sua furia.

BITE [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora